Depressione: alcuni batteri intestinali potrebbero influenzarne i sintomi

La depressione è un disturbo molto diffuso che interessa almeno 1,5 milioni di italiani, mentre il 10% di questi ha dichiarato di averne sofferto almeno una volta nella vita. Secondo le stime dell’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, sono circa il 5% di adulti in tutto il mondo a convivere con questo disturbo.

Nel corso degli anni diversi studi hanno tentato di dare delle risposte significative alla ricerca e di capire il funzionamento dei sintomi e come alleviarli. Recentemente alcune ricerche mediche hanno confermato come una dieta salutare possa senza dubbio migliorare le condizioni di uno stato depressivo, agendo direttamente sui sintomi. Stiamo parlando di un’alimentazione che possa essere ricca di verdura, frutta e cereali, che segua, ad esempio, la cosiddetta dieta mediterranea.

Depressione
Foto | pixabay @stocksnap

Uno studio risalente all’aprile 2022 dell’University of Technology Sydney ha dimostrato che un gruppo di adulti con età compresa tra i 18 e i 25 anni ha riscontrato un miglioramento dei sintomi legati alla depressione dopo aver seguito una dieta mediterranea.

Esiste una correlazione tra batteri intestinali e depressione

La scoperta più importante è senza dubbio quella fatta dai due studi pubblicati nel dicembre 2022 su Nature Communications, che sottolineano l’incredibile associazione esistente tra microbiota intestinale e sintomi depressivi. Sono in tutto 13 i tipi di batteri che possono essere associati al disturbo depressivo. La correlazione avverrebbe nel momento in cui questi batteri attivano dei segnali importanti nel nostro cervello, in grado di influenzare il nostro umore.

Verdura
Foto | pixabay @shutterbug75

Gli autori hanno scoperto che alcuni batteri sono direttamente coinvolti nella sintesi di elementi funzionali in una condizione depressiva, come la serotonina, il glutammato, il butirrato e l’acido gamma amino butirrico (GABA). Alcuni di questi potrebbero agire positivamente nell’umore, secondo un nuovo studio di Mireia Valles-Colomer e dei suoi colleghi della KU Leuven-University.

I batteri coinvolti

In sintesi, lo studio conferma che i batteri intestinali possono produrre molecole che interagiscono con il sistema nervoso umano, si tratta di una scoperta notevole per comprendere meglio come prevenire la depressione.

I ricercatori hanno effettuato alcuni esperimenti finalizzati a individuare quali fossero i batteri capaci di influenzare l’umore. Due i campioni scelti: 1.054 belgi e 1.063 persone provenienti dai Paesi Bassi. È stato scoperto che il Faecalibacterium e il Coprococcus sono i batteri presenti in maggior quantità nelle persone con una buona qualità della vita, mentre il Flavonifractor era presente negli individui con disturbi depressivi.

Inoltre, il team ha scoperto che le persone affette da depressione avevano una concentrazione maggiore di batteri coinvolti nella malattia di Crohn rispetto alle altre persone, proprio perché l’infiammazione potrebbe avere un ruolo significativo nella depressione.

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