La maggior parte delle persone associa lo stress a qualcosa di esclusivamente negativo. Normalmente, infatti, si fa riferimento allo stress per descrivere periodi in cui ci si sente tesi, nervosi, o affaticati sia mentalmente che fisicamente. Tuttavia, lo stress può avere anche un lato positivo e svolgere un ruolo cruciale in diversi momenti della vita. In che modo? Ecco tutto quello che c’è da sapere a proposito dell’eustress e il modo in cui questa tipologia di stress può essere positiva per gli esseri umani.
Prima di esaminare i concetti di eustress e distress, cerchiamo di definire con maggiore precisione cosa sia lo stress. L’Istituto Superiore di Sanità lo descrive come “la risposta psicologica e fisiologica che l’organismo mette in atto nei confronti di compiti, difficoltà o eventi della vita valutati come eccessivi o pericolosi”. In altre parole, è il modo in cui il cervello reagisce a stimoli che generano incertezza o che sembrano insormontabili.
Le situazioni che possono causare stress, noti come “stressor”, sono molteplici. Ad esempio:
Lo stress è una componente inevitabile della vita e, come chiarisce l’Istituto Superiore di Sanità, non è intrinsecamente positivo o negativo poiché ci consente di adattarci agli stimoli quotidiani. Partendo da questa premessa, possiamo distinguere due tipi di stress: quello positivo, noto come eustress, e quello negativo, chiamato distress.
Mentre lo stress può essere una risposta naturale e necessaria dell’organismo che, se gestita correttamente, contribuisce al benessere, può diventare dannoso quando si trasforma in una condizione cronica.
L’eustress, o stress positivo, è un concetto sempre più riconosciuto nel campo della psicologia e del benessere. Contrariamente a quanto si possa pensare, lo stress non è sempre negativo. Il termine “eustress” è stato coniato dallo psicologo Hans Selye, unendo la parola greca “eu”, che significa “buono”, con “stress”. L’eustress si riferisce a una forma di stress che ha esiti positivi o motivanti. È la sensazione che proviamo quando siamo stimolati da una sfida e siamo entusiasti di affrontarla, piuttosto che sentirci sopraffatti o angosciati. Ad esempio, potremmo non riuscire a dormire la notte prima di un evento molto atteso come un viaggio, una presentazione o un incontro importante.
Tra le caratteristiche distintive dell’eustress c’è la sua capacità di essere percepito come stimolante piuttosto che opprimente. Anche se può generare una certa tensione, la differenza fondamentale sta nel fatto che viene interpretato come una fonte di motivazione anziché come un peso. Questo tipo di stress positivo offre numerosi benefici, tra cui un miglioramento della concentrazione e dell’attenzione, una maggiore determinazione nel perseguire i propri obiettivi, un aumento della resilienza di fronte alle sfide e una percezione più positiva del proprio benessere.
I fattori che favoriscono l’eustress possono variare significativamente da persona a persona, poiché dipendono dalle percezioni individuali più che dalla fonte di stress stessa. In generale, situazioni che rappresentano nuove sfide e portano a grandi cambiamenti nella vita, come l’inizio di una nuova relazione o di un percorso professionale, sono spesso fonte di eustress. Anche le piccole sfide quotidiane, come la risoluzione di problemi gestibili, possono indurre questo tipo di stress positivo, poiché le persone si sentono capaci di affrontarle con successo, aumentando la propria autostima. Nuove esperienze, come viaggiare in luoghi sconosciuti, generano eustress: nonostante possano provocare inizialmente una certa ansia, conducono a nuove scoperte e a una crescita personale significativa. Infine, anche situazioni angoscianti possono trasformarsi in eustress; ad esempio, la perdita del lavoro può essere devastante all’inizio, ma può essere reinterpretata come un’opportunità per un nuovo inizio.
Mentre l’eustress è associato a sentimenti di soddisfazione, eccitazione e motivazione, il distress (cioè lo stress negativo) è spesso correlato a sensazioni di ansia, disagio, o addirittura panico. Il distress può avere effetti deleteri sia sulla salute fisica che mentale, portando a problemi come ansia, depressione e malattie fisiche. Al contrario, l’eustress non solo è privo di questi effetti negativi, ma può effettivamente migliorare le funzioni cognitive, aumentare la resilienza e generare un senso generale di soddisfazione.
La differenza tra eustress e distress dipende dalla percezione individuale e dall’impatto sul benessere della persona: una stessa situazione può essere fonte di eustress per qualcuno e di distress per qualcun altro. Ad esempio, per una persona, tenere un discorso pubblico può essere terrificante, provocando evitamento, angoscia, insonnia e sintomi fisici come mal di testa e mal di stomaco; per un’altra, invece, può rappresentare una sfida entusiasmante da affrontare e superare.
Esempi di situazioni che possono causare distress includono:
Un fattore che influenza il modo in cui una persona risponde a una situazione è l’accesso a risorse fisiche (denaro, mezzi di trasporto, una casa) o non fisiche (tempo, conoscenza specifica, energia, salute generale, avere un lavoro stabile, supporto sociale).
L’eustress può apportare numerosi benefici sia a livello psicologico che fisico, tra cui:
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