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Feci nere, quando bisogna preoccuparsi? I sintomi da non trascurare

Le feci nere, conosciute anche con il termine medico “melena”, possono indicare diverse condizioni mediche, alcune delle quali potrebbero essere potenzialmente serie. Proprio a causa della loro potenziale serietà, è assolutamente cruciale riconoscere i segnali e sapere quando è il momento di preoccuparsi, al fine di intervenire prontamente e garantire un trattamento appropriato. In questo articolo, quindi, esploreremo le principali ragioni delle feci scure, le circostanze che richiedono l’attenzione di un professionista, e forniremo suggerimenti pratici per gestire questo sintomo. Esamineremo anche le misure preventive che possono essere adottate per ridurre il rischio di sviluppare condizioni legate alle feci scure.

Tutto quello che bisogna sapere sulle feci nere

Per melena si intende la presenza di sangue digerito nelle feci, che conferisce loro un colore molto scuro o addirittura nero. Questa colorazione è causata dall’ossidazione del ferro contenuto nell’emoglobina. La fonte di sanguinamento può essere situata nelle prime parti del tratto digestivo (come esofago, stomaco, duodeno). In alternativa, il sangue può essere ingerito dalla bocca (dalle gengive, dalla base della lingua) o dalle prime vie respiratorie (naso, faringe, laringe).

Sangue nelle feci | Pixabay @bsdstudio – Saluteweb

Le feci possono avere una consistenza densa, quasi catramosa, o liquida, simile a quella delle feci diarroiche. Bisogna però, in alcuni casi, fare attenzione a dare per scontato che le feci nere derivino da patologie: infatti, questa condizione può dipendere anche da abitudini alimentari particolari, come un consumo eccessivo di mirtilli, liquirizia, carbone alimentare o integratori di ferro.

Le cause della melena

Svariate patologie dell’apparato digerente possono essere complicati da perdite ematiche o vere e proprie emorragie. La melena indica un sanguinamento in corso o recentemente avvenuto nel tratto gastrointestinale superiore (come esofago, stomaco o duodeno), oppure in fase di attenuazione. La presenza di melena può protrarsi per diversi giorni anche dopo la cessazione del sanguinamento. L’origine della melena è generalmente nel tratto gastrointestinale superiore, solitamente al di sopra del legamento del Treitz (il legamento che fissa il tratto finale del duodeno alla parte destra del diaframma). Quando il sanguinamento coinvolge la parte superiore del tratto digestivo e viene eliminato prima di essere ossidato e scurire, può apparire di un rosso brillante.

Le principali cause di melena comprendono:

– Ulcera gastroduodenale: l’ulcera peptica (gastrica o duodenale) provoca l’eliminazione di feci scure a causa dell’erosione di vasi sanguigni di dimensioni significative;

– Rottura delle varici esofagee (dilatazione delle vene dell’esofago): in presenza di patologie epatiche, come la cirrosi epatica, che aumentano la pressione nel circolo portale a causa delle modifiche nell’architettura epatica.

La melena può manifestarsi anche in caso di:

– Gastriti acute e gravi;

– Esofagite;

– Tumori dello stomaco, del duodeno o dell’esofago;

– Malformazioni vascolari del tratto gastrointestinale;

– Malattie infiammatorie croniche dell’intestino;

– Infarto intestinale;

– Traumi addominali;

– Abuso cronico di alcol;

– Assunzione di determinati farmaci (come FANS, anticoagulanti, ecc.);

– Complicazioni di interventi endoscopici o procedure diagnostiche strumentali (lesioni iatrogene causate da procedure invasive, come l’ecocardiografia transesofagea).

Il rischio di gravi emorragie digestive, con conseguente melena, è maggiore nelle persone con:

– Diverticoli esofagei;

– Disturbi della coagulazione;

– Malattie epatiche croniche (causate da alcol o infezioni virali).

Al manifestarsi della melena possono contribuire anche:

– Gastroenterite;

– Febbri emorragiche virali (come ebola, febbre di Marburg, febbre di Lassa, febbre della Rift Valley, infezioni da hantavirus, febbre gialla e dengue);

– Sindrome di Mallory-Weiss;

– Schistosomiasi intestinale;

– Sindrome di Zollinger-Ellison;

– Esposizione a radiazioni.

La melena può anche essere causata dall’infiammazione del rivestimento gastrointestinale dovuta all’ingestione di corpi estranei o sostanze caustiche. Infine, feci scure possono essere espulse a seguito di significative emorragie orali, nasali o faringee.

I sintomi della melena

La melena è il risultato del sangue digerito dai succhi gastrici, dagli enzimi digestivi e/o dalla flora intestinale. Le feci con questa caratteristica sono semiliquide o di aspetto catramoso, di colore scuro e dal cattivo odore (conosciute anche come feci picee). Questo colore tipico delle feci indica spesso la presenza di un sanguinamento nel tratto gastrointestinale superiore o un rallentato passaggio del sangue attraverso l’intestino.

Questa peculiarità permette di distinguere la melena dall’ematochezia, che si manifesta con feci contenenti sangue rosso vivo; questo suggerisce una perdita di sangue nelle parti basse del tratto digestivo, poiché l’emoglobina non ha il tempo di ossidarsi.

Feci nere | Pixabay @bymuratdeniz – Saluteweb

La perdita di sangue rosso vivo dall’ultima parte dell’intestino può essere provocata, inoltre, da rettorragia (sangue rosso vivo proveniente dal sigma o dal retto e che, a differenza dell’ematochezia, non si mescola con le feci) o proctorragia (sangue proveniente dal canale anale). Quando la melena è accompagnata da ematemesi (vomito con sangue), ciò indica un sanguinamento che è in corso da diverse ore, considerando che il tempo medio di transito intestinale è di circa 72 ore.

Nella melena, la gravità del sanguinamento e i sintomi associati dipendono dalla sede e dalla patologia sottostante.

Le emorragie gastrointestinali acute, che si manifestano con una melena improvvisa e grave, possono potenzialmente portare alla morte del paziente entro poche ore. In modo meno frequente, la melena è associata a sanguinamenti cronici che si sviluppano gradualmente nel tempo e comportano una perdita di sangue di entità minore.

I segni correlati alle feci nere possono variare a seconda della causa sottostante. Alcuni dei sintomi più frequenti comprendono:

– Dolore addominale;

– Sensazione di nausea e vomito;

– ⁠Senso di debolezza e affaticamento;

– ⁠Riduzione dell’appetito;

– ⁠Pallore della pelle;

– ⁠Difficoltà respiratorie.

Le complicanze legate alle feci nere possono essere gravi, soprattutto se derivano da un’emorragia interna non trattata. Queste complicazioni possono includere anemia, disidratazione, shock emorragico e, nei casi più gravi, il decesso.

Possibili trattamenti

La gestione delle feci nere dipende dalla loro causa sottostante. Una volta individuata la causa, il medico può consigliare il trattamento più appropriato:

– Se l’ulcera o l’emorragia gastrointestinale sono responsabili, potrebbe essere necessario prescrivere farmaci come gli inibitori della pompa protonica o gli antagonisti degli H2 per ridurre la produzione di acido gastrico e favorire la guarigione.

– ⁠In caso di infezioni batteriche, potrebbero essere necessari antibiotici per combattere l’infezione.

– ⁠Se le feci nere sono il risultato di un eccessivo apporto di ferro o di integratori, potrebbe essere utile sviluppare un piano alimentare personalizzato con l’aiuto di un Biologo Nutrizionista.

– ⁠Nei casi più gravi, come le emorragie interne, potrebbe essere necessario un intervento chirurgico per controllare la fonte del sanguinamento e riparare eventuali danni.

Federico Liberi

Sono laureando in Psicologia dei processi sociali all’Università di Roma “La Sapienza”. La mia più grande passione insieme alla scrittura è il calcio, ma mi piace rimanere informato sullo sport a 360 gradi oltre che sull’attualità e la politica. Nel 2020 è stato pubblicato su Amazon un mio saggio sulla Programmazione Neuro-Linguistica

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