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Encefalite, cos’è l’infiammazione che ha ucciso una bambina di due anni

La piccola Ludovica è morta il 29 dicembre scorso per un’encefalite virale a soli 2 anni e mezzo. Soltanto poche ore prima stava trascorrendo Santo Stefano giocando coi cuginetti, poi in serata la febbre, la perdita dei sensi e la corsa in ospedale a Gallipoli, in provincia di Lecce, dove il padre e la madre sarebbero stati invitati a tornare a casa nonostante la bimba fosse ancora priva di sensi, in quanto non avrebbe avuto “nulla di grave”. Invece, ecco la più grande delle tragedie: la perdita di una figlia. Gianluca Puce, padre della piccola, non si dà pace. È convinto che le condizioni della figlia siano state sottovalutate e che si sia perso tempo. E con la moglie Fabiana ha deciso di sporgere denuncia, per sapere se la figlia si sarebbe potuta salvare.

Foto Pixabay | @DarkoStojanovic

Cos’è

Ma cos’è l’encefalite, fatale alla bambina di quasi tre anni? È un’infiammazione del parenchima cerebrale, derivante dall’invasione virale diretta o che si verifica come complicanza immunologica post-infettiva causata da una reazione di ipersensibilità a un virus o a un’altra proteina estranea. I sintomi comprendono febbre, cefalea e alterazioni dello stato mentale, spesso accompagnati da convulsioni o da deficit neurologici focali. La diagnosi richiede l’analisi del liquido cerebrospinale e uno studio di neuroimaging. Per spiegare in maniera più chiara, i virus causa di encefalite primaria invadono direttamente il cervello. Queste infezioni possono essere epidemiche o sporadiche. Non solo. Perché l’encefalite può anche manifestarsi come una tardiva riattivazione dell’infezione virale latente o subclinica.

La diagnosi

L’encefalite deve essere sospettata nei pazienti con alterazioni inspiegabili dello stato mentale. La manifestazione clinica e la diagnosi differenziale possono suggerire alcune specifiche procedure diagnostiche, ma di solito vengono effettuate la RM (con mezzo di contrasto è sensibile per l’encefalite da virus dell’herpes simplex in fase precoce) e l’analisi del liquido cerebrospinale (eseguita con una puntura lombare), in associazione di routine ad altri esami di laboratorio per identificare il virus responsabile. Nonostante l’ampia disponibilità di test diagnostici, la causa di alcuni casi di encefalite resta sconosciuta.

Foto Pixabay | @kkolosov

La prognosi

Il recupero da encefalite virale può richiedere molto tempo. Il tasso di mortalità varia in base all’eziologia (studia le cause di una malattia), ma la gravità delle epidemie causate dallo stesso virus varia durante i diversi anni. I deficit neurologici permanenti si verificano con maggiore probabilità nei sopravvissuti a gravi infezioni. Si può attuare una terapia di supporto, che comprende il trattamento dei sintomi, come febbre, disidratazione, disturbi elettrolitici e convulsioni. In generale, se si sospetta che l’encefalite sia causata da una reazione immunologica, il trattamento deve essere iniziato immediatamente.

Redazione Saluteweb

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