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Dolori alle articolazioni: perché quando cambia il tempo peggiorano?

È comune sentire persone lamentarsi di come il dolore alle articolazioni o quello associato a vecchie fratture o condizioni croniche come le malattie reumatologiche sembri peggiorare quando il tempo diventa freddo e umido, con pioggia e vento.

Alcune persone addirittura affermano di essere in grado di prevedere i cambiamenti meteorologici in base all’intensità del dolore che provano. Tuttavia, è importante notare che il dolore è un sintomo soggettivo e riferito dal paziente, il che rende difficile stabilire una correlazione oggettiva tra il meteo e il dolore.

Nonostante questo, delle correlazioni tra il dolore e le condizioni meteorologiche ci sono. Scopriamo cosa dice la scienza al riguardo.

Alcune malattie peggiorano effettivamente col freddo

Il professor Carlo Selmi, esperto di reumatologia e immunologia all’ospedale Humanitas di Milano, conferma che molte malattie, sia infiammatorie come l’artrite che degenerative come l’artrosi, o quelle che causano dolore diffuso come la fibromialgia, sembrano peggiorare nei mesi freddi.

Tuttavia, sottolinea al tempo stesso che le affermazioni dei pazienti riguardo a queste correlazioni non possono essere considerate obiettive, dato che il dolore è un sintomo soggettivo.

Il legame tra il meteo e il dolore

La scienza ha affrontato il tema del legame tra il meteo e il dolore attraverso diverse ricerche.

Alcuni studi suggeriscono che il dolore associato alle fratture ossee potrebbe aumentare con la pressione atmosferica bassa e l’umidità superiore al 70%, condizioni che spesso precedono le precipitazioni. Ancora, però, questi studi non hanno dimostrato un aumento del dolore a causa delle basse temperature.

Al contrario, alcuni pazienti hanno riferito di sperimentare maggiore dolore con temperature superiori a 35 gradi. Queste discrepanze possono essere dovute alla diversità dei pazienti coinvolti nelle ricerche, alle varie variabili in gioco e ai metodi di valutazione soggettivi utilizzati.

Il legame con la bassa pressione è dimostrato

Nonostante i diversi dati riscontrati, una cosa è chiara: la bassa pressione atmosferica sembra essere responsabile dell’aggravamento di vari tipi di dolore. Questo, come ci spiega la scienza medica, è dovuto alla sensibilità dei barocettori, recettori presenti nel corpo che rispondono alle variazioni della pressione arteriosa.

Quando questi recettori rilevano un cambiamento, inviano segnali al sistema nervoso centrale, che può causare dolore se si trovano in tessuti sensibili, come le articolazioni colpite da malattie reumatiche.

Il caldo è più gestibile per le articolazioni

Per quanto riguarda le articolazioni, nello specifico, quando la pressione atmosferica si abbassa, insieme con l’aumentare dell’umidità, il fenomeno può effettivamente provocare dolore, soprattutto nelle articolazioni già deteriorate. Secondo uno studio messicano, l’origine del problema sarebbe il liquido sinoviale presente in piccole quantità nelle nostre articolazioni mobili, come ginocchia, gomiti, spalle e mani. Questo fluido protegge le estremità delle ossa, smorzando con un effetto lubrificante l’attrito delle articolazioni durante i diversi movimenti.

Immagine Unsplash | @JasminSchreiber – Saluteweb.it

Le temperature più basse, inoltre, possono aggravare il problema, poiché muscoli, tendini e legamenti con il freddo tendono a irrigidirsi in misura maggiore.

Per questi motivi, può essere opportuno tenere al caldo le articolazioni e mantenerle sempre attive, praticando un’attività fisica adeguata all’età e allo stato di salute.

Come gestire meglio il dolore durante il maltempo?

A causa di tutti i motivi riportati sopra, per gestire il dolore durante il maltempo è importante considerare approcci personalizzati. Ad esempio, chi soffre di artrosi potrebbe trarre beneficio dal riscaldamento dell’area interessata con mezzi fisici come piastre o panni caldi.

D’altra parte, la crioterapia, quindi l‘applicazione del freddo alla parte dolorante, potrebbe essere utile per chi soffre di artrite acuta. Queste però rimangono solo linee guida generali e non universali: è importante consultare un medico per determinare il trattamento più adatto alle proprie condizioni.

Matilde Brizzi

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