Dieta chetogenica in forte crescita: triplicate le richieste ai nutrizionisti in un anno

La dieta chetogenica è sempre più diffusa in Italia, ma quali sono i suoi effetti sulla salute a lungo termine? Scopri i rischi e i benefici

L’Italia, storicamente patria della dieta mediterranea, si trova oggi a fare i conti con un fenomeno in espansione: la dieta chetogenica. Questo regime alimentare, che si basa su un bassissimo apporto di carboidrati e un elevato consumo di grassi, sta guadagnando popolarità per la sua capacità di indurre una rapida perdita di peso. Tuttavia, sebbene i benefici a breve termine siano evidenti, gli effetti a lungo termine suscitano perplessità tra gli esperti della nutrizione.

Dieta chetogenica in forte crescita: ecco perché

I chetoni sono sostanze acide che il fegato produce dai grassi quando la disponibilità di glucosio è insufficiente. Questo processo metabolico, noto come chetosi, permette al corpo di ottenere energia in situazioni di restrizione dei carboidrati. Quando si segue una dieta che riduce drasticamente gli zuccheri, l’organismo attiva meccanismi di compensazione per mantenere le funzioni vitali. Nel tempo, questa condizione può influenzare il metabolismo e la salute generale.

Dieta chetogenica in forte crescita: triplicate le richieste ai nutrizionisti in un anno
Dieta chetogenica in forte crescita: triplicate le richieste ai nutrizionisti in un anno | Pixabay @AlexRaths – Saluteweb

 

L’idea che l’alimentazione possa essere determinante per il benessere e la prevenzione di alcune patologie non è nuova. Già negli anni ‘20, lo specialista Hugh Conklin ipotizzò che l’epilessia fosse causata da una sorta di intossicazione dell’organismo e trattò i pazienti con il digiuno, conosciuto anche come dieta dell’acqua. Questo metodo portò a miglioramenti significativi nei soggetti con epilessia farmacoresistente. Tuttavia, in assenza di patologie, una dieta chetogenica prolungata può causare scompensi elettrolitici, con effetti collaterali quali stanchezza, vertigini, palpitazioni e disturbi cardiaci.

Negli anni ’70, la dieta chetogenica venne rivalutata dalla Mayo Clinic per il trattamento di specifiche condizioni mediche. Negli ultimi anni, però, la tendenza a utilizzare questo regime alimentare come semplice metodo dimagrante ha preso piede, specialmente in Italia, dove il desiderio di perdere peso rapidamente ha spinto molte persone ad adottarla senza una supervisione adeguata. Sebbene questo approccio consenta una diminuzione della fame e un veloce calo ponderale, la sua prolungata applicazione può comportare effetti negativi sulla salute.

Uno degli aspetti più apprezzati della dieta chetogenica è la possibilità di mangiare quantità illimitate di alimenti consentiti fino alla sazietà. Tuttavia, l’elevato apporto di grassi (che può arrivare fino al 75% della dieta giornaliera) può sovraccaricare il fegato e compromettere il funzionamento dei reni. A lungo termine, questo regime può anche portare a un aumento del colesterolo LDL, noto per il suo impatto negativo sulla salute cardiovascolare.

Inoltre, la riduzione drastica di frutta, verdura, legumi e cereali priva l’organismo di fibre, essenziali per una buona digestione e per l’assorbimento ottimale dei nutrienti. Questa carenza può avere ripercussioni negative sul microbiota intestinale, aumentando il rischio di disturbi digestivi e metabolici.

Secondo i dati raccolti da ProntoPro.it, l’interesse per la dieta chetogenica è cresciuto del 296%, con un notevole aumento delle richieste di nutrizionisti. La fascia più coinvolta è quella tra i 19 e i 30 anni (31,5% delle richieste), seguita da quella 31-40 anni (22%) e 41-50 anni (19,7%, in crescita rispetto al 15,7% del 2023). In controtendenza, le richieste da parte degli under 18 sono diminuite dal 14% del 2023 al 7,9% nel 2024.

L’eccesso di grassi nella dieta non solo ha implicazioni metaboliche, ma può anche compromettere la funzione della pelle. Un’elevata presenza di tessuto adiposo sottocutaneo può ostacolare la traspirazione, causando infiammazioni e possibili infezioni cutanee dovute all’ostruzione delle ghiandole sudoripare. Questo fenomeno non si verifica quando l’alimentazione prevede un equilibrio tra grassi e carboidrati, come nella dieta mediterranea.

Le tendenze alimentari sono soggette a cicli di popolarità e declino, ma alcune tradizioni nutrizionali hanno dimostrato la loro efficacia nel tempo. La dieta mediterranea, ricca di carboidrati complessi, proteine magre e grassi sani, è stata riconosciuta dalla comunità scientifica come il miglior approccio per una vita lunga e sana. Sebbene la chetogenica possa offrire benefici temporanei, è fondamentale considerare la sostenibilità a lungo termine e il rischio di effetti collaterali sulla salute.

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