Ti sei fratturato una o più dita della mano e non sai cosa fare? Ecco tutto ciò che devi sapere a riguardo
Ogni giorno della nostra vita facciamo uso delle mani per un’infinità di attività: dal portare cibo e bevande alla bocca al guidare, scrivere, lavorare o studiare. Le mani rappresentano probabilmente la parte del corpo che utilizziamo maggiormente per esplorare e interagire con l’ambiente che ci circonda e non solo: anche per fare sport, attività che rappresenta un rischio significativo per la salute delle nostre mani. Tuttavia, le mani sono estremamente fragili, e basta una semplice lesione, come una frattura a un dito, per renderci conto della loro importanza e di quanto sia essenziale prendersene cura. Ma vediamo più nel dettaglio questo tipo di infortunio.
Sintomi, diagnosi e cosa fare quando si rompono le dita delle mani
Ogni dito della mano è costituito da diverse ossa chiamate falangi. Il pollice ne possiede due, mentre le altre dita ne hanno tre ciascuna. Ognuna di queste ossa può facilmente essere soggetta a traumi di varia entità. In genere, le fratture più comuni interessano la punta delle dita, conosciute come fratture dell’articolazione interfalangea distale. Proseguendo verso la base del dito, si possono verificare fratture oblique della falange intermedia, fratture dell’articolazione interfalangea dorsale, oppure lesioni alla base della falange prossimale. Nei casi più vicini alla base, si può parlare di frattura da avulsione della falange prossimale.
Come riconoscere i sintomi di una frattura alle dita della mano?
Se al dolore intenso si accompagna una deformità visibile a livello osseo o articolare, è altamente probabile che si tratti di una frattura significativa. Tuttavia, in alcune circostanze, non si nota alcuna deformazione a occhio nudo. In questi casi, occorre prestare attenzione all’intensità del dolore, che sarà particolarmente acuto, e alla comparsa di segni caratteristici come lividi: dopo pochi minuti, il dito risulterà gonfio e difficilmente sarà possibile muoverlo con facilità.
È importante sottolineare, però, che dolore e gonfiore sono sintomi comuni non solo delle fratture, ma anche di distorsioni o slogature. Di conseguenza, è necessario interrompere immediatamente l’attività in corso e, se il dolore è particolarmente intenso, recarsi al pronto soccorso. Sarà poi compito del radiologo esaminare le immagini radiografiche del dito colpito per determinare con precisione la natura e l’entità della lesione.
Come si effettua la diagnosi
Per accertare la presenza di una frattura, è indispensabile sottoporsi a una radiografia specifica, spesso eseguita in più proiezioni, incluse quelle mirate per l’osso sospettato di essere lesionato. In alcune situazioni, tuttavia, la radiografia può non essere sufficiente a confermare la diagnosi. In questi casi, si ricorre a una TAC, che non solo consente di confermare la presenza della frattura, ma permette anche di analizzarne con maggiore precisione le caratteristiche e i segmenti ossei coinvolti.
Come trattare una frattura alle dita della mano
Se la frattura è lieve, il trattamento consiste nell’immobilizzazione del dito tramite una stecca, applicazione di ghiaccio sull’area colpita e assunzione di farmaci antinfiammatori. Tuttavia, portare una stecca può rivelarsi estremamente scomodo: è proprio in questa fase che si realizza quanto le mani siano essenziali per le attività quotidiane. Con un dito immobilizzato, diventa difficile guidare auto, moto o bicicletta, lavorare al computer, fare riparazioni domestiche o persino svolgere semplici azioni come cucinare o riordinare. In queste circostanze, occorre munirsi di pazienza e attendere il completo recupero, evitando ogni utilizzo della parte interessata.
Nel caso di una frattura più grave, come una frattura scomposta o in più punti, potrebbe rendersi necessario un intervento chirurgico. Il chirurgo, operando in anestesia locale, utilizzerà fili di Kirschner o viti speciali per riallineare i frammenti ossei. Nonostante si tratti di un’operazione tecnicamente semplice e veloce, resta comunque un procedimento delicato.
Se siete sportivi o musicisti professionisti, è fondamentale informare il medico curante, affinché vi indirizzi a un chirurgo esperto in questo tipo di interventi. Una leggera rigidità in una falange può non essere problematica per chi utilizza le mani in modo ordinario, ma può rappresentare un ostacolo significativo per pianisti, violinisti o altri professionisti che richiedono una sensibilità e un controllo totale delle dita.
Riabilitazione post-operatoria
Se l’intervento chirurgico rappresenta un passaggio cruciale per guarire da una frattura al dito, altrettanto fondamentale è il percorso di riabilitazione. È indispensabile rivolgersi a un centro specializzato, dove fisioterapisti qualificati potranno guidarvi negli esercizi più adatti al vostro caso. Si inizierà con attività semplici per poi progredire verso esercizi di fisiokinesiterapia, finalizzati a ripristinare completamente la funzionalità del dito lesionato.
Per quanto riguarda i tempi di recupero, è necessario prevedere almeno una o due settimane di immobilizzazione del dito, seguite da circa quattro settimane di terapia riabilitativa. In totale, il recupero completo di una frattura “non complicata” può richiedere approssimativamente un mese e mezzo.