Edema, cos’è e come si cura

L’edema è un gonfiore causato dall’accumulo di liquido linfatico nei tessuti o negli spazi intercellulari, che si verifica a causa dell’aumento della permeabilità dei vasi capillari, della ritenzione di sodio oppure di un’insufficienza dei vasi linfatici che non riescono a drenare adeguatamente. Non si tratta di una vera e propria malattia, ma di un disturbo che può manifestarsi in determinate situazioni e, nel caso in cui si protragga per un lungo periodo potrebbe essere il campanello d’allarme per altre patologie. Il gonfiore riguarda, solitamente, gli arti inferiori – caviglie, piedi e gambe – ma può interessare anche il viso e le mani.

Edema, quali sono le cause?

L’edema può insorgere in maniera improvvisa, ma può anche svilupparsi in maniera progressiva. Si tratta di un disturbo che riguarda soprattutto, ma non esclusivamente, donne incinte e anziani. Esistono diverse possibili cause scatenanti:

  • stare seduti o in piedi per molte ore
  • l’uso di alcuni farmaci
  • cambiamenti ormonali durante il ciclo mestruale e la gravidanza
  • infezioni o lesioni
  • vene varicose
  • disfunzioni dei canali linfatici (linfedema)
  • allergie alimentari o punture di insetti
  • malattie a carico di reni, cuore, fegato e tiroide
  • presenza di alta o bassa pressione sanguigna
  • consumo di cibi salati
Medico
Foto | Pixabay @Parentingupstream

Esistono, di contro, anche diverse azioni che, se messe in campo, possono aiutare nella prevenzione di questo disturbo:

  • evitare di trascorrere molto tempo seduti
  • non stare in piedi per molte ore consecutive
  • seguire un’alimentazione equilibrata, povera di sodio e ricca di cibi naturalmente diuretici
  • limitare l’assunzione di alcool e il fumo
  • fare esercizio fisico regolarmente
  • dormire con le gambe leggermente sollevate;
  • indossare calze elastiche;
  • sottoporsi a massaggi che favoriscano il drenaggio dei liquidi

Come si cura un edema?

Per valutare la causa scatenante e arrivare a una diagnosi precisa, il medico valuterà la presenza di vene varicose, ferite o infezioni. Allo stesso tempo, verificherà la possibile presenza di patologie correlate. Il primo passaggio sarà, comunque, la definizione del tipo di edema. Ne esistono, infatti, diversi. La forma allergica dell’edema localizzato si manifesta con gonfiore cutaneo, secchezza della pelle, prurito e bruciore. L’edema dovuto a processi infiammatori, invece, si presenta in maniera più circoscritta e poco elastica. Se premuto, provoca dolore. Per quanto riguarda l’accumulo di liquido dovuto a stasi venosa, esso si presenta con una consistenza molle, unita a dilatazione e decorso tortuoso delle vene (varici). Infine, nella stasi linfatica l’edema si manifesta molle e senza fovea. Può accompagnarlo l’ingrossamento dei linfonodi.

Una volta fatte le opportune valutazioni, si può procedere con le cure. Nello specifico, in caso di edema, se la manifestazione del disturbo non è grave è possibile che questi rientri in maniera autonoma. Nei casi più complessi, invece, esistono alcuni interventi specifici, che in parte abbiamo già citato:

  • l’applicazione di bendaggi compressivi sugli arti colpiti dal disturbo, al fine di stimolare il riassorbimento del liquido in eccesso
  • la riduzione del sale nella dieta
  • dormire con le gambe sollevate
  • l’utilizzo di calze elastiche o contenitive
  • un trattamento mediante massaggi che favoriscano il drenaggio di liquidi

Non è da escludere, infine, l’utilizzo in alcuni casi specifici di farmaci diuretici.

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