Entro il 2050 il numero di persone con oltre 65 anni sarà più che raddoppiato, passando dagli attuali 761 milioni (dati 2021) a 1.6 miliardi: è quanto si legge sul World social report 2023 delle Nazioni Unite, pubblicato giovedì 12 gennaio. Non solo: il numero di persone over 80 crescerà ancor più rapidamente.
I grandi passi avanti nella sanità e nella medicina, oltre a un più vasto accesso all’istruzione e a una riduzione dei tassi di fertilità, hanno allungato sensibilmente l’aspettativa di vita. Un bambino nato nel 2021 può sperare di vivere, su una media globale, fino a 71 anni: quasi 25 anni in più di un bambino nato nel 1950.
Il report
In questo scenario, il report pubblicato dal Dipartimento per l’Economia e le Politiche sociali delle Nazioni Unite lancia l’allarme sulla necessità di approntare misure concrete per far fronte alle sfide che l’invecchiamento della popolazione pone a livello globale. “Insieme, possiamo affrontare le disuguaglianze di oggi a beneficio delle generazioni di domani, gestendo le sfide e sfruttando le opportunità offerte dall’invecchiamento della popolazione”, ha affermato Li Junhua, sottosegretario generale per l’Economia e le Politiche sociali delle Nazioni Unite.
Una sfida cruciale
Nel report l’invecchiamento della popolazione viene definito “un trend globale e cruciale per la nostra epoca”. L’analisi non manca di sottolineare le diseguaglianze sociali nell’invecchiamento. Nelle regioni più sviluppate, le pensioni e altri sistemi di protezione sociale coprono oltre due terzi dei fabbisogni di una persona anziana. Nelle regioni meno sviluppate invece si tende a lavorare fino a un’età avanzata e a fare affidamento sui beni accumulati nel corso della vita o sull’assistenza familiare per il proprio sostentamento.
Il report inoltre puntualizza che la maggior parte dei sistemi pensionistici pubblici non si sono adeguati ai cambiamenti del mercato del lavoro avvenuti negli ultimi anni, soprattutto per quanto riguarda il crescente precariato. “Una delle sfide principali – scrivono gli autori dello studio – è mantenere la sostenibilità fiscale dei sistemi pensionistici pubblici e allo stesso tempo garantire un reddito sicuro a tutti gli anziani, inclusi gli ex lavoratori occupati nel settore informale (ovvero tutte le occupazioni non regolamentate da norme legali o contrattuali, ndr)”.
L’assistenza a lungo termine
Un’altra sfida che pone l’invecchiamento della popolazione mondiale riguarda la sanità, una situazione critica divenuta evidente in tutta la sua drammaticità durante la pandemia da Covid-19. L’allarme coronavirus infatti ha messo in luce numerosi problemi strutturali nel settore dell’assistenza a lungo termine (Rsa e assistenza domiciliare), un settore che subirà sempre più pressioni con l’aumentare della popolazione anziana. Nonostante questo, sottolinea ancora il report, gli investimenti pubblici nella maggior parte dei Paesi in questo settore non sono sufficienti a sostenere la crescente domanda.