Oltre al fatto che fanno bene alla salute, c’è un altro ottimo motivo per mangiare le verdure: contengono flavonoli, sostanze antiossidanti che, secondo un nuovo studio del Rush University Medical Center di Chicago pubblicato su Neurology, aiutano a rallentare il declino cognitivo e la perdita della memoria.
Ma cosa sono i flavonoli? Sono composti di origine vegetale appartenenti alla famiglia dei flavonoidi. Si tratta di molecole che si accumulano principalmente nei tessuti esterni di frutta e verdura perché la loro biosintesi è stimolata dalla luce solare.
I partecipanti alla ricerca, 961 persone non affette da demenza con un’età media di 81 anni, hanno compilato un questionario ogni anno sulle loro abitudini alimentari, indicando la frequenza di assunzione di alcuni cibi. Sempre annualmente, è stata valutata la memoria tramite una serie di test cognitivi. I volontari reclutati sono stati seguiti per una media di sette anni. Sono stati creati cinque gruppi in base alla quantità di flavonoli presenti nella dieta. L’assunzione media era di circa 10 mg al giorno. Il gruppo con il minor consumo delle sostanze antiossidanti aveva un consumo medio di 5 mg al giorno mentre il gruppo con il consumo più alto aveva una media di 15 mg.
Escludendo alcuni fattori che avrebbero potuto influenzare i risultati, come l’età, il sesso e il fumo, è emerso che il consumo di flavonoli rallentava il fisiologico declino cognitivo legato all’età. A partire da questo risultato, i ricercatori si sono concentrati su quale tipo di flavonoli fosse più protettivo per la memoria. Il kaempferolo ha vinto la ‘gara’. Le persone che ne consumavano di più avevano un tasso di declino cognitivo più lento. Al secondo posto la miricetina, poi la quercetina, mentre l’isoramnetina non era associata a un miglioramento cognitivo.
Il kaempferolo si trova in ortaggi come indivia, cavolo, spinaci, fagioli, broccoli e in alcune spezie, come erba cipollina, dragoncello e finocchio. In quest’ultimo è presente la miricetina, rintracciabile anche nel prezzemolo, nell’origano, nel tè, nel vino rosso, nei cavoli, nelle arance e nei pomodori. Nella frutta è in elevate concentrazioni solo nei frutti di bosco. I capperi sono l’alimento più ricco di quercetina, seguiti da cipolle, asparagi, lattuga e frutti di bosco. Questo flavonolo è presente anche nel cacao. In pere, cipolle e mandorle troviamo la isoramnetina, presente anche in molte delle spezie già citate come finocchio ed erba cipollina.
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