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Cos’è e come si cura la polmonite bilaterale, la patologia che ha colpito Papa Francesco

Il Pontefice è ancora in cura in ospedale: ecco tutto ciò che sappiamo a proposito della polmonite bilaterale

Papa Francesco, ricoverato da diversi giorni al Policlinico Gemelli di Roma, è ora affetto da una polmonite bilaterale. La conferma è arrivata nella serata di martedì 18 febbraio attraverso un bollettino ufficiale dell’ospedale. Il peggioramento del quadro clinico è stato rilevato nel pomeriggio di ieri, a seguito di una TAC toracica alla quale il Pontefice è stato sottoposto. Di conseguenza, i medici hanno ritenuto necessario integrare la terapia con ulteriori farmaci. L’infezione, di natura polimicrobica, si è sviluppata su una condizione preesistente caratterizzata da bronchiectasie – dilatazioni irreversibili dei bronchi causate da lesioni delle pareti bronchiali – e da bronchite asmatiforme, patologia che provoca respiro sibilante e difficoltà respiratorie. Ma che cos’è esattamente la polmonite bilaterale?

Caratteristiche, cause, sintomi e molto altro sulla polmonite bilaterale

Si tratta di una patologia comune, ma potenzialmente seria, che può portare a complicazioni se non trattata adeguatamente. Tuttavia, nella maggior parte dei casi è curabile, soprattutto grazie alle terapie antibiotiche. La polmonite bilaterale, di cui è affetto Papa Francesco secondo gli ultimi accertamenti clinici, è caratterizzata da un’infiammazione che coinvolge entrambi i polmoni.

Le cause della polmonite

Nella maggior parte dei casi, l’infezione è provocata dal batterio Streptococcus pneumoniae, noto anche come pneumococco. Tuttavia, altri microrganismi possono essere responsabili della malattia, come Haemophilus influenzae, Staphylococcus aureus e Legionella pneumophila.

Polmonite bilaterale | Pixabay @ – Saluteweb

 

Sintomi e possibili complicazioni

I sintomi più comuni includono:

  • Tosse, talvolta con espettorato;
  • Febbre e brividi;
  • Tachicardia (battito cardiaco accelerato);
  • Malessere generale e sudorazione;
  • Dolore toracico, che si intensifica con la respirazione o durante la tosse;
  • Perdita di appetito.

In alcuni casi più rari, la polmonite può provocare emottisi (presenza di sangue nell’espettorato).

Alcune persone sono particolarmente vulnerabili alla malattia, tra cui neonati, fumatori, anziani e pazienti con patologie croniche (asma, fibrosi cistica, malattie cardiache, renali o epatiche) o con un sistema immunitario compromesso.

Le principali complicazioni sono:

  • Sepsi (setticemia): quando i batteri responsabili dell’infezione penetrano nel circolo sanguigno, diffondendosi in tutto l’organismo e provocando una reazione infiammatoria potenzialmente fatale;
  • Pleurite: infiammazione della pleura, la membrana che avvolge i polmoni e la cavità toracica, che può portare a insufficienza respiratoria;
  • Ascesso polmonare: un’evenienza più rara, caratterizzata dalla formazione di raccolte di pus nel tessuto polmonare, che si verifica soprattutto in persone con patologie preesistenti o con una storia di alcolismo.

Come la polmonite attacca i polmoni

Alla fine dei bronchi, i condotti che convogliano l’aria inspirata attraverso il naso e la bocca fino ai polmoni, si trovano minuscole strutture a forma di grappolo chiamate alveoli polmonari. Questi piccoli sacchetti d’aria svolgono un ruolo essenziale nello scambio gassoso, consentendo l’ossigenazione del sangue.

Quando si sviluppa la polmonite, gli alveoli si infiammano e si riempiono di liquido, ostacolando la respirazione e impedendo il corretto trasferimento di ossigeno nel sangue.

Come si cura la polmonite bilaterale

Le forme lievi di polmonite possono essere gestite a domicilio, sempre sotto la supervisione del medico curante. Il trattamento prevede l’uso di antibiotici specifici, prescritti in base alla natura dell’infezione. Tuttavia, il ricovero ospedaliero può risultare necessario per i soggetti più vulnerabili, come anziani, bambini piccoli e persone con patologie pregresse, poiché la malattia potrebbe evolvere in complicazioni serie.

Federico Liberi

Sono laureato in Psicologia dei processi sociali all’Università di Roma “La Sapienza”. La mia più grande passione insieme alla scrittura è il calcio, ma mi piace rimanere informato sullo sport a 360 gradi oltre che sull’attualità e la politica. Nel 2020 è stato pubblicato su Amazon un mio saggio sulla Programmazione Neuro-Linguistica.

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