Oggi, 22 luglio, si celebra la Giornata Mondiale del Cervello. Ecco tutto ciò che c’è da sapere a riguardo e il punto sul tema di quest’anno
Ogni 22 luglio, in tutto il globo, ricorre la Giornata Mondiale del Cervello. Si tratta di un’occasione per lanciare un appello globale mirato a ridurre il divario di conoscenze e aumentare la consapevolezza tra la popolazione sui danni alla salute del cervello. Il World Brain Day (Giornata Mondiale del Cervello), istituito e promosso dalla World Federation of Neurology, ha lo scopo di sensibilizzare e informare i cittadini sulle patologie neurologiche e neurodegenerative. Ma vediamo cosa c’è da sapere a proposito della ricorrenza e del tema del 2024.
L’importanza della Giornata Mondiale del Cervello e le curiosità a riguardo
Il cervello è l’organo più affascinante ed enigmatico del nostro corpo. Regola le funzioni dell’organismo, genera emozioni, memorizza ricordi e permette il ragionamento, ma è anche il principale bersaglio dell’invecchiamento e della degenerazione tissutale. Negli ultimi 50 anni, si sono fatti enormi progressi nella comprensione delle cause delle malattie neurodegenerative, in particolare nello studio delle demenze, dei parkinsonismi, delle atassie e delle malattie dei motoneuroni, grazie anche alle scoperte nel campo della genetica. In questo contesto, il ruolo del biologo come ricercatore e nutrizionista è stato fondamentale.
Sebbene al momento non esistano terapie completamente risolutive per la maggior parte di queste patologie, numerosi studi scientifici hanno evidenziato che la combinazione di terapia farmacologica e una corretta alimentazione può essere estremamente importante. Questo connubio merita attenzione per favorire il trasferimento delle scoperte dalla ricerca alla pratica clinica.
Il tema del 2024: la prevenzione
Il tema centrale della Giornata Mondiale del Cervello 2024 è la salute e la prevenzione del cervello, in accordo con le iniziative dell’OMS sulla salute cerebrale e con il Piano d’Azione Globale Intersettoriale sull’epilessia e altri disturbi neurologici (IGAP). L’enfasi posta da tutte e sei le regioni della Federazione Mondiale di Neurologia sulla prevenzione evidenzia l’importanza e sottolinea il ruolo cruciale della prevenzione, dell’assistenza proattiva e della mitigazione del rischio nel ridurre l’enorme impatto delle malattie neurologiche, che rappresentano oggi la principale causa di disabilità a livello mondiale.
È fondamentale considerare che la prevenzione include sia quella primaria che secondaria, oltre alla promozione della salute. La prevenzione primaria coinvolge la valutazione del rischio, la gestione dei fattori di rischio attivi e il monitoraggio dei segni e sintomi iniziali. La prevenzione secondaria si concentra sulla diagnosi precoce, la riduzione dei fattori di rischio, l’intervento terapeutico e l’ottimizzazione degli aspetti legati allo stile di vita e alla salute comportamentale. Le strategie di promozione della salute, come le strategie di prevenzione dell’ictus Life’s Essential 8, sono essenziali per migliorare i risultati sanitari. Esempi di strategie di prevenzione di successo includono la vaccinazione contro la poliomielite e gli sforzi per controllare la pressione sanguigna e i fattori di rischio per l’ictus, che hanno avuto un impatto positivo sui risultati globali.
L’OMS continua a svolgere un ruolo fondamentale e sarà ospite d’onore alla Giornata Mondiale del Cervello 2024, sottolineando l’importanza dell’evento nell’avvicinarsi agli obiettivi dell’IGAP. La Federazione Mondiale di Neurologia esorta i paesi di tutto il mondo a partecipare alla Giornata Mondiale del Cervello 2024 con entusiasmo e impegno, promuovendo attività locali volte a migliorare la salute del cervello e a prevenire le malattie cerebrali. Favorendo la collaborazione globale e la sensibilizzazione, la Giornata Mondiale del Cervello 2024 serve da catalizzatore per promuovere una migliore salute cerebrale per tutti.
WG è il Presidente della Federazione Mondiale di Neurologia. DWD e TW sono co-presidenti della Giornata Mondiale del Cervello della Federazione Mondiale di Neurologia. AG è un amministratore della Federazione Mondiale di Neurologia. SLL è Segretario Generale della Federazione Mondiale di Neurologia. Il supporto editoriale per la redazione di questo documento è stato fornito da Stacey Sakowski Jacoby.
Come prevenire l’invecchiamento del cervello e le malattie annesse
Anche il nostro cervello, come tutti gli altri organi del corpo, è soggetto al normale processo di invecchiamento. Con il passare degli anni, assistiamo a una diminuzione dell’efficienza di alcune funzioni cognitive, quali la memoria, l’attenzione e la velocità di elaborazione delle informazioni. Questo declino non è patologico e caratterizza la fase avanzata della vita, mentre molte altre funzioni cerebrali rimangono inalterate.
Quali sono le caratteristiche di uno stile di vita “neuroprotettivo”? Quali comportamenti possiamo adottare per aiutare il nostro cervello a invecchiare in modo più sano e preservare il maggior numero possibile delle sue funzioni? Ecco alcuni suggerimenti:
Fare esercizio fisico
L’esercizio fisico riveste un ruolo fondamentale. Studi scientifici confermano che una regolare attività fisica può proteggere la salute del cervello, riducendo il rischio di demenza e rallentando il declino cognitivo legato all’età. Inoltre, ricerche recenti indicano che anche in presenza di una predisposizione genetica alla demenza, l’esercizio fisico regolare può compensare e annullare il rischio associato alla familiarità.
Seguire una dieta equilibrata
L’alimentazione ha un forte impatto sulla salute cerebrale. Le ricerche suggeriscono che una dieta ricca di frutta, verdura, legumi, cereali integrali, olio d’oliva, pesce e pollame è associata a una migliore funzionalità cognitiva in età avanzata e a un rischio ridotto di demenza. Al contrario, un consumo frequente di carni rosse o lavorate, dolci, latticini ad alto contenuto di grassi, fritti e cibi raffinati può essere dannoso per la salute cerebrale. Alcuni studi indicano che un consumo moderato di vino rosso può contribuire a prevenire la demenza di Alzheimer, mentre un consumo eccessivo di alcol è associato a un maggiore rischio di declino cognitivo.
Prendersi cura della propria salute fisica e mentale
È importante monitorare la nostra salute fisica e mentale. Condizioni cliniche come diabete, ipertensione e malattie cardiovascolari sono state collegate a un maggiore rischio di demenza. Anche la salute psicologica è cruciale: ansia e depressione, se non trattate adeguatamente, possono aumentare il rischio di demenza e accelerare il declino cognitivo in età avanzata.
Mantenere relazioni sociali
Le relazioni sociali hanno dimostrato di avere un effetto protettivo sulla salute cerebrale in età avanzata. Mantenere una rete sociale solida e significativa è associato a un declino cognitivo più lento e meno pronunciato. I “super-agers” (ultraottantenni con capacità cognitive paragonabili a quelle di persone molto più giovani) tendono a essere più coinvolti in relazioni interpersonali di qualità. Al contrario, la mancanza di contatti sociali o relazioni problematiche (come quelle caratterizzate da ambivalenza, controllo e impotenza) possono aumentare il rischio di declino cognitivo.
Allenare il cervello
Infine, mantenere il cervello attivo è essenziale. Continuare a lavorare o studiare dopo il pensionamento, leggere, informarsi, giocare a carte, viaggiare, dedicarsi a hobby e provare nuove esperienze aiutano a mantenere il cervello in allenamento. Il training cognitivo mirato può essere utile per contenere l’impatto di processi degenerativi in atto e per prevenire il declino cognitivo fisiologico e patologico. Studi mostrano che un programma di allenamento cognitivo può ridurre del 30% la probabilità di sviluppare demenza entro dieci anni.