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Cura di sé

Igiene mestruale, quel che bisogna sapere

Sono circa 300 milioni le persone che hanno un utero e delle ovaie e devono gestire le mestruazioni ogni mese, facendolo in modi diversi a seconda della propria cultura, delle possibilità economiche e delle preferenze personali.

Possono essere povere o ricche, avere un flusso abbondante o scarso, doloroso o meno, e prendere la pillola o no. Quasi sempre, però, devono affrontare lo stigma millenario che circonda il ciclo mestruale.

Gli assorbenti sono essenziali, ma non trattati come tali e quindi costosi. Solo la Scozia li ha resi gratuiti finora, mentre molti Stati non hanno nemmeno abbassato la cosiddetta tampon tax (l’Italia è tra questi, con l’Ungheria che detiene il record in Europa con l’IVA al 27%).

Nei Paesi più ricchi, alcune persone faticano ad arrivare a fine mese e cercano distributori gratuiti in città (nel Regno Unito si stima che una donna su 10 non possa permettersi di comprare gli assorbenti).

Nelle aree più povere del mondo, le ragazze spesso saltano la scuola (una su 5 in India) perché non sanno come proteggersi, vengono isolate e stigmatizzate, e usano assorbenti fatti di materiali come pelli, sterco di mucca essiccato, piume o pezzi di stoffa. La mancanza di igiene mestruale diventa così un problema serio per la loro salute.

L’igiene mestruale varia da Paese a Paese

Ecco qualche testimonianza di donne provenienti da diverse parti del mondo, ma accumunate dal dover gestire ogni mese le mestruazioni.

Dal Pakistan c’è Saba, 18 anni di Islamabad che, tramite Water Aid, ha affermato: “Mia madre mi ha spiegato di usare dei pezzi di stoffa durante il ciclo. Non posso permettermi di usare gli assorbenti. Trovo difficile usarli e mi mette a disagio. Non riesco a posizionarli correttamente e mi sembra che mi irritino. Continuo a preoccuparmi perché non voglio che gli altri sappiano quando ho le mestruazioni”.

L’igiene mestruale varia da Paese a Paese – Ashley Armitage / Refinery29 for Getty Image – Saluteweb.it

“Essere uno chef di sushi significa avere costantemente l’attenzione sul sapore del cibo che prepari, ma si pensa che a causa del ciclo mestruale le donne abbiano uno squilibrio nel loro senso del gusto, ed è per questo che le donne non possono essere chef di sushi”, afferma Yoshikazu Ono, figlio del famoso Jiro Ono al The Wall Street Journal.

In Uganda Lepera Joyce, 23 enne del distretto di Nakapiripirit, nella regione del Karamoja, a Women’s Health Magazine ha raccontato di utilizzare “questa gonna di pelle di capra perché è sempre disponibile. È il nostro assorbente sanitario tradizionale. Non pago nessuno per usare la pelle, mentre gli altri assorbenti sono costosi. Anche se la mia gonna diventa vecchia, ne posso fare un’altra perché abbiamo molte capre. È stata mia nonna ad insegnarmi a fabbricare e usare la gonna di pelle di capra durante le mestruazioni”.

Rosaria e Asia, del Collettivo + di Salerno, via Alley Hoop hanno affermato:  “Abbiamo chiesto l’installazione di distributori di assorbenti gratuiti nei bagni delle facoltà e nelle residenze per gli studenti universitari che sono lontane da supermercati e farmacie. Vogliamo scuole e università a misura dei nostri corpi, contraccettivi e assorbenti gratuiti, chiediamo che nei luoghi della formazione venga insegnata educazione sessuale, per non dover subire più violenze e abusi”.

Mentre in Australia Steph, 27 anni di Melbourne, via Refinery20 ha raccontato di utilizzare la spirale intrauterina per gestire la propria endometriosi e la sindrome dell’ovaio policistico, che a sua volta la aiuta a gestire il proprio ciclo mestruale. “Uso assorbenti e tamponi di diverse marche a seconda della necessità. Li prendo dal supermercato, ma spesso dimentico di fare rifornimento e il mio meraviglioso compagno esce a comprarmeli. Per fortuna lui è molto a suo agio con tutto questo!”

Jasmine, 24 anni sudafricana, racconta che “quando ero in prima media, siamo andati in gita scolastica al Kruger National Park, una delle più grandi riserve di caccia del continente. Un mito popolare sulle mestruazioni è che i leoni possono sentire l’odore del sangue mestruale e i ragazzi durante il viaggio continuavano a ripeterli alle ragazze. Il risultato è stata un’isteria di massa, che si è conclusa con un ranger del parco che diceva ai ragazzi di smettere di ‘parlare sciocchezze'”

In India, “nel momento in cui una ragazza inizia ad avere le mestruazioni, viene portata in una piccola ‘capanna’ alla periferia dell’insediamento, dove deve rimanere per cinque giorni. Viene riportata in comunità dopo un bagno. Nessuno me ne ha parlato quando ero giovane e nemmeno io ho preparato le mie figlie” racconta Pushpa, 38 anni di Banagudi via Busines Standard.

“L’ambiente è un fattore importante ed è il motivo per cui uso assorbenti riutilizzabili – racconta Hilary, 27 anni di Londra via Water Aid –  Si tratta di ridurre i rifiuti. Uso una combinazione di diversi assorbenti riutilizzabili, di cotone o bambù, quando ho il ciclo. Un gruppo di donne in India ne fabbrica alcuni come mezzo di reddito sostenibile. Per me è importante che siano realizzati con materiali naturali perché li trovo più comodi ed eco-compatibili. Fortunatamente sono nella posizione privilegiata per pensare al comfort quando si parla di assorbenti igienici”

In Georgia le mestruazioni sono percepite come qualcosa di cui gli uomini non dovrebbero nemmeno essere consapevoli – racconta Irina, 26 anni via Women Health Magazine – quindi mia madre mi ha insegnato le tecniche più furtive per riporre i miei assorbenti nella manica prima di andare in bagno. Un giorno, penso di fossi alle elementari, ho accidentalmente lasciato il mio zaino aperto mentre correvo verso la lezione successiva. Uno dei miei assorbenti è caduto nel mezzo del corridoio. Un ragazzo per cui avevo la mia prima cotta in assoluto l’ha preso e mi ha dato un colpetto sulla spalla. Ero completamente mortificata ma lui ha semplicemente sorriso e ha detto: “Hai lasciato cadere questo, ecco qua”.

Sawyer, 30 anni di New York, racconta via Water Aid: ” Sono stato in terapia ormonale sostitutiva per sei mesi quando avevo 28 anni. Dopo alcuni mesi, sono stato sollevato quando il mio periodo è cessato. Non mi è piaciuto come faceva sentire, quindi ho smesso e il ciclo è tornato. A quel punto, invece di odiare il fatto di essere un uomo che aveva un ciclo, ho deciso di prenderla con umorismo. Per tutta la vita, ci è stato insegnato che solo le donne hanno le mestruazioni. In realtà, chiunque abbia quel tipo di anatomia ha un ciclo. Ho deciso di affrontarlo. Mi ha causava ansia quando andavo nel bagno pubblico degli uomini e dovevo cambiare l’assorbente interno quindi cercavo sempre dei bagni a cabina singola. Ora che sono di nuovo in terapia ormonale sostitutiva, non ho più il ciclo”.

“Gli assorbenti già pronti sono costosi e se non li smaltisci correttamente inquinano l’ambiente. In un comune come il nostro, dove non esiste un piano per la gestione dei rifiuti solidi, i tamponi possono contaminare la nostra fonte d’acqua se non vengono smaltiti correttamente. Quindi, guardando l’impatto più ampio, gli assorbenti fatti in casa sono più sicuri” racconta Sangita, 32 anni, distretto di Kavre in Nepal.

Infine Émilie, studentessa in Francia, ha raccontato via Magic Maman che, dopo aver lasciato la casa dei propri genitori, ha dovuto pagare l’alloggio all’università e la spesa da sola: “Ho un ciclo molto intenso , quindi ho bisogno di tamponi e assorbenti esterni contemporaneamente e anche di assorbenti per la notte. In quel periodo mi è capitato di perdere le lezioni perché non avevo nulla con cui proteggermi… Non ne parliamo ancora abbastanza, ma conosco diverse amiche a cui , come a me, è capitato di dover usare la carta igienica infilata negli slip per poter uscire di casa”.

Giulia De Sanctis

Laureata in Comunicazione e Valorizzazione del Patrimonio Artistico Contemporaneo, collaboro attivamente con riviste e testate web del settore culturale, enogastronomico, tempo libero e attualità.

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