Il disturbo da dismorfismo corporeo, detto anche dismorfia o dismorfofobia, è l’insoddisfazione circa il proprio corpo e il sentimento di ansia al pensiero che gli altri lo vedano e lo giudichino.
Rispetto ai disturbi alimentari il dismorfismo è più comune, tanto che negli ultimi decenni è arrivato ad avere un’incidenza del 2,5% nella popolazione generale.
Cos’è la dismorfia?
Mentre disturbi come la bulimia e l’anoressia, anch’essi correlati all’aspetto fisico, sono molto più conosciuti e pubblicizzati, sulla dismorfia non si è mai parlato molto, anche se recentemente il Manuale Statistico Diagnostico dei Disturbi Mentali lo ha inserito tra le malattie ossessivo-compulsive.
Chi soffre di dismorfofobia prova spesso sentimenti di vergogna, rabbia e disgusto per una o più parti del proprio corpo (si vedono sovrappeso o brutti o sfigurati), ed ha pensieri e comportamenti ossessivi e ripetitivi. Per esempio si scatta tante foto, controlla ossessivamente il proprio aspetto allo specchio, camuffa dei “difetti” con l’abbigliamento e il trucco, cerca rassicurazioni negli altri, confronta costantemente il proprio aspetto con quello di altri, si affida a trattamenti di chirurgia plastica, tocca spesso la parte del corpo in cui percepisce il difetto.
Questa ansia rende solitamente molto timidi, fa sviluppare ansia sociale e abbassa drasticamente l’autostima, ma può portare anche all’isolamento: si cercherà di uscire per evitare di essere sotto lo sguardo altrui, anche se molte volte la visione che i dismorfofobici hanno di sè è distorta. Conseguenze, oltre alla compromissione del funzionamento quotidiano, sono la depressione e il desiderio suicidario.
Quali sono le cause?
L’immagine distorta del proprio corpo è data da diversi fattori, in primis l’apporto di informazioni che viene dai canali sensoriali, i quali sono influenzati dall’ambiente di sviluppo, frequentazioni e social media. Quest’ultimo fattore è uno dei principali imputati per questo disturbo, in quanto è facile trovarvi utenti che danno immagini apparentemente perfette di sè o comunque è facile cadere nella trappola del paragonarsi ad altre persone (che si percepiscono come più belle, più in forma, più di successo). Infatti, moltissimi tra coloro che sviluppano dismorfia sono adolescenti, proprio perché sono i principali fruitori dei social media.
Altre cause sono da ricercare nel passato: episodi di bullismo infantile su quei determinati aspetti fisici, fattori genetici, maltrattamenti o traumi infantili. Condizioni favorevoli allo sviluppo del disturbo sono anche, in famiglia, la troppa enfasi data dai genitori all’aspetto fisico e alla cura di sè. Al di fuori può concorrere il fatto di dare troppa corda agli standard di bellezza a cui si cerca di tendere, pena la delusione e l’insoddisfazione.
Il dismorfismo è curabile attraverso una terapia cognitivo-comportamentale unita a farmaci. Attraverso la terapia si cerca di capire la natura del proprio disagio e gestire pensieri e comportamenti ripetitivi. Il percorso cerca, tra le altre cose, di sensibilizzare i dismorfofobici ad essere più compassionevoli e gentili verso se stessi.