Sindrome di cui si discute generalmente poco, ma della quale soffrono in molti nel Mondo. Stiamo parlando della fame nervosa notturna, altrimenti detta NES (Night Eating Syndrome, ndr).
Si tratta di un disturbo dell’alimentazione, il quale porta a svegliarsi ripetutamente nel cuore della notte, alla ricerca di cibo.
Chi ne soffre, infatti, è portato a consumare parecchi spuntini nelle ore notturne, quando finisce con il trascorrere più tempo con qualche alimento tra le mani e in bocca che con un cuscino sotto la testa.
Quali sono le cause che scatenano questa fame quasi incontrollabile e quali i possibili rimedi da adottare? Scopriamolo insieme.
Come anticipato brevemente in precedenza, la fame nervosa notturna altro non è se non un disturbo dell’alimentazione, il quale solitamente si riscontra in soggetti colpiti anche da altri due disturbi: quello del sonno e quello dell’umore.
Chi convive con la NES molto spesso assume anche fino a 3.000 calorie al giorno, una quantità davvero elevata e che può finire con il portare dei danni importanti alla salute.
La fame nervosa notturna spinge chi ne soffre a consumare ripetutamente piccoli spuntini durante tutta la notte, assumendo in particolare cibi ricchi di grassi e altamente calorici.
Si tratta, quindi, di continue merende più che di veri e propri pasti, le quali finiscono spesso con il provocare anche un senso di inadeguatezza e vergogna.
Secondo quanto osservato da diversi medici, le persone che soffrono di NES solitamente finiscono con l’accusare una qualche forma di depressione e con il mostrare svariati cambi d’umore durante la propria giornata.
Questi ulteriori disturbi sono spesso scatenati dal senso di rabbia e vergogna che deriva dal soffrire di fame nervosa notturna, legando quindi a doppio filo queste diverse sindromi.
Chi è affetto dalla NES, infatti, sa di operare continue azioni che danneggiano la propria salute, ma non riesce a smettere e ciò finisce col provocare proprio rabbia, angoscia, vergogna e depressione.
Cosa sta, quindi, alla base di questo comportamento malsano?
Alcuni studi realizzati in differenti Paesi hanno preso a campione diversi soggetti affetti da fame nervosa notturna e hanno constatato come a influenzare questa sindrome sia spesso l’azione di taluni ormoni specifici.
Quali? L’ACTH e il cortisolo.
L’ACTH è un ormone che svolge la funzione di stimolare la produzione di altri ormoni e di mantenere in salute le ghiandole surrenali.
Solitamente l’apice della produzione di ACTH si riscontra nei minuti che precedono il risveglio e il suo livello minimo nelle ore notturne, con la produzione di tale ormone che può essere influenzata però direttamente da fattori come lo stress, l’ansia, l’attività fisica e l’ipoglicemia.
Il cortisolo, invece, è un ormone che viene prodotto dalle ghiandole surrenali e la cui funzione principale è quella di regolare i livelli di stress dell’organismo.
Per questo motivo, il corpo produce maggiori quantità di cortisolo quando è sotto stress, così da diminuire la percezione del dolore e aumentare al contempo il cosiddetto stato di vigilanza.
Quando un soggetto si ritrova ad affrontare un periodo costante di stress, il suo organismo è quindi portato a produrre continuativamente il cortisolo, finendo con il suscitare nella persona stessa un implacabile desiderio di cibo ad alto tasso calorico.
Secondo quanto scoperto dalla comunità scientifica, all’origine della NES potrebbe esserci anche la mutazione della sincronia di due geni ben precisi, i quali hanno la funzione di regolare sia l’appetito che i ritmi sonno-veglia.
Da ciò ne deriva che la sindrome della fame nervosa notturna potrebbe avere sia un’origine psicologica ed emotiva che genetica.
Il doversi continuamente alzare dal letto durante le ore notturne per andare in cucina a fare qualche spuntino, provoca non pochi disturbi a chi è affetto dalla NES.
La qualità di vita di tali soggetti è sicuramente inferiore agli standard, soprattutto per via della scarsa qualità del sonno.
La fame nervosa notturna, però, con il passare del tempo può finire col provocare anche numerosi altri danni alla salute.
Oltre a influenzare negativamente il sonno, mangiare ripetutamente di notte porta ad accumulare grassi, con tutto ciò che ne deriva, e a sentirsi più irritati e insoddisfatti.
Per questo, molto utile può essere ricorrere ad alcuni piccoli rimedi, i quali, se ripetuti nel tempo, possono provocare effetti positivi e contrastare almeno in parte la NES.
Quali? Innanzitutto, regolare l’alimentazione durante il resto della giornata, così da poter diminuire il numero totale di calorie assunte nell’arco di uno stesso giorno.
Per fare ciò, si consiglia sempre di consultare un medico specializzato in nutrizione, così da poter mettere a punto la dieta più adatta e salutare da seguire per il proprio caso specifico.
Fondamentale è rispettare ogni pasto e mangiare le giuste quantità di cibo, senza mai esagerare.
Lo scopo deve essere quello di diminuire la sensazione di fame al di fuori dei pasti e degli spuntini canonici, soprattutto di notte.
Altro rimedio utile è quello di bere anziché mangiare nel caso in cui di notte si sia colpiti da un attacco di fame nervosa.
A scatenare questo desiderio di cibo potrebbe essere talvolta un basso livello di serotonina, il quale può essere innalzato bevendo degli infusi o delle tisane.
Se proprio non si può fare a meno di mangiare, fondamentale è quantomeno selezionare i cibi che si assumono.
In occasione del pasto serale, mangiare dei cereali può stimolare il senso di sazietà, così come anche il pane integrale, i fagioli e la frutta (soprattutto le banane, ndr).
Altro rimedio è quello di svolgere dell’attività fisica costante nel corso della propria routine quotidiana, come delle camminate nel verde o qualche sport.
L’importante è farlo prima delle 19:00, così che poi l’organismo abbia il tempo di assimilare l’adrenalina e di iniziare a sentire la stanchezza.
Ne verrà favorito quindi il sonno e lo stato di riposo generale notturno.
Ultima azione che può aiutare a contrastare la NES è l’assunzione di integratori naturali, per un periodo di tempo variabile.
Essi possono rivelarsi dei validi alleati contro la fame nervosa notturna, sebbene sia importante scegliere i più adatti alle proprie necessità.
Per questo, resta sempre valido il consiglio di rivolgersi prima a un medico specialista, così da sapere cosa assumere e in quali quantità.
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