Per stabilire la terapia più adeguata, serve una ricerca diagnostica delle cause scatenanti, basata su un esame obiettivo accurato e su altri controlli più specifici, come l’esame ai raggi X, la risonanza magnetica, l’artroscopia ecc.
Dolore al polso, sintomi e cause
Il dolore al polso è un disturbo molto comune che insorge dopo un danno a carico delle sue strutture principali. Ma partiamo con ordine, che cos’è il polso e da che cosa è causato il dolore?
Il polso è uno stretto complesso articolare (quindi un’articolazione) situato tra avambraccio e mano. Esso è composto da 8 ossa sottili, disposte in due file da 4, che prendono il nome di carpo. Il carpo è interposto tra il radio, che è l’osso dell’avambraccio, e il metacarpo, ovvero il complesso osseo che compone le dita della mano.
I traumi più comuni al polso sono da un lato le fratture ossee o le distorsioni da impatto contro il terreno, e dall’altro le infiammazioni o le fratture ossee da stress.
- Le fratture ossee e le distorsioni da impatto contro il terreno insorgono solitamente a seguito di una caduta accidentale in avanti, in quanto chi sta cadendo pone le braccia e le mani davanti al corpo, come se dovesse proteggersi. Una classica frattura da caduta è la frattura dell’osso scafoide, situato alla base del pollice.
- Le fratture ossee e le infiammazioni da stress. La ripetizione continua, con il polso, di determinati movimenti può provocare la rottura di qualche osso del carpo o l’infiammazione (se non anche la lacerazione) di qualche tendine situato in zona. Le fratture o le infiammazioni che avvengono in questo modo sono note come fratture o infiammazioni da stress.
Le artriti che possono causare dolore al polso sono due:
- L’osteoartrite o artrosi. Caratterizzata dall’usura e dalla lacerazione delle cartilagini articolari, insorge raramente a livello del polso. Secondo alcuni studi statistici, la sua comparsa in tale zona è solitamente successiva ad un trauma precedente, che può risalire anche a molti anni prima. Il classico sintomo dell’osteoartrite è il dolore in corrispondenza del pollice.
- L’artrite reumatoide. È una malattia autoimmune, in cui il sistema immunitario, anziché difendere l’organismo dalle minacce dell’ambiente esterno, lo attacca nelle articolazioni, causandone la degenerazione. Il polso è una delle sedi più colpite dall’artrite reumatoide.
Il dolore al polso può essere, inoltre, provocato da altri disturbi, come:
- La sindrome del tunnel carpale. Appartenente alla categoria delle sindromi da compressione nervosa, è provocata dallo schiacciamento del nervo mediano a livello del polso.
- Le cisti gangliari del polso. Sono delle piccole sacche ripiene di liquido, che si sviluppano solitamente sulla parte dorsale del polso. La loro origine è, al momento, ancora del tutto sconosciuta.
- La sindrome di Kienbock. Tipica dei giovani adulti, provoca la necrosi avascolare e la successiva frammentazione dell’osso semilunare del carpo. A causarla è un mancato rifornimento di sangue alla struttura ossea interessata dal processo di necrosi.
Qualunque individuo può essere soggetto a dolore al polso, sia che conduca una vita sedentaria sia che conduca una vita molto attiva.
Ciononostante, le persone maggiormente a rischio sono quelle che svolgono lavori manuali ripetitivi e molto intensi, quelle che praticano attività sportive stressanti per il polso – come il golf, il tennis, lo snowboard o la ginnastica – e, infine, quelle che soffrono di malattie croniche gravi, come diabete, leucemia, sclerodermia o lupus eritematoso sistemico.
Per esempio: la sindrome del tunnel carpale, oltre a una fastidiosa sensazione dolorosa, provoca anche formicolio e intorpidimento, mentre l’osteoartrosi, a detta dei pazienti, dà luogo a un dolore sordo, simile al mal di denti.
Le infiammazioni dei tendini generano un dolore straziante e molto acuto, e limitano fortemente la mobilità articolare; le fratture e le distorsioni, oltre al senso di dolenza, sono caratterizzate da gonfiore e difficoltà di movimento.
Il dolore al polso deve richiamare le attenzioni di chi ne soffre, specie se provoca dolore intenso per diversi giorni, gonfiore persistente, limitata mobilità articolare, formicolio, intorpidimento o se risponde scarsamente ai trattamenti di base come ghiaccio e riposo.
La trascuratezza dei sopraccitati sintomi può rallentare in modo marcato il processo di guarigione e lasciare delle conseguenze permanenti e assai spiacevoli (come per esempio difetti anatomici o ridotte capacità articolari).
Prevenzione e trattamento
La terapia prevista per il dolore al polso è assai varia e dipende fondamentalmente da:
- Il tipo di disturbo in atto e la sua gravità
- L’intensità e la sede della sensazione dolorosa
- L’età e lo stato di salute generale del paziente
A seconda delle circostanze, sono previsti: riposo, impacchi di ghiaccio, farmaci antinfiammatori e antidolorifici, ingessature, tutori o interventi di tipo chirurgico.
Qualunque sia la causa del dolore al polso, il riposo è sempre un rimedio valido e consigliato. La sua mancata osservazione può, anche nei casi meno gravi, comportare delle spiacevoli conseguenze. Spesso, infatti, per evitare una frattura da stress o un infortunio ai tendini è sufficiente riposare l’articolazione ai primi segnali dolorosi.
Gli impacchi di ghiaccio rappresentano un ottimo rimedio nella maggior parte delle circostanze. Infatti, la cosiddetta crioterapia (dal greco “cura del freddo”) ha dei potentissimi effetti analgesici (cioè contro il dolore), in quanto rallenta la trasmissione degli impulsi dolorosi; inoltre, ha effetti antiedemigeni (cioè contro l’edema o gonfiore), in quanto impedisce lo stravaso di sangue nei tessuti circostanti.
Nei casi meno gravi, il ghiaccio abbinato al riposo rappresenta il rimedio migliore, perché è economico, altamente efficace e praticamente privo di effetti collaterali (se usato correttamente).
I farmaci antinfiammatori e antidolorifici più utilizzati, in caso di dolore al polso, sono l’ibuprofene e il paracetamolo.
In caso di dolore molto intenso, potrebbero essere un’ottima soluzione anche i corticosteroidi. Tuttavia, questi potenti antinfiammatori devono essere assunti solo su prescrizione del medico, in quanto possiedono diversi effetti collaterali.
In caso di fratture ossee (sia da impatto che da stress), i trattamenti terapeutici più praticati sono le ingessature o le steccature, in quanto permettono alle ossa di rinsaldarsi e guarire correttamente.
In caso di distorsioni ai legamenti o infiammazioni dei tendini, invece, i rimedi più applicati sono i tutori, poiché limitano i movimenti più pericolosi e dolenti per il polso.
La chirurgia è prevista di solito quando le cause e l’entità del dolore al polso sono serie e rilevanti. Esistono interventi di tipo chirurgico per:
- Le fratture ossee molto gravi. L’operazione chirurgica serve all’inserimento di placche metalliche, che favoriscono la saldatura delle ossa fratturate.
- La sindrome del tunnel carpale. L’operazione prevede la sezione del legamento carpale trasverso, allo scopo di ridurre lo schiacciamento del nervo mediano. Viene praticata quando i sintomi della sindrome del tunnel carpale si protraggono per più di sei mesi e sono particolarmente fastidiosi.
- La rottura dei legamenti o dei tendini. L’operazione serve alla ricostruzione o alla sostituzione dei legamenti o dei tendini rotti.
- Adottare una dieta sana ed equilibrata, che fornisca i giusti quantitativi di calcio; il calcio è il minerale fondamentale per rendere le ossa forti e meno soggette a fratture.
- Tenere in ordine gli ambienti dove si trascorre la maggior parte del tempo, in quanto le cadute (con successiva frattura di una o più ossa) sono spesso dovute ad ostacoli dimenticati in giro per la casa o nei locali dove si lavora.
- Usare le protezioni adeguate, quando si praticano certi sport, come snowboard, pattinaggio ecc.
- Seguire i consigli destinati alla prevenzione della sindrome del tunnel carpale. Sebbene non sia stata ancora dimostrata una correlazione certa tra determinate attività manuali e la sindrome del tunnel carpale, esiste una serie di accorgimenti utili, a cui sarebbe bene attenersi.