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Fumatori a rischio: nuovo progetto per eliminare l’abitudine, prevede TAC e farmaco antifumo

I dati raccolti nell’ambito del progetto PASSI (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia) e PASSI d’Argento, mostrano che quasi un quarto degli italiani di età compresa tra 18 e 69 anni fuma, e il 22% di questi più di un pacchetto di sigarette al giorno.

Nel nostro Paese è in atto il primo progetto RISP (Rete Italiana Screening Polmonare) che coinvolge 18 centri sparsi sul territorio nazionale, coordinati dall’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, che prevede un nuovo metodo per prevenire le malattie causate dal fumo, attraverso l’esecuzione di una TAC spirale a basso dosaggio, ovvero il metodo più utilizzato per la diagnosi precoce del tumore del polmone e la somministrazione di citisina. Questo farmaco antifumo, che serve ad eliminare l’abitudine del fumo di sigarette nei soggetti, è riservato per il momento ai partecipanti allo studio. Roberto Boffi, Responsabile della Pneumologia e del Centro Antifumo dell’INT, ha commentato a tal proposito: “Il suo principio attivo è ben tollerato, pressoché privo di effetti collaterali e, a differenza della nicotina, non crea dipendenza; lo schema posologico prevede una terapia di 40 giorni, con lo stop fumo previsto tra l’8° e il 14° giorno, suddivisa in più assunzioni giornaliere a causa dell’emivita breve del principio attivo. Questo suo limite però può essere anche la sua carta vincente perché sostituisce la ritualità della sigaretta”.

I risultati della TAC vengono analizzati con il supporto dell’intelligenza artificiale

I partecipanti dello studio rispecchiano i seguenti requisiti:

  • Uomini e donne di età compresa tra 55 e i 75 anni;
  • Forte fumatore attuale oppure da meno di 15 anni.

Nicola Sverzellati, direttore dell’UO di Scienze Radiologiche AOU di Parma e Professore Ordinario presso il dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Parma, ha spiegato: “Utilizziamo apparecchiature di ultima generazione che presentano un’elevata rapidità di esecuzione e, aspetto ancora più importante, l’esposizione a una dose minima di radiazioni, senza compromissione della qualità delle immagini; i risultati della TAC vengono poi analizzati con il supporto dell’intelligenza artificiale, che ci permette di ridurre i falsi positivi e, di conseguenza, gli interventi chirurgici per patologie benigne”.

Foto | unsplash @amanupadhyay-ib – Saluteweb.it

Ugo Pastorino, Direttore della SC di Chirurgia toracica e coordinatore del programma RISP, ha spiegato: “L’obiettivo è quello di dimostrare che è possibile ridurre la mortalità del tumore al polmone nei forti fumatori ad alto rischio grazie allo screening con tomografia computerizzata a basso dosaggio per una diagnosi precoce e con un percorso di disassuefazione dal fumo che comprenda anche la somministrazione del farmaco citisina; se i dati che otterremo ci confermeranno le nostre ipotesi, il prossimo step sarà quello di stimolare le Istituzioni a inserire questo approccio nei Livelli essenziali di assistenza, rendendo quindi rimborsabili con il Servizio Sanitario Nazionale sia la TAC a basso dosaggio sia i farmaci antifumo a scopo preventivo per coloro che sono ad alto rischio”.

Giuliana Presti

Laureata in Giornalismo e Cultura Editoriale presso l'Università di Parma. Scrivo di cinema, cultura e attualità e amo la fotografia e la buona musica.

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