Il vaccino anti-Covid sarebbe associato a una riduzione del rischio di infarto, ictus e altri eventi cardiovascolari in chi ha contratto l’infezione da Sars-CoV-2. A indicarlo sono i risultati di un nuovo ampio studio condotto negli Stati Uniti, che rafforza i risultati emersi da precedenti ricerche condotte sul tema.
Sempre più prove, dunque, non solo stanno confermando l’efficacia dei vaccini anti-Covid contro il Sars-CoV-2, ma anche la protezione da potenziali complicazioni.
Per giungere a questa conclusione, un team di ricerca americano guidato dagli scienziati della Icahn School of Medicine at Mount Sinai di New York, in collaborazione con i colleghi che gestiscono l’N3C Consortium, ha studiato i dati relativa a più di 1,9 milioni di pazienti, oltre 200mila dei quali hanno ricevuto il vaccino a mRNA di Pfizer-BionTech e Moderna, rispettivamente Comirnaty e Spievax, o il vaccino a vettore virale di Johnson & Johnson.
Confronto i casi di vaccinazione completa, vaccinazione parziale e non vaccinazione, gli studiosi hanno osservato che i vaccinati correvano un rischio statisticamente inferiore di sviluppare infarto del miocardio, ictus e altre patologie cardiovascolari.
Nello specifico, i risultati indicano che i non vaccinati avevano un rischio sensibilmente superiore di sviluppare una condizione cardiovascolare rispetto ai completamente vaccinati, nell’arco di 150 giorni e oltre dalla positività al tampone. Anche i parzialmente vaccinati avevano un rischio inferiore rispetto ai non vaccinati, ma dopo circa 100 giorni dalla diagnosi il livello di protezione si assottiglia.
“Abbiamo cercato di chiarire l’impatto di una precedente vaccinazione sugli eventi cardiovascolari tra le persone che sviluppano Covid-19“, hanno spiegato i ricercatori. “Abbiamo scoperto che, in particolare tra i pazienti con comorbidità come pregressi eventi cardiaci maggiori, diabete di tipo 2, colesterolo alto, malattie del fegato e obesità, c’è un’associazione con un minor rischio di complicanze“. “Sebbene non possiamo attribuire un nesso di causalità è una prova a sostegno del fatto che la vaccinazione contro Covid può avere effetti benefici su una varietà di complicazioni post Covid-19“, hanno precisato, osservando “con sorpresa che anche una vaccinazione parziale è risultata associata a un minor rischio di eventi cardiovascolari”.
Considerata l’entità dell’infezione da Sars-CoV-2 in tutto il mondo, il team di ricerca si augura che quanto emerso dallo studio “possa aiutare a migliorare i tassi di vaccinazione, specialmente nelle persone con patologie“. I risultati dello studio, in parte sostenuto dai National Institutes of Health (Nih), saranno presentato a New Orleans durante la sessione scientifica annuale dell’American College of Cardiology – Congresso mondiale di cardiologia della World Heart Federation.
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