La dermatite è un’infiammazione degli strati superficiali della pelle, causata da vari fattori e caratterizzata da prurito, rossore, gonfiore e vescicole. Altri sintomi caratteristici possono essere la desquamazione, la comparsa di croste e l’essudazione, ossia il passaggio attraverso le pareti dei capillari degli elementi costitutivi del sangue.
Le principali forme di dermatite sono quattro: atopica, seborroica, allergica da contatto e irritativa da contatto. Pur essendo accomunate da alcuni dei sintomi più diffusi, presentano anche delle differenze che è importante conoscere per capire come trattarle ed eventualmente prevenirle. In questo articolo ci soffermeremo sulla dermatite atopica.
I sintomi della dermatite atopica
La dermatite atopica, chiamata anche eczema, è un’infiammazione della pelle che ha come sintomi principali il prurito e l’arrossamento. Queste manifestazioni della patologia possono rendere difficile dormire o concentrarsi sul lavoro, nonché avere una ricaduta negativa sull’autostima (spesso le chiazze compaiono in punti ben visibili). Quando la dermatite atopica diventa cronica si può verificare un fenomeno chiamato lichenificazione, che consiste in un ispessimento della pelle. Ciò avviene anche quando subentra la tendenza a grattarsi in continuazione.
Questa forma della dermatite tende a manifestarsi all’improvviso negli adulti. Nei bambini può verificarsi una comparsa altrettanto repentina, ma sono stati anche documentati dei casi di bambini con un eczema dalla nascita. Le cause della malattia sono molteplici e dipendono da una vasta gamma di fattori genetici, ambientali e immunologici. In generale, le persone che soffrono di dermatite atopica presentano un difetto nella propria barriera cutanea che le predispone a una risposta infiammatoria quando entrano in contatto con vari allergeni. Il legame tra la patologia e l’alimentazione è piuttosto raro, pertanto gli esperti sconsigliano le diete di eliminazione, soprattutto per i bambini in età pediatrica.
Diagnosi e trattamento della dermatite atopica
Non esistono esami specifici per la dermatite atopica, ma spesso basta una visita dermatologica presso uno specialista per diagnosticarla sulla base dell’osservazione dei sintomi. Il trattamento delle forme lievi prevede l’uso di farmaci cortisonici topici o di alcuni immunomodulatori per uso locale. Quando la dermatite copre delle aree di epidermide molto estese, anche la fototerapia può portare dei benefici. Se il prurito è difficile da sopportare, gli specialisti potrebbero prescrivere degli antistaminici, da assumere oralmente, per ridurne l’intensità. In caso di sovrainfezione batterica delle lesioni, si può ricorrere a terapie antibiotiche locali o sistemiche.
Nei casi più gravi si può ricorrere agli steroidi sistemici, di cui però è opportuno evitare l’uso a lungo termine a causa dei molteplici effetti avversi che possono causare. In alternativa, anche gli anticorpi monoclonali, come dupilumab e tralokinumab, possono portare dei benefici, così come gli inibitori delle janus chinasi.
Come prevenire l’infezione
Per prevenire la dermatite atopica, gli esperti consigliano di evitare di esporsi al sole senza aver prima protetto la pelle con la crema solare, soprattutto durante le stagioni più calde. Gli indumenti in fibra sintetica sono da evitare, perché possono irritare l’epidermide. Al termine di una doccia o di un bagno, bisogna fare attenzione a non sfregare la pelle con l’asciugamano (meglio limitarsi a tamponarla). A proposito di igiene personale, anche lavarsi troppo spesso o per lunghi periodi di tempo può favorire la comparsa della malattia. L’acqua, unita all’uso di detergenti, può impoverire gli strati esterni della pelle. Un’altra precauzione importante consiste nell’uso quotidiano di creme idratanti-lenitive e detergenti delicati.