La gonorrea è una delle infezioni sessualmente trasmissibili più comuni. È causata da un batterio chiamato Neisseria gonorrhoeae, che può infettare l’uretra negli uomini e le vie uro-genitali nelle donne. Per crescere e moltiplicarsi, questo batterio necessita di un ambiente caldo e umido, e gli organi genitali femminili e l’uretra (sia maschile che femminile) offrono le condizioni ideali. Tuttavia, l’infezione può anche manifestarsi in altre aree del corpo come la bocca, la gola, gli occhi e il retto. Ma vediamo tutto quello che c’è da sapere a proposito di questa malattia.
Caratteristiche, cause, sintomi e molto altro sulla gonorrea
Poiché la gonorrea spesso si manifesta con pochi sintomi, diagnosticarla può essere piuttosto difficile, facilitando così la trasmissione dell’infezione. Se non curata, può avere effetti gravi: nelle donne, ad esempio, può danneggiare le tube di Falloppio, causando infertilità e aumentando il rischio di gravidanza ectopica. Negli uomini, invece, può causare epididimite, un’infiammazione che, se non trattata, può condurre alla sterilità.
Le cause
La gonorrea è un’infezione che colpisce principalmente l’apparato genito-urinario e si trasmette attraverso contatti sessuali. È una delle malattie veneree più diffuse al mondo. L’infezione è provocata dal batterio Neisseria gonorrhoeae (o gonococco di Neisser). Indipendentemente dal modo in cui viene trasmessa, una volta che l’agente infettivo entra in contatto con l’organismo, si attacca alle cellule epiteliali e si insedia nelle mucose delle vie uro-genitali, anali o orali, causando l’infezione.
Qualsiasi persona sessualmente attiva può contrarre la gonorrea. Pertanto, i giovani adulti, dagli inizi dell’attività sessuale fino ai 30 anni, sono particolarmente a rischio. La gonorrea è significativamente più diffusa tra coloro che hanno molti partner sessuali. La presenza di malattie debilitanti, come l’AIDS, e l’uso inconsistente del profilattico aumentano notevolmente il rischio di infezione da gonococco.
I sintomi e le complicanze
Si stima che oltre il 50% delle donne e circa il 20% degli uomini infetti non presentino sintomi. Quando presenti, i sintomi clinici si manifestano tra 1 e 7 giorni dall’infezione.
Nelle donne, i principali sintomi includono uretrite, con bruciore e difficoltà a urinare, o cervicite, caratterizzata da secrezione giallo-verdastra, dolore durante o dopo i rapporti sessuali, prurito vaginale e/o difficoltà a urinare.
Negli uomini, la gonorrea si presenta come un’uretrite con secrezioni abbondanti, dense e di colore giallo-verdastra, accompagnate da bruciore e difficoltà a urinare.
Quando trasmessa attraverso il sesso anale, la gonorrea è spesso asintomatica; tuttavia, può causare proctite sintomatica (dolore anale con secrezioni dense purulente e sanguinamento, prurito anale, movimenti intestinali dolorosi), particolarmente comune tra gli uomini che hanno rapporti sessuali con altri uomini.
Se contratta attraverso il sesso orale, la gonorrea può infettare la gola e causare faringite in entrambi i sessi. Negli adulti, può anche causare congiuntivite a seguito di contaminazione accidentale con mani infette. Una rara complicanza che può colpire entrambi i sessi è l’infezione gonococcica disseminata, caratterizzata da dolore articolare, eruzioni cutanee, dolore muscolare, infiammazione dei tendini, endocardite e meningite.
Se non curata, la gonorrea può evolvere causando gravi complicanze. Nelle donne, l’infezione può estendersi dalla cervice al tratto riproduttivo superiore (utero e tube di Falloppio), provocando la Malattia Infiammatoria Pelvica (MIP). Questa condizione può includere endometrite, salpingite, annessite, febbre, dolore pelvico cronico, dolore durante o dopo i rapporti sessuali, ascessi interni e infertilità.
In gravidanza, la gonorrea può causare rottura prematura delle membrane, ritardo nella crescita fetale, corionamnionite, parto pretermine e può essere trasmessa al neonato durante il parto, causando congiuntivite (un evento ormai raro nei Paesi industrializzati).
Negli uomini, una complicanza comune è l’epididimite, caratterizzata da un’infiammazione acuta dell’epididimo che di solito provoca dolore e gonfiore scrotale unilaterale; se non trattata, può portare all’infertilità. Inoltre, le persone con gonorrea hanno un rischio maggiore di trasmettere o contrarre l’HIV rispetto a quelle non infette.
La diagnosi
La gonorrea può essere diagnosticata mediante esame microscopico con colorazione di Gram, coltura batterica o test di laboratorio molecolari basati sull’amplificazione degli acidi nucleici (NAAT). I campioni per questi esami possono essere prelevati tramite tampone uretrale negli uomini e tampone cervicale o vaginale nelle donne, oppure da sangue o liquido sinoviale se ci sono sintomi di infezione disseminata. I NAAT sono attualmente i test diagnostici più sensibili e possono essere eseguiti anche su campioni di urina e tamponi orali e rettali. La coltura con antibiogramma consente di valutare la sensibilità e la resistenza del batterio agli antibiotici.
In caso di risultato positivo al test per la gonorrea, è essenziale che tutti i partner sessuali vengano sottoposti a test per questa infezione. Se il test è positivo, si raccomanda che la donna o l’uomo e i loro partner eseguano anche un test sierologico per l’HIV e la ricerca di altre infezioni sessualmente trasmissibili.
Metodi di prevenzione
Sfortunatamente, non esistono ancora vaccini efficaci contro la gonorrea. Questo è dovuto principalmente alla variabilità antigenica del batterio Neisseria gonorrhoeae. Tuttavia, la comunità scientifica sta studiando questa possibilità e in futuro potrebbe essere disponibile una profilassi vaccinale contro la gonorrea.
Al momento, la principale misura di prevenzione rimane, quindi, un uso corretto e responsabile del preservativo: sebbene non offra una protezione assoluta, il profilattico riduce significativamente il rischio di contrarre e trasmettere la gonorrea e tutte le malattie sessualmente trasmissibili.
Inoltre, è fondamentale limitare il numero di partner sessuali e consultare immediatamente un medico di fiducia se si sospetta un’infezione. In Italia, lo screening di routine per la gonorrea non è attualmente raccomandato per le donne in gravidanza, ma dovrebbe essere offerto a quelle a rischio di infezione (donne sotto i 25 anni sessualmente attive, con molti partner, con precedenti episodi di gonorrea o altre IST, o provenienti da aree con alta prevalenza della malattia).
Trattamenti e cure disponibili
La gonorrea è un’infezione batterica che può essere trattata efficacemente con antibiotici specifici prescritti dal medico. Tuttavia, la diffusione di nuovi ceppi resistenti agli antibiotici sta riducendo l’efficacia delle cure. Per questo motivo, la scelta del farmaco dovrebbe basarsi sui risultati dell’antibiogramma. Le attuali linee guida raccomandano una doppia terapia con ceftriaxone o cefixima insieme ad azitromicina. Inoltre, è bene notare che alcuni farmaci non sono adatti per le donne in gravidanza.
I pazienti devono astenersi dall’attività sessuale fino al completamento del trattamento per evitare di infettare i partner, che devono essere anch’essi testati per la gonorrea e altre infezioni sessualmente trasmissibili.