La dieta vegetariana è seguita da sempre più persone al mondo, ma quali sono i Paesi dove ci sono più vegetariani? Ecco la risposta
Negli ultimi anni l’interesse per la dieta vegetariana ha visto una crescita significativa, favorita anche dall’eco di eventi del passato recente, come l’epidemia di influenza aviaria, la crisi della “mucca pazza”, le discussioni sul legame tra il consumo di carne rossa e il rischio di tumori, e i frequenti casi di maltrattamenti sugli animali negli allevamenti intensivi. Alcuni scelgono questo stile alimentare per motivi ideologici, mentre altri lo adottano perché lo considerano particolarmente salutare ed efficace. Nonostante la dieta vegetariana abbia origini antichissime, è solo in tempi recenti, come abbiamo detto, che ha conosciuto una diffusione così ampia, e sempre più persone decidono di abbracciare questo regime alimentare. Ma vi siete mai chiesti quali sono i Paesi del mondo con più vegetariani? Vediamo cosa c’è da sapere a riguardo.
Essere vegetariani sta diventando sempre più comune. C’è chi sceglie questa dieta per evitare la sofferenza animale, chi per opporsi agli allevamenti intensivi, chi per motivi legati a intolleranze alimentari, e altri ancora per ragioni di gusto o per contribuire alla riduzione delle emissioni di gas serra, dato che gli allevamenti sono noti per il loro impatto ambientale. Questi motivi trovano sempre più consenso nella società odierna, anche se non sono equamente distribuiti in tutto il mondo. In alcuni Paesi, infatti, il numero di vegetariani è elevatissimo, raggiungendo anche oltre il 40% della popolazione. Al contrario, in altre nazioni i vegetariani sono una minoranza esigua, con percentuali inferiori all’1%. Questo fenomeno è fortemente influenzato dalle tradizioni culinarie locali: se in una cultura i piatti tipici prevedono l’uso di carne, la scelta vegetariana è spesso limitata a chi ne ha bisogno per ragioni di salute. In altre realtà, invece, la cultura stessa promuove il vegetarianesimo, sia per motivi religiosi sia per l’eredità di ricette tramandate nei secoli. Di conseguenza, questo regime alimentare è diffuso in modo molto variegato a livello globale.
Con il termine “dieta vegetariana” ci si riferisce a un regime alimentare bilanciato che non include carne o pesce, ma che consente il consumo di altri prodotti di origine animale. Esistono, però, numerose varianti di questo tipo di alimentazione, ciascuna con differenti livelli di restrizione. Eliminare certi alimenti comporta inevitabilmente l’esclusione di alcuni nutrienti specifici, alcuni dei quali possono essere trovati in alimenti vegetali, mentre altri sono presenti in minore quantità o addirittura assenti, come nel caso della vitamina B12. Nonostante ciò, un’alimentazione basata prevalentemente su cibi vegetali può garantire un apporto adeguato di tutti i nutrienti, se si assicura una buona varietà e quantità, e si ricorre eventualmente a integratori.
Sebbene il termine “dieta vegetariana” sia spesso inteso semplicemente come una dieta che esclude carne e pesce, esistono diverse tipologie. Vediamo quali sono.
La dieta latto-ovo-vegetariana prevede il consumo di cibi vegetali, microrganismi (come muffe e batteri) e prodotti di origine animale come uova, latte, formaggi e miele. Tuttavia, esclude completamente carne e pesce, inclusi molluschi e crostacei.
Questa variante esclude non solo la carne e il pesce ma anche le uova, permettendo però il consumo di latte e suoi derivati. La scelta di includere o meno il miele è lasciata alla preferenza individuale.
La dieta ovo-vegetariana elimina carne, pesce, latte e derivati, ma consente il consumo di uova. Anche in questo caso, l’uso del miele è facoltativo.
La dieta vegana esclude tutti i prodotti di origine animale, come uova, latticini e miele, rappresentando la forma più rigorosa di alimentazione vegetariana. Il veganismo si estende anche a una filosofia di vita che rifiuta ogni forma di sfruttamento animale. Questo implica, oltre a evitare lana e seta per l’abbigliamento, il rifiuto di farmaci testati su animali e di fertilizzanti di origine animale (come farine di ossa, sangue e pesce).
Il crudismo vegano si basa esclusivamente sul consumo di frutta e verdura crude o trattate a una temperatura inferiore ai 40°C, per preservare il contenuto nutrizionale degli alimenti.
La dieta fruttariana prevede il consumo esclusivo di frutti, che includono quelli carnosi (come mele, pere, arance, pomodori, peperoni, melanzane, meloni, zucchine, angurie e zucche), semi oleosi (noci, nocciole, pinoli, pistacchi, mandorle), e semi germogliati (come alfa-alfa, soia, carote, orzo, e arachidi).
La dieta eco-vegana è una forma di alimentazione vegana che si basa esclusivamente su alimenti vegetali provenienti da agricoltura biologica o biodinamica, ponendo attenzione all’impatto ambientale delle pratiche agricole.
Ma quali sono, quindi, i Paesi con più vegetariani al mondo?
L’India guida questa speciale classifica, con circa il 38% della popolazione che si dichiara vegetariana. L’adozione del vegetarianismo in India ha preso piede con la diffusione del buddismo e del giainismo intorno al VI secolo a.C., entrambe religioni che promuovono il principio dell’ahimsa, ovvero la non violenza e il rispetto per ogni forma di vita. La dieta vegetariana predominante nel paese è quella latto-vegetariana, in cui si consumano latticini ma si evitano le uova. Nonostante ciò, il consumo di carne rimane diffuso in alcune regioni costiere, come il Bengala Occidentale e il Kerala. Il vegetarianismo è particolarmente diffuso tra alcune comunità specifiche, come i Jainisti, i Lingayat, i Brahmini e i Vaishnava. Inoltre, l’India vanta circa 1.000 ristoranti esclusivamente vegetariani, senza contare i numerosi chioschi e mercati di cibo.
Israele è un altro paese con una rilevante percentuale di vegetariani. Questa preferenza alimentare è in parte legata all’ebraismo, che pone restrizioni al consumo di carne. Negli ultimi anni, il vegetarianismo è diventato una scelta sempre più diffusa anche tra chi non segue pratiche religiose. Israele offre un’ampia varietà di ristoranti con opzioni vegane, e nel 2014 Tel Aviv ha ospitato il più grande festival vegano del mondo, con 15.000 partecipanti. La città è spesso considerata una delle mete preferite per i turisti vegani.
L’Italia si colloca tra i paesi europei con la più alta percentuale di vegetariani, raggiungendo il 10% della popolazione. Le ragioni principali di questa scelta includono una maggiore sensibilità etica verso gli animali, una consapevolezza crescente dei benefici per la salute e un’attenzione alla tutela ambientale. Negli ultimi anni, il numero di vegetariani nel paese è cresciuto. Nel 2016, Torino ha lanciato un’iniziativa per ridurre il consumo di carne e promuovere uno stile di vita vegetariano, sostenuta dal sindaco Chiara Appendino. Tuttavia, la proposta ha affrontato una certa opposizione da parte della popolazione. L’obiettivo del piano era sensibilizzare i cittadini sui diritti degli animali, sulla sostenibilità ambientale e sul benessere umano.
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