Se si ha la glicemia alta, e si è effetti di diabete tipo 1 e diabete tipo 2, c’è un percorso terapeutico da seguire senza errori, modificando anche gli stili di vita e l’alimentazione. Vale lo stesso anche per le donne affette da diabete gestazionale, una condizione molto seria che può provocare gestosi e minacciare la vita del bambino e della futura mamma. Ecco perché la gestione dell’iperglicemia passa anche attraverso una dieta sana ed equilibrata, con alcune restrizioni alimentari. Anche perché, è ormai risaputo a tutti, l’alimentazione svolge un ruolo fondamentale nella gestione della glicemia alta. Il motivo? Il loro legame è correlato al modo nel quale il nostro corpo metabolizza i carboidrati presenti nei cibi che consumiamo. I carboidrati ci forniscono il glucosio, uno zucchero semplice che rappresenta la principale fonte di energia per il nostro organismo.
Il ruolo dell’alimentazione
Così quando mangiamo cibi contenenti carboidrati, il glucosio viene rilasciato nel nostro sangue e i livelli di zucchero nel sangue, noti come glicemia, aumentano, in maniera fisiologica. Ha un ruolo fondamentale, in questo processo, il pancreas. Risponde a questa elevazione del livello di glicemia producendo insulina, un ormone che svolge un ruolo chiave nel regolare i livelli di zucchero nel sangue. L’insulina aiuta le cellule del corpo a utilizzare il glucosio come energia o a immagazzinarlo per utilizzi futuri e contribuisce a mantenere la glicemia sotto controllo. Invece, una dieta equilibrata con carboidrati a basso indice glicemico, fibre, proteine magre e grassi sani può aiutare a mantenere i livelli di glicemia stabili e prevenire picchi improvvisi. Anche perché, ad esempio, le fibre rallentano l’assorbimento del glucosio, contribuendo a mantenere una glicemia più costante nel tempo. Un ruolo importante lo hanno pure le proteine, che possono aiutare a stabilizzare la glicemia e promuovere il senso di sazietà, riducendo il rischio di eccessi alimentari.
I carboidrati semplici
Abbiamo parlato di carboidrati. Ma è importante fare chiarezza. Anche perché spesso, nella nostra personalissima dieta, li vediamo come nemici. Però, non è così. Il nostro organismo, infatti, necessita di tutti i nutrienti (vitamine, minerali, proteine e grassi), carboidrati compresi. Che si dividono in due categorie: semplici e complessi. Quelli semplici sono costituiti da piccole molecole di zucchero, facilmente digeriti e rapidamente assorbiti nel flusso sanguigno, il che può portare a un rapido aumento della glicemia. In questa categoria rientrano il saccarosio (comune zucchero da tavola), il lattosio (zucchero presente nel latte), il fruttosio (contenuto nella frutta), lo zucchero presente nel miele e nello sciroppo d’acero, gli zuccheri aggiunti negli alimenti e bevande, come succhi di frutta, bibite zuccherate, dolci e caramelle. I carboidrati semplici vengono spesso utilizzati come fonte di energia immediata.
I carboidrati complessi
Invece, i carboidrati complessi sono costituiti da catene più lunghe di molecole di zucchero e richiedono più tempo per essere scomposti e digeriti dal nostro corpo. Questa lenta digestione comporta un graduale rilascio di glucosio nel flusso sanguigno, mantenendo più stabili i livelli di glicemia. Stiamo parlando di cereali integrali, come farro, orzo, avena, riso integrale; legumi, come ceci, lenticchie, fagioli; le verdure a radice, come le patate; il frumento integrale, come pane e pasta integrale. I carboidrati complessi sono spesso raccomandati per una alimentazione sana. E c’è un motivo: oltre a fornire energia, offrono anche fibre, vitamine e minerali essenziali per la salute. In caso di glicemia alta, quindi, è importante trovare un giusto equilibrio tra carboidrati semplici e complessi.
Cosa mangiare in caso di iperglicemia
Detto questo, quando bisogna affrontare la problematica della glicemia alta, l’obiettivo principale è mantenere i livelli di zucchero nel sangue sotto controllo e prevenire picchi improvvisi. Per farlo, ribadiamo un concetto: è consigliabile adottare un’alimentazione equilibrata e mirata, che includa una varietà di nutrienti importanti. Quali sono allora gli alimenti da mangiare in caso di glicemia alta? Possiamo scegliere tra cereali integrali (pane, pasta, riso e cereali integrali contengono fibre, che rallentano l’assorbimento degli zuccheri nel sangue); verdure non amidacee (verdure a foglia verde, pomodori, carote, zucchine, peperoni, cavolfiori, broccoli e altri ortaggi a basso contenuto di carboidrati) legumi (ceci, lenticchie, fagioli neri, fagioli rossi e altre varietà di legumi); frutta a basso indice glicemico (mele, pere, prugne, ciliegie, fragole, mirtilli e agrumi); proteine magre (pollo, tacchino, pesce e carne di manzo di magra); grassi sani (olio d’oliva, olio di semi di lino, avocado, noci e semi); latticini a basso contenuto di grassi. Invece, per quanto riguarda le bevande, bisogna scegliere acqua, tè non zuccherato e caffè senza zucchero.