Dal 24 gennaio la farina parzialmente sgrassata di Acheta domesticus, ovvero il grillo domestico, può essere commercializzata nell’Unione Europea. Potrà quindi essere usata nella produzione di pane, grissini e cracker, ma che proprietà ha? E, soprattutto, fa bene alla salute?
Cos’è la farina di grillo
La farina di grillo si ottiene dalla macinazione di grilli allevati naturalmente ed essiccati. È considerata priva di rischi per la salute dall’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, ha un alto contenuto proteico e contiene fibre. Inoltre, è particolarmente ricca di calcio, ferro e vitamina B12.
Come può essere usata
L’Efsa ha spiegato anche in quali prodotti potrà essere contenuta la farina di grillo. L’elenco è lungo, ma in sostanza si tratta di pane e panini multicereali, cracker, grissini e premiscele secche per prodotti da forno.
Potrà anche essere usata nelle salse, nei prodotti a base di patate, legumi o altre verdure, nella pizza, nei prodotti sostitutivi della carne, nelle minestre in polvere, negli snack a base di farina di granturco, nella birra, nel cioccolato e negli snack.
Le norme dell’Unione Europea prevedono che i nuovi ingredienti siano esplicitamente elencati sulle etichette dei prodotti che compaiono sugli scaffali dei supermercati.
Il via libera dell’Europa
Il via libera in Europa di alimenti a base di insetti nasce a diverse esigenze, tra cui quella di trovare proteine alternative a quelle animali, in risposta all’aumento della domanda e al costo di quelle animali. Ci sono poi le questioni dell’impatto ambientale e della crescita della popolazione. Aumentare gli allevamenti di insetti potrebbe infatti contribuire a ridurre le emissioni di gas serra e lo spreco alimentare.
Prima della farina parzialmente sgrassata, a marzo 2022 era arrivato l’ok dell’Unione Europea per i grilli congelati e in polvere, in pasta ed essiccati. Nelle stesse forme sono già commercializzati la locusta migratoria, dalla fine del 2021, e la larva gialla della farina (Tenebrio molitor) dal marzo 2022. Sono in lista d’attesa le richieste per rendere commestibili altri insetti.
La farina di grillo usata negli alimenti che potranno essere venduti in Unione europea proviene da un unico produttore, la vietnamita Cricket one.
I dubbi
I dubbi sull’uso della farina di grillo, ma più in generale sui prodotti a base di insetti, non sono legati tanto alla salute o alla commestibilità, ma riguardano l’accettabilità e il gusto. Gli insetti infatti possono far parte dell’alimentazione dell’uomo dal punto di vista della salute, ma in molti casi non sono accettati come alimento a livello culturale.
Anche in Italia permangono perplessità: secondo Coldiretti il 54% degli italiani considera gli insetti estranei alla cultura alimentare nazionale e non porterebbe mai a tavola la larva gialla della farina essiccata termicamente, intera o sotto forma di farina, per il consumo umano.
Un altro limite è legato al costo, ancora molto elevato se confrontato agli altri tipi di farine.
Sulla questione allergie, anche i prodotti a base di insetti, così come molti altri alimenti in commercio, potrebbero provocarle, soprattutto in soggetti con allergia ai crostacei e agli acari della polvere. Occorre quindi una comunicazione chiara e un’attività di prevenzione per evitare brutte sorprese.