Giornata mondiale della copertura sanitaria universale, perché si festeggia?

Servizi sanitari essenziali e di qualità per tutte le persone del mondo: sono questi i propositi che hanno portato alla creazione della Giornata internazionale della copertura sanitaria, festa che, a partire dal 2017, viene celebrata ogni 12 dicembre per ricordare l’importanza della risoluzione delle Nazioni Unite del 2012, nella quale è stata fatta richiesta formale per garantire per permettere l’accesso all’assistenza sanitaria a tutti, da allora obiettivo principale dell’organizzazione. Ma per quale motivo è così importante ricordarla e celebrarla? E come è nata questa giornata? Ecco le risposte a queste e ad altre domande.

Tutto quello che bisogna sapere a proposito della Giornata mondiale della copertura sanitaria universale

La data più importante per quanto riguarda questa ricorrenza, come detto in precedenza, è il 12 dicembre 2012, giorno in cui le Nazioni Unite approvarono all’unanimità la risoluzione a proposito della salute mondiale e la politica estera, la quale richiedeva, tra i vari punti, di garantire la presenza di una copertura sanitaria universale nella discussione a proposito dell’agenda di sviluppo. Quasi 3 anni dopo, esattamente il 25 settembre 2015, la copertura sanitaria universale diventa uno degli obiettivi principali per uno sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030.

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Foto | www.oms.com – Saluteweb.it

A partire da quel momento, questa giornata si propone di accrescere la consapevolezza sull’importanza di sviluppare sistemi sanitari forti e resistenti, assicurando una copertura accessibile e di eccellenza a tutte le persone del mondo. Questa ricorrenza così importante costituisce l’opportunità di esortare governi e dirigenti a dedicare risorse alla salute, con l’obiettivo di realizzare entro il 2030 una copertura sanitaria universale.

L’emergenza di Covid 19, come tutti sappiamo, ha rappresentato una sfida decisamente ardua per tutti i sistemi sanitari del mondo, facendo emergere diverse criticità e, in alcuni casi, una mancata preparazione che ha portato alla nascita di parecchi dubbi e molta preoccupazione. La pandemia, infatti, ha dimostrato come ci sia una difficoltà generale nel garantire un servizio sanitario disponibile e accessibile a tutti. Il Segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, però, ha tratto anche aspetti positivi a partire da questa situazione, dichiarando che si è assistito a veloci nuovi approcci nell’elargizione di cure e a diversi tentativi di trovare il miglior modo per assistere le persone. La pandemia che ha colpito duramente i servizi sanitari di tutto il mondo, quindi, secondo Guterres avrebbe rappresentato (e rappresenterebbe ancora oggi) un ottimo banco di prova e un’esperienza da studiare per risultare maggiormente preparati in futuro.

Le istituzioni di tutto il mondo, proprio in seguito all’emergenza che abbiamo vissuto a partire dal 2020, sono state invitate a impegnarsi maggiormente per trovare, il più rapidamente possibile, la soluzione alle crisi che si possono presentare da un momento all’altro e a investire maggiormente nella ricerca e nei sistemi sanitari per garantire un futuro più sicuro per tutti.

Ma come viene misurata la copertura sanitaria universale? Sul sito dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) viene dichiarato che i miglioramenti che vengono fatti sul piano della copertura sanitaria di tutto il mondo possono essere misurati. Ma come è possibile farlo? Per prima cosa è necessario prendere in considerazione due elementi: il numero percentuale degli individui di tutto il mondo che hanno la disponibilità dei servizi sanitari essenziali di qualità e il numero percentuale di persone che vedono come spesa maggiore per le proprie tasche proprio quella che riguarda la sanità. L’Organizzazione mondiale della sanità controlla regolarmente questi dati con l’aiuto della Banca Mondiale, e cerca di garantire la fornitura di assistenza e la sicurezza economica a tutte le fasce più vulnerabili, come gli indigenti o coloro che risiedono in zone rurali isolate.

Inoltre, l’Oms ha stilato una lista di 16 servizi medici e di assistenza fondamentali, i quali sono stati poi smistati in 4 macrocategorie che si distinguono tra di loro in base alla loro presenza nei diversi Paesi del mondo. Ma quali sono questi servizi? Ecco la lista:

  1. Salute materna, neonatale e infantile

Pianificazione familiare

Assistenza prenatale e parto

Immunizzazione completa dei bambini

Livello della ricerca nello studio della polmonite e delle malattie infantili

  1. Malattie infettive

Trattamento della tubercolosi

Trattamento antiretrovirale per l’Hiv

Trattamento dell’epatite

Utilizzo di zanzariere da letto trattate con insetticida per la prevenzione della malaria

Igiene adeguata

  1. Malattie non trasmissibili

Prevenzione e trattamento della pressione sanguigna elevata

Prevenzione e trattamento del livello di glucosio elevato nel sangue

Screening del cancro della cervice

  1. Capacità e accessibilità dei servizi

Accesso di base e per tutti agli ospedali

Numero di operatori sanitari

Accesso ai medicinali fondamentali

Rispetto del Regolamento Sanitario Internazionale

Ma qual è la situazione sanitaria mondiale?

Analizzando i dati condivisi dall’Oms è facile comprendere quali sia la situazione sanitaria a livello mondiale, e i numeri non sono assolutamente quelli sperati. Secondo questo report, infatti, circa la metà delle persone che vivono nel mondo non hanno a disposizione una copertura sanitaria adeguata e non hanno accesso ai servizi sanitari fondamentali. Oltre 100 milioni di persone, inoltre, si trovano in una situazione grave di povertà (che significa un guadagno pari o inferiore a 1 dollaro e 90 centesimi al giorno) per via delle spese che riguardano la sanità. E ancora, circa 930 milioni di persone (ovvero il 12% dell’intera popolazione mondiale) spende il 10% del proprio patrimonio totale in spese sanitarie per la propria famiglia. Tra gli intenti di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030, figura la prospettiva che ogni individuo possa fruire delle cure fondamentali senza subire oneri di natura economica o finanziaria. Tale finalità si riflette anche nell’obiettivo di garantire una copertura sanitaria globale.

L’Oms, dunque, sostiene che ci sia assolutamente bisogno di un cambiamento immediato per quanto riguarda i servizi sanitari, i quali dovrebbero essere concentrati sulle necessità dell’intera popolazione mondiale e disponibili per tutti. Inoltre, secondo le linee guida, le cure devono essere fornite nel modo giusto, nel contesto migliore e il coordinamento con i pazienti deve essere rafforzato.

L’OMS assiste anche le nazioni nello sviluppo dei loro sistemi sanitari, promuovendo la copertura sanitaria universale, monitorando i progressi e collaborando con vari partner in contesti diversi e per scopi molteplici per promuovere la diffusione globale della copertura sanitaria universale. Tutti gli Stati hanno il potenziale di intensificare gli sforzi per migliorare gli indicatori di salute e affrontare la povertà, ampliando l’accesso ai servizi sanitari e riducendo l’impoverimento connesso al costo dei servizi sanitari.

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