Una forma non eccelsa potrebbe essere associata anche a dolori cronici: scopriamo perchè
Archiviata la stagione estiva e con essa la pressione della prova costume, molti potrebbero sentirsi sollevati dal non dover più prestare attenzione all’aspetto fisico. Tuttavia, una nuova ricerca suggerisce che il grasso addominale in eccesso non dovrebbe essere trascurato, non solo per ragioni estetiche, ma soprattutto per la sua associazione con il dolore cronico. Secondo uno studio recente pubblicato sul British Medical Journal e condotto dall’Università della Tasmania, esiste una forte correlazione tra l’accumulo di grasso addominale e la presenza di dolori muscoloscheletrici in varie aree del corpo.
Lo studio, che ha analizzato i dati di oltre 32.000 partecipanti iscritti alla UK Biobank, ha utilizzato tecniche di imaging avanzate per misurare due tipi di grasso addominale: il tessuto adiposo viscerale (VAT), che circonda gli organi interni, e il tessuto adiposo sottocutaneo (SAT), situato immediatamente sotto la pelle. I ricercatori hanno scoperto che una maggiore quantità di grasso in entrambe le tipologie è associata a un aumento del rischio di dolore cronico diffuso, particolarmente in zone come collo, schiena, fianchi e ginocchia. Sorprendentemente, questa correlazione è risultata più marcata nelle donne rispetto agli uomini.
La scoperta che il grasso addominale influisce in modo diverso sugli uomini e sulle donne ha sollevato interrogativi interessanti. Le donne tendono ad accumulare più grasso sottocutaneo rispetto agli uomini, che invece accumulano più grasso viscerale. Nonostante queste differenze, le donne sembrano essere più vulnerabili ai dolori cronici legati all’aumento del grasso addominale. Gli scienziati ipotizzano che ciò possa dipendere dal modo in cui il grasso influisce sui meccanismi del corpo, con un impatto più pronunciato nelle donne in termini di infiammazione e sensibilizzazione al dolore.
Ma perché il grasso addominale sembra aumentare il dolore cronico? Gli scienziati offrono diverse teorie. Una delle principali riguarda lo stress meccanico. Più grasso corporeo significa maggiore peso su articolazioni e ossa, che a lungo andare può provocare dolori e problemi articolari. Tuttavia, questo non è l’unico fattore in gioco.
Il tessuto adiposo, soprattutto il grasso viscerale, è noto per essere metabolicamente attivo e per produrre sostanze infiammatorie che possono peggiorare la sensibilità al dolore. Questi composti, noti come citochine infiammatorie, possono irritare i nervi e amplificare i segnali di dolore in tutto il corpo, contribuendo a condizioni di dolore cronico come la fibromialgia. Questa condizione, caratterizzata da dolore diffuso e debilitante, è stata osservata con maggiore frequenza nelle persone affette da obesità, suggerendo un legame diretto tra infiammazione, sensibilità al dolore e accumulo di grasso corporeo.
L’infiammazione sembra quindi essere un fattore chiave che lega il grasso addominale al dolore cronico. Il grasso viscerale, essendo metabolicamente attivo, produce non solo sostanze infiammatorie, ma è anche associato a una serie di disturbi metabolici che possono peggiorare il quadro clinico di chi soffre di dolori articolari. L’aumento dell’infiammazione sistemica non solo contribuisce al dolore, ma può anche innescare una serie di altre problematiche di salute, come diabete e malattie cardiovascolari, aggravando ulteriormente il benessere generale.
Questa ricerca sottolinea l’importanza di mantenere sotto controllo il grasso addominale non solo per questioni di estetica o forma fisica, ma soprattutto per il benessere complessivo del corpo. Ridurre il grasso addominale può portare a benefici significativi non solo per la salute articolare, ma anche per ridurre i rischi di infiammazione cronica e dolore diffuso. Strategie come una dieta equilibrata e attività fisica regolare possono essere fondamentali per gestire il peso corporeo e, di conseguenza, ridurre il rischio di sviluppare queste problematiche.
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