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Gli effetti del cambiamento climatico peggiorano la salute dell’uomo

Il Segretario Generale dell’ONU António Guterres ha commentato il documento: “Le emissioni record rappresentano minacce record per la nostra salute. Dobbiamo curare la malattia dell’inazione climatica – riducendo le emissioni, proteggendo le persone dagli estremi climatici e ponendo fine alla nostra dipendenza dai combustibili fossili – per creare un futuro più equo, sicuro e sano per tutti”

Gli effetti del cambiamento climatico peggiorano la salute dell’uomo, a confermarlo è il nuovo rapporto annuale del “The 2024 report of the Lancet Countdown on health and climate change“. Il documento, finanziato da Wellcome e sviluppato in collaborazione con l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), rivela che “gli abitanti di tutti i Paesi devono affrontare minacce record per la salute e la sopravvivenza a causa del rapido cambiamento climatico. Il rapporto è stato pubblicato in vista della 29esima Conferenza delle Parti dell’United Nations Framework Convention on Climate Changee (COP19 Unfccc) e fornisce “la valutazione più aggiornata dei legami tra salute e cambiamenti climatici, includendo nuove metriche che registrano le precipitazioni estreme, gli stranded asset del carbone, la perdita di copertura arborea, le tempeste di sabbia e polvere, l’aumento delle temperature notturne e la perdita di sonno, nonché l’educazione e la formazione su clima e salute“, si legge nella nota. 

Cosa rivela il rapporto

Il rapporto sottolinea che “Le risorse finanziarie per ottenere emissioni nette zero e garantire un futuro sano sono disponibili. Eppure i governi e le aziende stanno spendendo trilioni di dollari in sussidi ai combustibili fossili e in investimenti che stanno peggiorando il cambiamento climatico, soldi che potrebbero essere reindirizzati verso le energie rinnovabili pulite e le attività a beneficio della salute, dei mezzi di sussistenza e del benessere delle persone“. Dei 15 indicatori che monitorano i rischi per la salute, le esposizioni e gli impatti correlati al cambiamento climatico, 10 hanno raggiunto nuovi record preoccupanti. Gli esperti spiegano che ogni Paese, infatti, deve far fronte a temperature in aumento, eventi meteorologici mortali, cambiamenti nell’idoneità alla trasmissione di malattie infettive, incendi boschivi e siccità.

Cambiamento climatico | unsplash @Mika Baumeister – Saluteweb.it

Il Lancet Countdown conferma che il 2023 è stato l’anno più caldo mai registrato e rileva che: “I decessi legati al calore continuano ad aumentare rapidamente e si prevede che supereranno quelli legati al freddo in uno scenario di forte riscaldamento”. Dasgupta e la professoressa Elizabeth Robinson della London School of Economics mostrano che le ondate di calore e la siccità hanno causato nel 2022 un aumento di insicurezza alimentare rispetto al periodo di riferimento 1981-2010. “I nostri risultati indicano che l’insicurezza alimentare causata dai cambiamenti climatici si sta estendendo ora anche ai paesi ad alto reddito, colpendo anche le popolazioni più benestanti,” osserva Dasgupta.

Al rapporto hanno lavorato 122 esperti di 57 istituzioni accademiche e agenzie Onu, compresa la World meteorological organization (Wmo). Questi puntano il dito contro governi e aziende che insistono con investimenti nei combustibili fossili e sottolineano la necessità di un’azione climatica immediata. “Sebbene l’azione per il clima sia limitata dalla mancanza di fondi, nel 2023 gli investimenti in combustibili fossili hanno ancora attirato il 36,6% degli investimenti energetici globali, con molti governi che hanno anche aumentato i sussidi espliciti ai combustibili fossili in risposta all’impennata dei prezzi dell’energia dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Nel 2022, 72 degli 86 Paesi (84%) analizzati nel rapporto sovvenzioneranno i combustibili fossili per un totale netto record di 1.400 miliardi di dollari (tenendo conto del contributo sia del carbon pricing che dei sussidi ai combustibili fossili), superando qualsiasi impegno finanziario a sostegno dell’azione per il clima assunto alla COP28. Questi sussidi hanno superato il 10% della spesa sanitaria nazionale in 47 Paesi e il 100% in 23 Paesi. In questo contesto preoccupante, il Fondo per le perdite e i danni, istituito alla COP27 nel 2022 per sostenere i Paesi più vulnerabili agli impatti dei cambiamenti climatici, ha ricevuto promesse iniziali per un totale di 700 milioni di dollari, pari a meno dello 0,2% del fabbisogno stimato ogni anno. Allo stesso modo, il ritardo decennale nell’erogazione della relativamente modesta somma di 100 miliardi di dollari all’anno promessa per sostenere i Paesi vulnerabili ad affrontare i cambiamenti climatici ha ostacolato i progressi e ampliato le disuguaglianze globali“, scrivono gli esperti.

Il Segretario Generale dell’ONU António Guterres ha commentato il documento: “Le emissioni record rappresentano minacce record per la nostra salute. Dobbiamo curare la malattia dell’inazione climatica – riducendo le emissioni, proteggendo le persone dagli estremi climatici e ponendo fine alla nostra dipendenza dai combustibili fossili – per creare un futuro più equo, sicuro e sano per tutti”.

Giuliana Presti

Laureata in Giornalismo e Cultura Editoriale presso l'Università di Parma. Scrivo di cinema, cultura e attualità e amo la fotografia e la buona musica.

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