L’edema è un gonfiore causato dall’accumulo di liquido linfatico nei tessuti o negli spazi intercellulari, che si verifica a causa dell’aumento della permeabilità dei vasi capillari, della ritenzione di sodio oppure di un’insufficienza dei vasi linfatici che non riescono a drenare adeguatamente. Non si tratta di una vera e propria malattia, ma di un disturbo che può manifestarsi in determinate situazioni e, nel caso in cui si protragga per un lungo periodo potrebbe essere il campanello d’allarme per altre patologie. Il gonfiore riguarda, solitamente, gli arti inferiori – caviglie, piedi e gambe – ma può interessare anche il viso e le mani.
L’edema può insorgere in maniera improvvisa, ma può anche svilupparsi in maniera progressiva. Si tratta di un disturbo che riguarda soprattutto, ma non esclusivamente, donne incinte e anziani. Esistono diverse possibili cause scatenanti:
Esistono, di contro, anche diverse azioni che, se messe in campo, possono aiutare nella prevenzione di questo disturbo:
Per valutare la causa scatenante e arrivare a una diagnosi precisa, il medico valuterà la presenza di vene varicose, ferite o infezioni. Allo stesso tempo, verificherà la possibile presenza di patologie correlate. Il primo passaggio sarà, comunque, la definizione del tipo di edema. Ne esistono, infatti, diversi. La forma allergica dell’edema localizzato si manifesta con gonfiore cutaneo, secchezza della pelle, prurito e bruciore. L’edema dovuto a processi infiammatori, invece, si presenta in maniera più circoscritta e poco elastica. Se premuto, provoca dolore. Per quanto riguarda l’accumulo di liquido dovuto a stasi venosa, esso si presenta con una consistenza molle, unita a dilatazione e decorso tortuoso delle vene (varici). Infine, nella stasi linfatica l’edema si manifesta molle e senza fovea. Può accompagnarlo l’ingrossamento dei linfonodi.
Una volta fatte le opportune valutazioni, si può procedere con le cure. Nello specifico, in caso di edema, se la manifestazione del disturbo non è grave è possibile che questi rientri in maniera autonoma. Nei casi più complessi, invece, esistono alcuni interventi specifici, che in parte abbiamo già citato:
Non è da escludere, infine, l’utilizzo in alcuni casi specifici di farmaci diuretici.
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