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Giornata Mondiale del Rene: l’importanza della ricorrenza e della donazione

Oggi, 13 marzo, celebriamo la Giornata Mondiale del Rene: ecco tutto ciò che c’è da sapere a riguardo di questa ricorrenza

Giornata Mondiale del Rene | Pixabay @happy_lark – Saluteweb

 

Il 13 marzo si celebra la Giornata Mondiale del Rene, un’importante ricorrenza che ha come obiettivo principale quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla salute dei reni e sull’importanza della donazione. Le malattie renali croniche (MRC) colpiscono una significativa porzione della popolazione, con stime che indicano circa il 10% degli adulti nel mondo affetto da queste patologie. Tuttavia, molte persone non sono consapevoli della propria condizione fino a quando non è troppo tardi. La MRC è una malattia insidiosa che può progredire silenziosamente per anni, portando a una perdita significativa della funzionalità renale prima che compaiano sintomi evidenti.

L’importanza dell’informazione e dei trapianti

Massimo Morosetti, presidente della Fondazione Italiana del Rene, evidenzia che “si può perdere fino al 60-80% della funzionalità renale prima che si manifesti qualsiasi sintomo”. Questo ritardo nella diagnosi rende il trattamento più complicato e aumenta la probabilità di dover ricorrere a terapie sostitutive come la dialisi o il trapianto. La Giornata Mondiale del Rene si propone di informare e educare le persone sui comportamenti preventivi e sull’importanza di sottoporsi a screening regolari, specialmente per coloro che presentano fattori di rischio come diabete, ipertensione e familiarità con malattie renali.

Risultati incoraggianti in Italia

Il 2024 ha segnato un anno record per quanto riguarda le donazioni e i trapianti di organi in Italia. Sono stati registrati 2.110 donatori e 4.692 trapianti, con un incremento rispettivamente del 2,7% e del 5,1% rispetto all’anno precedente. Questi dati, presentati al Ministero della Salute, dimostrano il valore del sistema sanitario pubblico italiano e la crescente consapevolezza sull’importanza della donazione di organi. Tuttavia, nonostante questi progressi, esistono ancora sfide significative. Infatti, più di un terzo delle persone che si esprimono in sede di rinnovo della carta d’identità rifiuta di donare i propri organi, con un preoccupante 36,3% di opposizioni.

Orazio Schillaci, Ministro della Salute, ha commentato questi dati con un mix di orgoglio e preoccupazione, sottolineando come “la donazione d’organo sia sintomo di civiltà” e che, sebbene ci siano stati progressi, “si possa fare ancora di più”. Le donazioni a cuore fermo, ovvero quelle provenienti da pazienti la cui morte è accertata dopo un arresto cardiaco prolungato, hanno visto un’impennata, rappresentando il 13,2% di tutti gli interventi realizzati.

Disparità regionali e sensibilizzazione

Un altro aspetto importante riguarda le disparità regionali nel tasso di donazione e trapianto. Lombardia e Veneto si confermano in cima alla classifica, realizzando insieme oltre il 55% di tutti i trapianti in Italia. Tuttavia, il Sud sta mostrando segni di miglioramento, contribuendo in modo più significativo rispetto agli anni precedenti alla capacità globale di donazione. Giuseppe Feltrin, direttore del Centro Nazionale Trapianti, ha espresso ottimismo per il futuro, sottolineando l’importanza di continuare a promuovere la cultura della donazione.

Nonostante i progressi, la crescita dell’opposizione alla donazione, in particolare tra i giovani di età compresa tra 18 e 30 anni, destano preoccupazione. Rocco Bellantone, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, ha dichiarato che è cruciale lavorare su questo aspetto affinché le nuove generazioni comprendano l’importanza della donazione di organi e le sue implicazioni etiche e sociali. La sensibilizzazione e l’educazione giocano un ruolo fondamentale per modificare le percezioni e i comportamenti riguardo alla donazione.

La Giornata Mondiale del Rene rappresenta quindi un’importante opportunità per riflettere su queste tematiche, promuovendo la salute renale e incoraggiando la donazione come atto di altruismo e solidarietà. Le iniziative di screening gratuito e le campagne informative possono contribuire a migliorare la consapevolezza e a ridurre l’incidenza delle malattie renali, garantendo un futuro più sano per tutti.

Redazione

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