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Alimentazione

Frutta, meglio mangiarla prima o dopo i pasti? Ecco cosa dicono gli esperti

La frutta non dovrebbe mai mancare in una dieta sana ed equilibrata. Ma qual è il momento migliore per consumarla? Vicino o lontano dai pasti? Innanzitutto, è opportuno segnalare che non esiste una risposta univoca a queste domande. A fare la differenza rispetto a quest’abitudine è solo il nostro corpo, nient’altro.

Foto di Pixabay | NoName_13

Pasti abbondanti? Meglio consumarla dopo

Tuttavia, come sottolineato sul portale del noto ospedaliero Humanitas, dopo pasti particolarmente abbondanti e pesanti – ricchi di molti cibi grassi e calorici -, se non si soffre di meteorismo o gonfiore addominale, la frutta può diventare una sorta di “pompiere” per l’organismo perché va a “spegnere” lo stress metabolico. Diversi studi hanno infatti dimostrato che i polifenoli della frutta e dei suoi derivati, come i succhi di frutta, vanno ad agire come sostanze antiossidanti e antinfiammatorie, difendendo dall’azione dei radicali liberi e di altre molecole che favoriscono stati infiammatori e che vengono prodotti in quantità dopo un pasto sbilanciato.
In particolare, gli agrumi – grazie a due antiossidanti, la naringina e l’esperidina – sarebbero particolarmente indicati per neutralizzare lo stress ossidativo e infiammatorio generato da un pasto poco salutare e per prevenire i danni a carico dei vasi sanguigni. “La naringina è un flavonoide contenuta nel pompelmo, nel limone, nelle arance, nelle clementine, nei mandarini e nel cedro. Questo flavonoide è importante per rafforzare le pareti dei capillari, per depurare il nostro organismo, per favorire la perdita di peso e ha effetti antinfluenzali, miorilassanti, anticancerogeni, epato-protettivi, anti aterogenici“, ha riferito la dottoressa Sara Testa, dietologa del Centro Obesità dell’ospedale Humanitas. Dopo i pasti abbondanti, oltre agli agrumi, è inoltre consigliata l’assunzione di mirtilli, prugne nere, l’uva nera, more e susine. Se il pasto non è particolarmente abbondante, invece, gli esperti consigliano di consumare la frutta prima di pranzare o cenare perché le fibre in essa contenuta riducono l’assorbimento degli zuccheri semplici e quindi riducono l’indice glicemico dei cibi.

Foto di Pixabay | Couleur

Frutta lontano dai pasti per chi soffre di gonfiore addominale

Per chi soffre o è predisposto a a meteorismo e gonfiore addominale, e in generale per chi ha un’intestino già di base “infiammato”, è invece sconsigliata l’assunzione della frutta ai termine dei pasti, perché può creare un accumulo di gas nell’intestino con distensione del lume intestinale. In questo caso, il consiglio è dunque quello di consumare la frutta lontano dai pasti.
Come sottolineato dagli specialisti dell’Humanitas, la capacità fermentativa della frutta “dipende da alcune componenti come gli oligosaccaridi presenti in cachi e anguria, il fruttosio nelle mele, pere, pesche e mango, e i polioli nelle ciliegie e susine, ma anche dal tipo di pasto“. Infatti, è più facile ritrovarsi con la pancia gonfia se si mangia la frutta dopo un pasto a base di carboidrati complessi come pane e patate associati o meno a proteine come carne e pesce, ovvero nutrienti con tempi di digestione diversi, che rallentano l’intero processo digestivo dando luogo ad una fermentazione intestinale maggiore. Tuttavia, non tutta la frutta provoca la pancia gonfia se mangiata a fine pasto. Ananas e la papaya, per esempio, migliorano la digestione per la presenza di bromelina e di papaina, due enzimi che favoriscono la degradazione delle proteine. Anche la vitamina C contenuta in agrumi, fragole e kiwi, facilita l’assorbimento di ferro contenuto nei cibi proteici e le fibre solubili riducono l’assorbimento intestinale di colesterolo presente nei cibi proteici di origine animale.

Jennifer Caspani

Comasca, poco più che 20enne, dal 2018 scrivo per alcuni grandi editori italiani occupandomi principalmente di salute e benessere, scienze e tecnologia. L’empatia è il mio punto di forza, soprattutto se si tratta di comprendere le emozioni delle persone più introverse, ancor meglio se hanno quattro zampe, una coda scodinzolante e tanta voglia di rincorrere un bastone.

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