Sappiamo tutti che fissare il sole è pericoloso, eppure alcune persone finiscono con gravi danni alla retina a causa di questo comportamento imprudente. È sorprendente come alcune persone possano addirittura usare un binocolo per fissare un’eclissi solare, pensando che possa migliorare la visione. Ma vediamo, nello specifico, quali sono i danni che i nostri occhi possono subire a seguito di un’esposizione prolungata alla luce del Sole.
La ragione dietro questa pericolosità sta nell’energia contenuta nella luce intensa. Immaginate quanta energia può essere trasmessa da un raggio laser, che è essenzialmente luce altamente concentrata e coerente.
La pericolosità della luce intensa si riflette anche, ad esempio, nell’uso della fiamma da saldatore. Senza occhiali protettivi adeguati, questa fiamma può causare danni gravi, il cui grado varia in base al tipo di luce e alla durata dell’esposizione. Non vale la pena correre rischi in queste situazioni.
Quando si tratta di fissare direttamente il sole, i rischi per l’occhio sono molteplici. Il più doloroso è rappresentato dalla fotocheratite, una condizione in cui la cornea subisce danni da luce intensa, spesso descritta come una “scottatura” della cornea. Questo può persino portare alla temporanea perdita della vista per un periodo di tempo. La salute degli occhi è preziosa, e proteggerla dovrebbe essere una priorità.
Se poi è la macula, la zona centrale della retina, ad essere colpita dai raggi solari si può arrivare anche a danni permanenti. In questo caso si rischia una “maculopatia fototraumatica”, un danno che può essere irrimediabile poiché, in alcuni casi, provoca una cicatrice retinica (e quindi una perdita di funzionalità) proprio sulla macula, che è il punto della retina deputato alla visione dei volti, alla lettura, alla guida, ecc., e non sono possibili terapie specifiche che permettano di recuperare il danno.
Se avete mai provato a concentrare i raggi del Sole su un punto attraverso una lente d’ingrandimento, ricorderete certamente l’impressionante quantità di energia concentrata in quel punto, tanto da poter accendere una sigaretta o un fuoco.
Va notato che anche nei nostri occhi esiste una sorta di “lente”. Quando si guarda il Sole, queste “lenti” naturali nei nostri occhi concentrano l’energia solare e la focalizzano su un punto della retina. Questo processo può causare danni permanenti agli occhi, talvolta portando addirittura alla cecità.
La pericolosità di questa esposizione eccessiva alla radiazione solare non è immediatamente evidente poiché la parte dell’occhio coinvolta non possiede terminazioni nervose che segnalano il dolore; i danni diventano evidenti solo dopo molte ore. Pertanto, è fondamentale evitare di guardare il Sole senza protezioni adeguate per preservare la salute dei nostri occhi.
La radiazione solare non è costituita solo dalla luce visibile, ma comprende anche raggi X, ultravioletti, infrarossi e onde radio. Anche se le diverse parti del nostro occhio filtrano solo la luce visibile fino alla retina, è importante sottolineare che non basta utilizzare filtri che bloccano solo la luce visibile. Tutti gli altri componenti della radiazione solare possono essere altrettanto dannosi.
La radiazione solare che raggiunge la Terra spazia da raggi ultravioletti con lunghezze d’onda inferiori a 2900 nanometri fino alle onde radio. L’esposizione prolungata a livelli elevati di radiazione solare ultravioletta può accelerare l’invecchiamento della pelle esterna dell’occhio e contribuire allo sviluppo della cataratta. Gli effetti immediati si verificano quando si osserva direttamente il Sole senza una protezione adeguata, con il rischio di bruciare la retina, che è sensibile alla luce, causando danni gravi agli occhi. La protezione dagli effetti dannosi della radiazione solare è fondamentale per la salute degli occhi.
Esporre la retina alla luce intensa innesca una serie di complesse reazioni chimiche nei bastoncelli e nei coni. Il susseguirsi di queste reazioni inibisce la capacità delle cellule di reagire alla luce e può, nei casi più estremi, portare alla loro distruzione. A seconda dell’entità del danno, l’osservatore può subire sia una perdita temporanea che permanente della funzionalità dell’occhio.
Quando le onde della luce visibile attraversano l’occhio, vengono assorbite dal pigmento epiteliale nero dietro la retina, trasformando l’energia in calore che può effettivamente danneggiare le parti esposte dell’occhio. Questo processo, noto come fotocoagulazione, può distruggere le cellule sensibili alla luce nella retina, con danni permanenti. È importante notare che questi danni, sia fotochimici che termici, possono verificarsi senza che la persona se ne renda conto, poiché la retina non ha recettori di avvertimento e gli effetti ottici diventano evidenti solo diverse ore dopo l’insorgenza del danno.
Pertanto, la raccomandazione fondamentale e ovvia è quella di non guardare mai direttamente il Sole. Nel caso si voglia osservare eventi come un’eclissi solare, è essenziale utilizzare filtri speciali. Gli astrofili utilizzano filtri specifici per osservare il Sole in modo sicuro, e questi sono molto diversi dagli occhiali da sole tradizionali. Un’alternativa più economica e accessibile è rappresentata dalle maschere per la saldatura con protezione di grado 13 o 14. Questi filtri per la saldatura, facilmente reperibili in ferramenta ben fornite, possono essere utilizzati in modo sicuro per osservare il Sole durante eventi astronomici, evitando danni agli occhi. Si consiglia di optare per un valore di opacità di 13 o 14 per garantire un’osservazione confortevole e sicura.
Un altro monito degli scienziati riguarda i selfie fatti alla luce forte del sole. Ogni giorno, nel mondo, vengono scattati ben 93 milioni di selfie. Ma è importante considerare che, anche se il selfie sotto il sole potrebbe sembrare innocuo, fissare direttamente la luce solare, anche solo per brevi istanti mentre cerchiamo l’inquadratura perfetta per raccogliere i “like”, può causare danni fototermici irreversibili alla retina, simili a quelli che si verificano quando si osserva un’eclissi solare senza l’uso di appositi occhiali protettivi.
Non è solo l’osservazione diretta del Sole a comportare rischi per la retina. Anche l’uso prolungato di smartphone e tablet sotto il sole può danneggiare gli occhi. Infatti, il display dei dispositivi esposti alla luce solare funziona come uno specchio riflettendo i raggi dannosi direttamente sulla macula, la parte più sensibile della retina, causando danni degenerativi.
Questo allarme è supportato da esperti della S.I.S.O. (Società Italiana di Strabologia e Oftalmologia) che hanno riportato due casi recenti documentati nel Journal of Medical Case Reports. In entrambi i casi, sia un uomo di trent’anni che aveva trascorso tre ore a leggere sul tablet durante una gita in montagna, sia una ragazza di vent’anni che aveva passato due ore a guardare il telefono in spiaggia, hanno riportato danni permanenti alla retina. Questi danni sono riconducibili a una condizione nota come “maculopatia solare”, causata dall’assorbimento da parte della retina e dell’epitelio pigmentato di una elevata energia radiante. Inizialmente, questo provoca una sensazione di abbagliamento, ma nei casi più gravi, le cellule nervose possono formare una macchia nera al centro dell’occhio (scotoma) in pochi giorni. Queste lesioni possono essere permanenti e causare una riduzione irreversibile della visione centrale poiché le cellule danneggiate non si riproducono.
Pertanto, è fondamentale evitare selfie sotto il sole senza protezioni specifiche poiché gli occhiali da sole tradizionali non offrono una filtrazione sufficiente delle radiazioni luminose. Inoltre, è consigliabile limitare l’uso prolungato di tablet e smartphone sotto il sole, a meno che non si indossino occhiali da sole adeguati per proteggere gli occhi. La salute degli occhi è un bene prezioso, e queste precauzioni possono aiutare a preservarla.
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