Glaucoma, che cos’è, sintomi e cura: l’importanza della prevenzione

È la seconda causa di disabilità alla vista e interessa ben 55 milioni di persone in tutto il mondo. Stiamo parlando del glaucoma, una malattia dell’occhio che danneggia gradualmente, in modo lento ma grave, il nervo ottico provocando alterazioni del campo visivo con limitazioni del campo esterno della visione. In Italia si stima ne soffrano circa un milione di persone, ma si calcola che la metà dei malati non ne sia a conoscenza. Ecco nel dettaglio che cos’è il glaucoma, quali sono i suoi sintomi e come si cura.

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Foto | Pixabay @Parentingupstream

Che cos’è il glaucoma

Come spiegato in un approfondimento pubblicato sul portale dell’Istituto superiore di sanità, il glaucoma è una patologia del nervo ottico alla base di importanti danni visivi che, anche una volta curato, non si risolvono e comportano un’invalidità a vita. Proprio per questo per contenere i danni della patologia è fondamentale la prevenzione, in particolare per le persone che presentano dei fattori di rischio. Questa patologia interessa soprattutto pazienti di età avanzata ed è principalmente causata dalle conseguenze dell’aumento della pressione interna dell’occhio ma talvolta anche da una riduzione dell’apporto di sangue al nervo ottico.
Ne esistono 4 differenti tipologie:

• il glaucoma primario ad angolo aperto, che è la forma più frequente di glaucoma cronico. Progredisce molto lentamente, interessando la popolazione più anziana e provocando una graduale riduzione della visione periferica;
• il glaucoma ad angolo chiuso, meno frequente del glaucoma ad angolo aperto. Può verificarsi lentamente (forma cronica) o può svilupparsi rapidamente (forma acuta) con un improvviso e doloroso aumento di pressione oculare conseguente al mancato defluire dell’umore acqueo;
• il glaucoma secondario è invece una forma che si verifica principalmente in seguito ad alcune malattie come il diabete, l’ipertensione arteriosa, ma anche come conseguenza dell’assunzione di alcuni farmaci, di alcune patologie tumorali oculari o endocraniche, malattie proliferative ed emorragiche, oppure di ferite e traumi (spesso sportivi) che comportino la chiusura dell’angolo;
• Il glaucoma congenito: una forma rara (1 caso su 30.000 nati) che interessa neonati o bambini molto piccoli. È causato da una anomalia dell’occhio che provoca fotofobia e lacrimazione eccessiva.

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Dottore | Pixabay @Jossuetrejo_oficial

Sintomi e cura

Ma come si manifesta il glaucoma? Il principale sintomo è la riduzione del campo visivo. Di solito, a subire la riduzione di campo è la visione periferica, ma in determinati casi il glaucoma può affliggere anche il campo visivo centrale, quello superiore o quello inferiore. Quanto alla cura, come detto, le difficoltà visive provocate dal glaucoma non si risolvono con la malattia, ma permangono per il resto della vita del paziente. È quindi importante scoprirlo il prima possibile.
Sebbene incurabile, il glaucoma può essere ben controllato con una terapia adeguata, mirata a ridurre la pressione intraoculare, inizialmente tramite colliri. Quando la terapia medica non è più sufficiente, si impiega generalmente il trattamento laser o si esegue l’intervento chirurgico per limitare la progressione della malattia, creando un passaggio tra l’interno dell’occhio e la parte esterna, permettendo così di far defluire l’umore acqueo in eccesso presente all’interno dell’occhio e di far diminuire la pressione.

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