Covid, vaccino protegge chi ha contratto il virus da infarto e ictus: lo studio

Il vaccino anti-Covid sarebbe associato a una riduzione del rischio di infarto, ictus e altri eventi cardiovascolari in chi ha contratto l’infezione da Sars-CoV-2. A indicarlo sono i risultati di un nuovo ampio studio condotto negli Stati Uniti, che rafforza i risultati emersi da precedenti ricerche condotte sul tema.
Sempre più prove, dunque, non solo stanno confermando l’efficacia dei vaccini anti-Covid contro il Sars-CoV-2, ma anche la protezione da potenziali complicazioni.

Vaccino
Foto di Pixabay | Spencer Davis

Lo studio sui dati di 1,9 milioni di persone

Per giungere a questa conclusione, un team di ricerca americano guidato dagli scienziati della Icahn School of Medicine at Mount Sinai di New York, in collaborazione con i colleghi che gestiscono l’N3C Consortium, ha studiato i dati relativa a più di 1,9 milioni di pazienti, oltre 200mila dei quali hanno ricevuto il vaccino a mRNA di Pfizer-BionTech e Moderna, rispettivamente Comirnaty e Spievax, o il vaccino a vettore virale di Johnson & Johnson.

I risultati

Confronto i casi di vaccinazione completa, vaccinazione parziale e non vaccinazione, gli studiosi hanno osservato che i vaccinati correvano un rischio statisticamente inferiore di sviluppare infarto del miocardio, ictus e altre patologie cardiovascolari.
Nello specifico, i risultati indicano che i non vaccinati avevano un rischio sensibilmente superiore di sviluppare una condizione cardiovascolare rispetto ai completamente vaccinati, nell’arco di 150 giorni e oltre dalla positività al tampone. Anche i parzialmente vaccinati avevano un rischio inferiore rispetto ai non vaccinati, ma dopo circa 100 giorni dalla diagnosi il livello di protezione si assottiglia.

Medico
Foto | Pixabay @Parentingupstream

L’importanza della vaccinazione

Abbiamo cercato di chiarire l’impatto di una precedente vaccinazione sugli eventi cardiovascolari tra le persone che sviluppano Covid-19“, hanno spiegato i ricercatori. “Abbiamo scoperto che, in particolare tra i pazienti con comorbidità come pregressi eventi cardiaci maggiori, diabete di tipo 2, colesterolo alto, malattie del fegato e obesità, c’è un’associazione con un minor rischio di complicanze“. “Sebbene non possiamo attribuire un nesso di causalità è una prova a sostegno del fatto che la vaccinazione contro Covid può avere effetti benefici su una varietà di complicazioni post Covid-19“, hanno precisato, osservando “con sorpresa che anche una vaccinazione parziale è risultata associata a un minor rischio di eventi cardiovascolari”.
Considerata l’entità dell’infezione da Sars-CoV-2 in tutto il mondo, il team di ricerca si augura che quanto emerso dallo studio “possa aiutare a migliorare i tassi di vaccinazione, specialmente nelle persone con patologie“. I risultati dello studio, in parte sostenuto dai National Institutes of Health (Nih), saranno presentato a New Orleans durante la sessione scientifica annuale dell’American College of Cardiology – Congresso mondiale di cardiologia della World Heart Federation.

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