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Cos’è la sindrome dell’anatra e perché si chiama così

In questo articolo vedremo tutto ciò che c’è da sapere a proposito della sindrome dell’anatra, una condizione ancora troppo sconosciuta, ma comune a molti

Ha un nome buffo e, probabilmente, molti di noi ne sono affetti anche senza saperlo. La sindrome dell’anatra è una condizione mentale molto seria e che colpisce molte più persone di quanto si possa pensare. Ma in cosa consiste esattamente? Tutti noi abbiamo visto almeno una volta nella vita un’anatra. Questo animale sembra sempre così tranquillo mentre nuota nelle fontane o nei laghetti, quello che, però, nessuno vede è il lavoro che le zampe di questi animali compiono sott’acqua. La sindrome che stiamo presentando consiste proprio in questo: nascondere la fatica mostrandosi sempre allegri e felici. Ma vediamo più nel dettaglio di cosa si tratta.

Tutto ciò che c’è da sapere sulla sindrome dell’anatra

La sindrome della papera è un termine coniato dall’Università di Stanford per descrivere gli studenti dell’ateneo che, nonostante lo stress e la mole di impegni, mascherano la loro ansia e disagio cercando di apparire sempre felici. L’analogia con l’animale deriva, come detto in precedenza, dal fatto che, mentre le anatre sembrano scivolare senza sforzo sulla superficie dell’acqua, in realtà stanno remando freneticamente con le zampe sott’acqua per mantenersi a galla.

Sindrome dell’anatra | Pixabay @FatCamera – Saluteweb

Questa sindrome è spesso associata ai giovani, ma può riguardare anche gli adulti che, essendo stati abituati a sembrare sempre felici e tranquilli, magari già durante il percorso scolastico, continuano a evitare di mostrarsi in difficoltà o poco efficaci anche da adulti. La sindrome della papera non è riconosciuta ufficialmente dalla scienza e non esiste una diagnosi medica formale, tuttavia, chi ne è affetto riporta sintomi come ansia, disturbi del sonno e stress. Le donne sembrano essere particolarmente colpite, spesso a causa della pressione delle aspettative sociali.

La pericolosità della sindrome dell’anatra

Quasi tutti noi abbiamo vissuto questa condizione, il che può far sembrare “normale” esserne colpiti. Tuttavia, un recente studio pubblicato su Evolutionary Human Sciences ci mette in guardia sugli effetti negativi di questo fenomeno. Gli autori della ricerca osservano che nei contesti lavorativi e scolastici moderni è comune che le persone assumano troppi incarichi e si impegnino senza ricevere adeguate ricompense. Questo squilibrio tra sforzi e ricompense può portare a conseguenze gravi, come esaurimento, ansia e malattie.

Di conseguenza, molte persone tendono a nascondere eccessivamente le difficoltà affrontate per raggiungere i propri obiettivi e a minimizzare il valore dei loro successi, temendo il giudizio degli altri. Chi ha successo, spesso, si confronta con invidia o, peggio, discriminazione all’interno della propria cerchia sociale.

Nascondendo le difficoltà, queste persone contribuiscono a creare dinamiche di apprendimento sociale che portano gli altri a sottovalutare lo sforzo necessario per raggiungere obiettivi simili, amplificando l’invidia e lo stress, e aumentando il rischio di depressione. Quando gli altri non riescono a soddisfare tali aspettative, chi ha successo può sentirsi un fallito o incapace. Questo accade perché le persone si dedicano a troppe attività, riducendo il tasso di successo e creando uno squilibrio tra gli sforzi e le ricompense ricevute.

Sindrome dell’anatra | Pixabay @SeventyFour – Saluteweb

Nel mondo moderno siamo costantemente chiamati a decidere come distribuire il nostro tempo e le nostre energie tra vari aspetti della vita, come scuola, lavoro, famiglia e tempo libero. La maniera in cui distribuiamo queste risorse e le ricompense che otteniamo da ciascun ambito hanno effetti profondi sulla nostra salute mentale e fisica”, ha dichiarato l’autore dello studio, Erol Akçay dell’Università della Pennsylvania.

Le soluzioni contro la sindrome dell’anatra

Il gruppo di ricercatori dell’Università della Pennsylvania ha anche creato un modello matematico di apprendimento sociale e hanno fatto utilizzare agli studenti il modello per osservare i risultati della loro ricerca.

Nel loro modello, hanno simulato un ambiente in cui le persone cercano di stimare l’impegno necessario per avere successo in un compito, senza conoscere l’effettivo sforzo richiesto o le difficoltà del percorso. I risultati dell’esperimento hanno rivelato che, credendo che “alcuni ottengano grandi successi senza fatica”, i partecipanti si aspettavano ricompense molto più elevate rispetto a quelle ottenute per il loro impegno.

Il team ha anche scoperto che, sebbene le persone ottengano maggior successo con un maggiore sforzo, le loro percentuali di successo rimangono basse a causa del tentativo di dedicarsi a troppe attività contemporaneamente. Una delle conseguenze di questa sindrome nella società è che le persone, cercando di impegnarsi e provare molte attività simultaneamente, finiscono per ottenere bassi tassi di successo e uno squilibrio tra impegno e ricompensa.

Federico Liberi

Sono laureando in Psicologia dei processi sociali all’Università di Roma “La Sapienza”. La mia più grande passione insieme alla scrittura è il calcio, ma mi piace rimanere informato sullo sport a 360 gradi oltre che sull’attualità e la politica. Nel 2020 è stato pubblicato su Amazon un mio saggio sulla Programmazione Neuro-Linguistica

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