L’ex calciatore Jermaine Pennant, oggi 40enne, che nella sua carriera ha vestito tra le altre le maglie di Arsenal e Liverpool, ha sperperato milioni di euro finendo in bancarotta e ha addirittura dimenticato di possedere una casa a causa dell’ADHD. L’ADHD è una condizione comportamentale definita da disattenzione, iperattività e impulsività. Di solito i sintomi compaiono tipicamente in tenera età e diventano più evidenti man mano che il bambino cresce. Alcuni bambini manifestano difficoltà soprattutto di attenzione prolungata, concentrazione e capacità di portare a termine le attività; altri bambini sono iperattivi e impulsivi; altri ancora manifestano entrambi gli stati.
Il disturbo da deficit dell’attenzione/iperattività (ADHD) è un disturbo neuroevolutivo. Sebbene i bambini con ADHD spesso si comportino in modo iperattivo e impulsivo, l’ADHD non è un disturbo comportamentale. Si stima che interessi il 5-15% dei bambini con un’incidenza doppia nei maschi. Molte manifestazioni del disturbo sono spesso rilevate prima dei 4 anni e regolarmente prima dei 12 anni, ma possono non influire in modo significativo sul rendimento scolastico e sui rapporti sociali fino all’età scolare media. Ci sono tre forme di ADHD: inattenzione, iperattività-impulsività e una combinazione delle due forme. I sintomi del disturbo da deficit dell’attenzione/iperattività possono essere di entità da lieve a grave, possono diventare esagerati o costituire un problema in alcuni ambienti, in particolare a casa del bambino o a scuola.
Per questo disturbo non è ancora nota alcuna causa specifica, anche se sono spesso presenti fattori genetici ereditari. La ricerca indica che probabilmente l’ADHD è causato da alterazioni dei neurotrasmettitori (sostanze che trasmettono gli impulsi nervosi al cervello). Alcuni altri fattori di rischio sono basso peso alla nascita (inferiore a 1.500 grammi), lesioni craniche, infezioni cerebrali, carenza di ferro, apnea ostruttiva nel sonno ed esposizione a piombo, nonché ad alcol, tabacco o cocaina, prima della nascita.
La diagnosi di ADHD si basa sul numero, sulla frequenza e sulla gravità dei segni. I bambini devono presentare 6 o più segni di disattenzione o di iperattività e impulsività e questi segni devono essere presenti in almeno due ambienti separati (casa e scuola). È bene tenere presente che la presenza di segni solo a casa o solo a scuola e mai altrove non viene definita ADHD perché i segni potrebbero scaturire dalla situazione specifica. C’è da dire che in molte occasioni la diagnosi risulta difficile, in quanto dipende dalla valutazione soggettiva dell’osservatore. I disturbi dell’apprendimento sono comuni: molti bambini vengono sottoposti a test psicologici per valutare la presenza di ADHD e individuare uno specifico disturbo dell’apprendimento come causa della disattenzione o come problema coesistente.
Soprattutto due: terapia comportamentale e farmaci stimolanti. Quest’ultimi contribuiscono ad alleviare i sintomi e consentono ai bambini di partecipare con maggior facilità alle attività scolastiche e di altro tipo. Soprattutto i bambini più piccoli traggono giovamento dalla terapia combinata. Per i bambini in età prescolare, la sola terapia comportamentale potrebbe essere sufficiente.
La prima generazione a utilizzare Internet, email, smartphone e tecnologie digitali ha ridotto il rischio…
La postura assunta a letto non è una semplice abitudine: può influenzare la salute della…
Uno studio rivela che uomini e donne potrebbero rispondere in modo differente al farmaco monoclonale…
Questa condizione si manifesta attraverso un'alterazione nei livelli di lipidi nel sangue. Per curarla può…
Secondo un rapporto dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, si stima che oltre il 30% della popolazione…
Il microbiota intestinale potrebbe influenzare la sclerosi multipla: uno studio del Max Planck Institute ha…