Dengue, maxi focolaio a Fano. Burioni: “Speriamo nell’arrivo del freddo”

Da settembre casi moltiplicati. Però, gli esperti evidenziano come sia fondamentale considerare anche il sommerso: nell’80% dei casi la dengue è asintomatica

Preoccupa il un maxi focolaio di febbre Dengue a Fano, nelle Marche. Da settembre, come riporta il Corriere della Sera, si stanno moltiplicando i casi. I pazienti accertati con dengue sono 102: “La situazione è fuori controllo, le infezioni sono come minimo il doppio. Speriamo nell’arrivo del freddo, pensate se fosse successo a giugno. Se fossi un turista a Fano me ne andrei immediatamente”, ha postato Roberto Burioni, su Facebook, il virologo dell’ospedale San Raffaele di Milano e professore di virologia e microbiologia dell’Università Vita e Salute San Raffaele di Milano.

Zanzara
Zanzara | pixabay @u_9cv22p8noy

Però, attenzione: gli esperti evidenziano come sia fondamentale considerare anche il sommerso: nell’80% dei casi la dengue è asintomatica. “I casi con sintomi febbrili spesso non vengono diagnosticati perché è necessario un test specifico, per questo la malattia è molto più diffusa di quanto si immagini”, ha sottolineato Federico Gobbi, direttore del dipartimento di malattie infettive e tropicali dell’IRCCS Ospedale Sacro Cuore di Negrar (Verona).

Di cosa si sta parlando

La dengue è detta anche febbre spaccaossa a causa della gravità dei dolori muscolari e articolari lancinanti che può causare. Si sta parlando di una malattia infettiva tropicale causata da quattro varianti dello stesso virus (DEN-1, DEN-2, DEN-3, DEN-4) che si trasmette attraverso le punture di zanzare femmine della specie Aedes, che restano in vita per circa un mese. Invece, nel nostro paese la malattia è trasmessa dalla zanzara tigre che però sotto i 16° di temperatura diventa meno attiva e meno efficace nel trasmettere la malattia.

Ma come prevenire la malattia? Diventa fondamentale eliminare il vettore italiano, ovvero la zanzara tigre. Come risulta sempre al Corriere della Sera, il Comune di Fano ha effettuato la disinfestazione su tutta l’area urbana della città e avviato un intervento per eliminare le larve. Oltre che aver fatto partire una campagna informativa per sensibilizzare la popolazione residente su come eliminare le zanzare nei giardini e nelle aree private. Ad esempio, bisogna eliminata l’acqua stagnante dei vasi e delle ciotole degli animali ed è consigliato indossare maniche e pantaloni lunghi di colore chiaro, utilizzare le zanzariere alle finestre e usare repellenti efficaci.

Il vaccino

“La dengue non è, come hanno improvvisamente detto alcuni, una semplice influenza. Nella maggior parte dei casi la malattia, pur gravata da sintomi estremamente fastidiosi, guarisce spontaneamente. Ma in un paziente su 20 ha un decorso molto più grave e può essere addirittura fatale. Non abbiamo farmaci specifici e abbiamo da pochissimo un vaccino che, che però è inutilizzabile nel contesto italiano”, ha detto Burioni.

Paziente in ospedale
Paziente in ospedale | pixabay @fernandozhiminaicela

“La dengue severa – ha detto Antonella Castagna, professore ordinario di Malattie Infettive, Università Vita e Salute e primario della Divisione Malattie infettive all’Ospedale San Raffaele di Milano – può diventare un’emergenza medica con una sintomatologia che di solito si presenta quando la febbre è superata, caratterizzata da estrema astenia, vomito persistente, sanguinamenti ed emorragie, shock con insufficienza di organi vitali quali fegato, cuore o sistema nervoso centrale”.

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