Cosmeticoressia, quando la bellezza diventa ossessione

Negli ultimi mesi è emersa una nuova “tendenza” sull’utilizzo di cosmetici anti-age da parte delle bambine: si chiama cosmeticoressia e scopriamo di cosa si tratta

Che fine hanno fatto i giocattoli incartati con fantasie fiabesche o dai colori vivaci che tanto piacciono ai bambini?Sempre meno presenti nelle liste dei desideri per qualsiasi occasione, recentemente – soprattutto per le bambine – bambole, costruzioni e giochi di società sono stati sostituiti dalla cosmetica.

L’effetto “Sephora Kids” è ormai noto anche nel nostro Paese e riflette l’interesse crescente delle giovanissime verso prodotti di bellezza e cura del corpo che non sono necessari né adatti a loro: creme illuminanti, tonici rinfrescanti, maschere anti-occhiaie e fondotinta.

Questo fenomeno, che spopola sui social network come TikTok, ha generato un notevole giro d’affari anche tra i consumatori di età compresa tra i 6 e i 12 anni.

Certo, i tempi e i gusti cambiano, ma quando una moda rischia di trasformarsi in un comportamento disfunzionale che mette a rischio la salute dei più piccoli, è il momento di parlare di “cosmeticoressia”, una vera e propria ossessione per i prodotti di bellezza.

Cosmeticoressia, quando la bellezza diventa un ossessione per le bambine

“La premessa fondamentale è che è del tutto normale che, durante la crescita, ogni bambina inizi a percepirsi e rappresentarsi in modo diverso, avvicinandosi alla dimensione femminile secondo il contesto adulto che la circonda”, afferma Maria Pontillo, dirigente Psicologo all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, PhD in Neuroscienze Cognitive e Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale – “Questo processo non è di per sé negativo, anzi. Tuttavia, nella nostra società, il fenomeno dell’adultizzazione precoce dei bambini, insieme a una pubertà che si manifesta sempre prima, richiede una riflessione approfondita su come i più piccoli affrontano le varie fasi del loro sviluppo”.

Cosmeticoressia, quando la bellezza diventa ossessione: cos’è e significato
Cosmeticoressia, quando la bellezza diventa ossessione: cos’è e significato – Getty Images @DobrilaVignjevic – Saluteweb.it

 

Il termine cosmeticoressia prende spunto da concetti associati all’anoressia, un disturbo psichiatrico caratterizzato da un’ossessione per il corpo e la magrezza, e dall’ortoressia, che riguarda un’ossessione per i cibi sani.

Ecco, la cosmeticoressia si manifesta con l’uso eccessivo e persistente di prodotti per la cura del corpo o di bellezza. Questo comportamento ossessivo si distingue per pensieri intrusivi e ricorrenti durante il giorno, in cui il bambino o la bambina pensa costantemente all’uso della cosmetica.

Questi pensieri influenzano i comportamenti e il tempo dedicato alla beauty routine, con procedure di bellezza e cura personale prolungate, che richiedono l’uso di molti prodotti diversi. A ciò si aggiunge la necessità percepita di ricorrere ripetutamente a queste attività.

I bambini sono sempre stati curiosi verso il mondo degli adulti e proprio come amano indossare le scarpe o i vestiti della mamma, anche la sua trousse diventa un tesoro tutto da esplorare.

È diverso però quando, tra i 7 e i 12 anni, sono bombardati da messaggi espliciti sull’importanza di essere belli e sui prodotti necessari per raggiungere questo obiettivo.

Le bambine spesso fanno acquisti in autonomia, nei negozi oppure online, a volte accompagnati dagli stessi genitori per comprare cosmetici inadatti alla loro età.

Ingredienti come il retinolo e acidi esfolianti aggressivi sono ritrovati anti-invecchiamento ma sulle pelli così giovani possono produrre allergie o eczema. La dermatologa pediatrica Tess McPherson, che rappresenta l’Associazione Britannica dei Dermatologi, ha dichiarato alla BBC che questi prodotti “per la pelle più giovane possono essere potenzialmente pericolosi o problematici.

Per un bambino con eczema o pelle sensibile, potrebbero causare problemi significativi. E molti di essi sono molto profumati e potrebbero sviluppare allergie da contatto”. Non è un caso che gli hashtag #DermatiteAtopica o #CheratosiPilare abbiano superato i 40 milioni di visualizzazioni su TikTok.

“Un uso ossessivo dei cosmetici è spesso accompagnato da una rigida valutazione e una scarsa accettazione del proprio aspetto fisico”, aggiunge Pontillo.

Ciò che inizia come un gioco tra amiche o un passatempo ispirato dai social può diventare qualcosa di più serio nelle bambine più vulnerabili. “Canoni di bellezza irraggiungibili e la ricerca di una perfezione impossibile possono contribuire a stati depressivi e a una costante insoddisfazione verso se stesse”.

I rischi per la salute delle bambine legati all’uso di cosmetici per adulti includono dermatiti e allergie da contatto, causate dalla pelle ancora molto delicata a questa età. Questi prodotti, pensati per un pubblico adulto, hanno caratteristiche molto diverse da quelli specificamente testati per i bambini.

Oltre ai problemi dermatologici, anche il benessere psicologico delle bambine può essere compromesso: “Le famiglie che incontriamo sono spesso preoccupate per altri motivi”, commenta la psicologa.

“Notano atteggiamenti ossessivi verso il cibo, il corpo, o un uso eccessivo del cellulare, che spesso espone a contenuti promuoventi l’uso di cosmetici. Soltanto allora emergono anche i problemi legati all’uso disfunzionale di questi prodotti”.

I social network e il marketing mirato a un pubblico giovane possono influenzare le abitudini delle ragazze, rendendo virali online tendenze che si riflettono nella vita reale. Anche gli adulti hanno un ruolo cruciale.

In particolare Drunk Elephant è diventato così popolare che la fondatrice Tiffany Masterson ha dovuto dire sui social media “ai ragazzi e ai preadolescenti di stare lontani dai nostri prodotti più potenti che includono acidi e retinoli”.

E altre grandi aziende di make-up e beauty si sono mostrate consapevoli del pericolo. In Svezia la Apotek Hjärtat, una catena di farmacie, ha vietato la vendita di creme anti età ai minori di 15 anni.

Marchi come The Ordinary, Dove e Shiseido, hanno investito su progetti di comunicazione mirati. Ad esempio Dove ha realizzato una campagna social a mezzo TikTok con una testimonial d’eccezione, l’attrice Drew Barrymore e un messaggio molto diretto: “Ragazzine di appena 10 anni sono state influenzate dai contenuti riguardanti la skincare anti-age, con un impatto negativo sulla loro autostima”.

“Chiediamo ai bambini di essere eccellenti in tutto, dalla scuola allo sport, fino all’aspetto fisico”, spiega la psicologa. “Questo può farli sentire inadeguati. I genitori devono guidare la crescita dei figli con regole e limiti, ma senza dimenticare l’importanza del supporto emotivo. È fondamentale parlare con i bambini, conoscere i contenuti digitali che consumano e filtrare i messaggi televisivi e dei social. Dobbiamo spiegare loro che un influencer sta semplicemente promuovendo un prodotto come parte del suo lavoro. È importante osservare i loro comportamenti e non avere paura di dire no a richieste insistenti di acquisti”.

La relazione madre-figlia è un punto di appoggio cruciale: “Il genitore che guida il bambino con regole è anche un riferimento affettivo, capace di sintonizzarsi sui bisogni della bambina”, aggiunge Pontillo. “Una madre può aiutare molto la figlia durante i cambiamenti del suo corpo e dello sviluppo”.

“Se, dopo aver osservato il comportamento della bambina, si percepisce un disagio più profondo, è possibile chiedere aiuto al pediatra di riferimento, che conosce lo sviluppo della bambina. Insieme, si può valutare l’opportunità di un percorso psicologico per migliorare il benessere della bambina”.

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