Giornata dell’obesità: bambini e adolescenti italiani tra i più a rischio d’Europa

Entro il 2030, il 70% della popolazione mondiale potrebbe affrontare problemi di obesità e sovrappeso, secondo l’OMS. In Italia, quasi la metà della popolazione adulta è in eccesso di peso; i bambini in sovrappeso superano il 27%. Affrontare precocemente l’obesità infantile è cruciale per prevenire complicazioni future

Il 4 marzo si celebra la Giornata mondiale dell’obesità, un’importante occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica su un fenomeno che sta assumendo proporzioni allarmanti a livello globale. Secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), entro il 2030, il 70% della popolazione mondiale potrebbe essere affetta da sovrappeso e obesità. I dati attuali parlano chiaro: circa 1 persona su 8 nel mondo vive con obesità, un problema di salute pubblica che non può più essere ignorato. Le cifre sono impressionanti: ben 2,5 miliardi di adulti oltre i 18 anni sono in sovrappeso, di cui 890 milioni convivono con l’obesità. In totale, quasi il 43% degli adulti è in eccesso di peso e il 16% è considerato obeso.

La situazione sta peggiorando di anno in anno, con un incremento significativo dei casi di obesità. Se dal 1990 l’obesità tra gli adulti è più che raddoppiata, tra gli adolescenti il fenomeno è addirittura quadruplicato. L’Italia non è immune a questa crisi sanitaria: attualmente, quasi la metà della popolazione (circa 27 milioni di persone) è in eccesso di peso. Tra gli adulti, più del 47% è in sovrappeso, mentre tra i bambini e gli adolescenti la situazione è altrettanto preoccupante, con 3 su 10 in eccesso di peso. Fra i 7 e i 9 anni, il 40% dei bambini è in sovrappeso, secondo i dati della Fondazione Valter Longo.

L’Italia e l’obesità infantile

A livello europeo, l’Italia si colloca al secondo posto, subito dopo Cipro, per quanto riguarda la percentuale di bambini in sovrappeso e obesi, con picchi che superano il 43% nei bambini del Sud Italia. Questo scenario è allarmante, poiché l’obesità infantile rappresenta un rischio non solo per la salute attuale dei bambini, ma anche per il loro benessere futuro. Infatti, i bambini obesi hanno un rischio significativamente maggiore di sviluppare malattie croniche in età adulta, come diabete, malattie cardiovascolari e disturbi metabolici.

Le cause alla base dell’obesità infantile sono molteplici e includono:

  1. Fattori genetici
  2. Stili di vita sedentari
  3. Abitudini alimentari poco salutari

Le famiglie sono spesso influenzate da una cultura alimentare che promuove cibi ad alta densità calorica e scarso valore nutrizionale, mentre l’attività fisica è spesso trascurata. È fondamentale quindi adottare un approccio multidisciplinare per affrontare questo problema, che prevede non solo modifiche nell’alimentazione, ma anche l’inclusione di attività fisica regolare e, nei casi più gravi, interventi farmacologici o chirurgici.

L’importanza della prevenzione

In occasione della Giornata mondiale dell’obesità, esperti dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma condividono informazioni preziose con le famiglie per affrontare in modo efficace il problema dell’obesità infantile. È cruciale monitorare attentamente i bambini che presentano un eccesso di peso, poiché questo può portare a complicazioni severe. Il dottor Danilo Fintini, dell’Unità operativa di Endocrinologia e diabetologia del Bambino Gesù, sottolinea l’importanza di intervenire precocemente: “Affrontare il problema fin da subito permette di prevenire complicazioni e di favorire una crescita sana.

Nel 2024, l’ospedale ha seguito circa 1.400 bambini sovrappeso e obesi, con un totale di oltre 6.400 pazienti tra il 2019 e il 2024. I ricoveri, sia ordinari che diurni, hanno superato i 1.600 nell’ultimo anno, e più di 10.000 dal 2019 ad oggi. L’Italia si distingue per i suoi alti tassi di obesità infantile, con il 37% dei bambini nella fascia di età 7-9 anni considerati sovrappeso e il 17% obesi.

La valutazione dell’obesità nei bambini è più complessa rispetto agli adulti, poiché il rapporto tra peso, altezza e massa grassa varia con l’età e tra i sessi. Si utilizzano le curve dei centili per una valutazione accurata: un indice di massa corporea (IMC) superiore all’85° centile indica sovrappeso, mentre oltre il 97° centile si parla di obesità. Anche un lieve eccesso di peso può comportare seri rischi per la salute, come steatosi epatica, alti livelli di insulina, colesterolo e trigliceridi, ipertensione e sindrome metabolica. In questo contesto, il pediatra gioca un ruolo fondamentale nel riconoscere precocemente queste condizioni e nel guidare le famiglie verso percorsi di educazione alimentare e attività fisica mirati.

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