Che ridere faccia bene alla salute è un fatto appurato e risaputo, ma che questa abitudine sia stata trasformata in un modo per migliorare le condizioni psicofisiche dei pazienti costretti in ospedale non tutti lo sanno. Si chiama clownterapia o terapia del sorriso, aiuta circa 36.000 bambini l’anno in ospedale e ha origini lontane. “Non si tratta di una semplice attività di gioco – spiega la direttrice della Fondazione Dottor Sorriso Cristina Bianchi – ma di una vera e propria attività professionale che, in collaborazione con il personale medico, integra le cure tradizionali, contribuendo a ricostruire le difese del bambino di fronte al trauma del ricovero“.
La terapia del sorriso, viene definita come “un intervento che promuove la salute e il benessere attraverso la scoperta di una stimolazione ludica, espressione dell’assurdità o incongruenza di situazioni della vita”. Il medico che utilizza questo tipo di strumenti, si appresta a usare oggetti divertenti e di giocoleria. La clownterapia nasce tra i reparti di pediatria, ma può essere utilizzata anche in altri reparti, come ad esempio quello di oncologia o geriatria. Il personale sanitario specializzato nella terapia del sorriso possiede anche conoscenze legate alla psiche.
La clownterapia in ambito clinico deriva dall’esperimento di Patch Adams, il primo a provare i benefici del sorriso di fronte a un problema psicofisico grave. Da giovane Adams soffriva di forte depressione e dopo aver tentato addirittura il suicidio su ricoverato in una clinica psichiatrica. Lì strinse amicizia con un altro paziente, suo compagno di stanza, e provando a tiragli su il morale in svariati modi, scoprì che utilizzare il sorriso, e diversi strumenti ludici aiutava a far scomparire certi pensieri negativi e fobie dell’amico. Nel 1945 l’Istituto Gesundheit in West Virginia su il primo ad utilizzare questa pratica.
La Clown Therapy trasforma gli ambienti ospedalieri, spesso freddi e tristi, in luoghi felici in grado di distrarre i bambini e renderli il più possibile sereni. La Fondazione Dottor Sorriso è attualmente presente in 33 reparti pediatrici di 21 strutture ospedaliere.
«Tutti i Dottori del Sorriso sono operatori formati per rapportarsi con i bambini in ospedale, attraverso un training specifico che riguarda, da un lato, le tecniche artistiche di improvvisazione e di divertimento, dall’altro, gli aspetti legati alla psicologia infantile, alla cura e all’igiene medica», spiega il direttore artistico della Fondazione.
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