Ad annunciare la sua malattia sono state la coniuge e l’ex moglie. Hanno parlato di “condizioni progredite” e di una “diagnosi più specifica”. Il grande attore hollywoodiano Bruce Willis soffre di demenza frontotemporale. La notizia arriva a meno di un anno dal suo ritiro dalle scene. Ora dovrà affrontare una grande battaglia contro questa particolare patologia.
Riferito a un gruppo di demenze, quella frontotemporale deriva da disturbi ereditari o spontanei e si manifestano per ragioni sconosciute. Causano la degenerazione, appunto, del lobo frontale (e a volte temporale) del cervello. A essere colpite maggiormente sono la personalità, il comportamento e il linguaggio della persona: quella della memoria, invece, viene solitamente presa meno di mira. Si stima che circa una demenza su 10 è di tipo frontotemporale e si sviluppa soprattutto in persone di età inferiore ai 65 anni. L’incidenza fra uomini e donne è quasi la stessa.
Nelle demenze quali la frontotemporale, i lobi frontali e temporali subiscono una atrofia, cioè si riducono. Le cellule nervose, in questo procedimento, si perdono. Queste aree del cervello di solito sono associate appunto a personalità e comportamento. Tra i sintomi, infatti, ci sono proprio cambiamenti legati a queste sfere, problemi di linguaggio oppure – a livello fisico – una riduzione delle dimensioni dei muscoli. Vengono interessati quelli della testa e del collo, rendendo difficile mangiare. Senza accortezza, può capitare l’inalazione di un alimento che si sta mangiando e può generare una polmonite da aspirazione.
Tornando sul comportamento delle persone affette dalla malattia, si può diventare impulsivi e compulsivi. Si può per esempio ripetere la stessa azione in continuazione, o andare ogni giorno nello stesso posto. Chi soffre di questa demenza trascura anche l’igiene personale e può assumere un linguaggio più volgare. Può persino aumentare in modo anormale il desiderio sessuale.
Purtroppo non esiste un trattamento specifico per la demenza frontotemporale. Generalmente ci si concentra dunque sulla gestione dei sintomi e sull’assistenza alla persona. Se per esempio il problema verte più sul comportamento, si possono utilizzare dei farmaci antipsicotici. La logoterapia può invece aiutare le persone con problemi di linguaggio.
Un altro elemento utile per i soggetti malati sono contribuire a instaurare una buona routine e attività programmate che possono aiutare a orientarsi. Ciò conferisce un senso di sicurezza e stabilità. Nelle fasi avanzate, senza alcuna vergogna e col dolore che ne consegue, i familiari possono avvalersi di assistenti ed esperti in grado di aiutarli nella gestione dei pazienti.
Tramite un comunicato ufficiale, pubblicato sul sito di The Association for Frontotemporal Degeneration, la famiglia di Bruce Willis ha ringraziato i fan dell’attore per tutto l’affetto che hanno mostrato nei suoi confronti negli ultimi mesi. Ha poi espresso il desiderio di vedere più attenzione da parte dei media nei confronti della demenza frontotemporale, malattia di cui molte persone non hanno mai sentito nemmeno parlare.
“Bruce ha sempre creduto nell’importanza di usare la sua voce per aiutare gli altri e aumentare la consapevolezza su temi importanti, sia in pubblico che in privato. Sappiamo che se ne fosse in grado farebbe il necessario per attirare l’attenzione su questa malattia a livello globale, spiegando il suo impatto sui pazienti e le loro famiglie”, si legge nel comunicato.
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