Coppettazione, cos’è e perché la usano i nuotatori
Se avete notato durante le Olimpiadi cerchi scuri sulle spalle degli atleti, si tratta di coppettazione: ecco che cos’è e i dubbi
La coppettazione è una tecnica semplice quanto antica ed è tornata ancora una volta alla ribalta durante le gare di nuoto alle Olimpiadi 2024.
La coppettazione è una pratica di medicina alternativa che consiste nell’applicazione di speciali vasetti su diverse aree del corpo, creando un effetto di suzione e con l’obiettivo di apportare benefici al paziente.
Secondo i sostenitori di questa tecnica, la coppettazione può aiutare a trattare disturbi come emicrania, sciatica, mal di schiena, ansia, depressione, malattie respiratorie e altre condizioni.
Esistono vari tipi di coppettazione, tra cui quella secca, quella bagnata e quella mobile, che sono le più comuni. Tuttavia, non esistono studi scientifici che dimostrino l’efficacia terapeutica della coppettazione. In altre parole, secondo la scienza, questa pratica risulterebbe inefficace. Ma scopriamo insieme di più a riguardo.
Coppettazione: cos’è, i benefici e le critiche
La coppettazione è una pratica di medicina alternativa che coinvolge l’aspirazione di specifiche aree del corpo utilizzando speciali vasetti. L’obiettivo è promuovere la salute e il benessere del paziente tramite questo trattamento. Solo persone con una certificazione specifica possono praticare la coppettazione.
Le origini della coppettazione sono molto antiche. Secondo alcune testimonianze storiche, una tecnica simile è descritta in uno dei più antichi testi di medicina, il Papirodi Ebers, risalente all’Antico Egitto (1550 a.C.).
I sostenitori della coppettazione ritengono che l’aspirazione in un’area specifica del corpo provochi una serie di effetti collegati:
Rilascio dei tessuti molli e connettivi
Aumento del flusso sanguigno e linfatico
Migliore eliminazione delle tossine e dei rifiuti cellulari
In sostanza, l’aspirazione della pelle migliorerebbe la circolazione sanguigna e linfatica, favorendo l’eliminazione di tossine e prodotti di scarto dal corpo, apportando così benessere al paziente.
Secondo chi pratica la coppettazione, i punti dove applicare i vasetti variano a seconda della condizione da trattare. Tuttavia, esistono aree specifiche del corpo umano considerate critiche per l’applicazione. Un terapeuta certificato conosce queste zone e sa quando e come applicare i vasetti per ottenere i risultati desiderati.
Secondo i suoi promotori e i suoi praticanti, la coppettazione gioverebbe a coloro che soffrono di:
Mal di testa ed emicrania;
Malattie reumatiche, come per esempio l’artrite reumatoide o la fibromialgia;
Ipertensione;
Sciatica;
Nevralgia intercostale;
Ansia e depressione;
Asma bronchiale;
Disturbi della fertilità;
Malattie ginecologiche;
Vene varicose;
Senso di stanchezza e fatica ricorrente;
Dolore al collo;
Dolore alla schiena.
Chi sceglie di sottoporsi alla coppettazione deve prima passare attraverso un attento esame obiettivo e una dettagliata anamnesi medica condotta dallo specialista che eseguirà il trattamento. Questi passaggi sono fondamentali per consentire al terapeuta di:
Valutare lo stato di salute del paziente.
Comprendere le motivazioni del paziente per ricorrere alla coppettazione.
Decidere i punti del corpo più adatti per l’applicazione dei vasetti.
Una volta completata questa fase preliminare, il trattamento può iniziare. Per far sì che i vasetti stimolino il flusso di sangue e linfa nelle aree interessate, è essenziale creare un vuoto all’interno di essi. Ci sono due tecniche principali per ottenere questo vuoto:
La prima tecnica coinvolge il riscaldamento e il successivo raffreddamento dell’aria all’interno del vasetto. Per riscaldare l’aria, il terapeuta utilizza sostanze infiammabili, come l’alcol, che possono essere pericolose. Questo è il motivo per cui questa tecnica è sempre meno utilizzata.
La seconda tecnica utilizza una speciale pompa meccanica. Questa è una tecnica sicura e garantisce risultati efficaci.
Il tempo di applicazione dei vasetti varia in base agli obiettivi della coppettazione. In alcuni casi, può durare solo 3 minuti, mentre in altri può prolungarsi fino a 10-15 minuti.
Esistono diverse varianti di coppettazione, ma le tre più comuni sono: la coppettazione secca, la coppettazione bagnata e la coppettazione mobile.
Coppettazione bagnata: In questo metodo, il terapeuta rimuove temporaneamente i vasetti applicati sulla pelle per effettuare piccole incisioni nell’area trattata. Successivamente, i vasetti vengono riposizionati sulla stessa area, e la suzione viene ripetuta, causando una lieve fuoriuscita di sangue dalle incisioni. È proprio questa fuoriuscita di sangue che dà origine al termine “bagnata”. Al termine del trattamento, il terapeuta applica un unguento antibiotico e un bendaggio protettivo sulle aree incise per prevenire infezioni. Per creare il vuoto nei vasetti, si possono utilizzare entrambe le tecniche disponibili.
Coppettazione secca: Questo tipo di coppettazione crea una zona a bassa pressione sulla pelle dove vengono applicati i vasetti. A differenza della coppettazione bagnata, non vengono effettuate incisioni cutanee, da qui il termine “secca” o “asciutta”. Anche in questo caso, il vuoto nei vasetti può essere creato con entrambe le tecniche, anche se si tende a preferire l’uso della pompa meccanica.
Coppettazione mobile: In questa variante, i vasetti vengono spostati sulla superficie della pelle durante il trattamento. Per permettere il movimento dei vasetti, il terapeuta lubrifica la pelle con una soluzione oleosa. Come per gli altri tipi, entrambe le tecniche di creazione del vuoto sono utilizzabili.
Ogni tipo di coppettazione ha i suoi pro e contro. La scelta del metodo da utilizzare dipende dal terapeuta, considerando le condizioni del paziente e le preferenze personali del terapeuta stesso.
I vasetti utilizzati nella coppettazione possono essere realizzati in diversi materiali, tra cui vetro, plastica, bambù, terracotta o silicone. La scelta del materiale dipende dal tipo di coppettazione che il terapeuta intende eseguire. Di solito, durante una seduta vengono impiegati tra 3 e 5 vasetti; è raro che si utilizzino più di 5 vasetti contemporaneamente.
La coppettazione è spesso combinata con l’agopuntura perché questa combinazione sembra migliorare l’efficacia terapeutica del trattamento. L’agopuntura è una pratica di medicina alternativa che consiste nell’inserire piccoli aghi in specifiche aree del corpo, con l’obiettivo di promuovere la salute e il benessere del paziente.
Se eseguita da personale qualificato, la coppettazione è generalmente sicura e comporta un basso rischio di complicazioni. Tuttavia, in rari casi possono verificarsi effetti collaterali, tra cui:
Ematomi
Ustioni (solo se si utilizza la tecnica di riscaldamento e raffreddamento dell’aria nei vasetti)
Dolore
Infezioni cutanee
La coppettazione presenta diverse controindicazioni. Gli esperti, infatti, la sconsigliano vivamente in caso di:
Insufficienza cardiaca;
Insufficienza renale;
Ascite dovuta a cirrosi epatica o grave edema;
Malattie emorragiche, come l’emofilia o la porpora allergica;
Dermatosi (es: dermatite allergica);
Fratture ossee (controindicazione temporanea);
Bruciature solari (controindicazione temporanea);
Ferite cutanee in fase di guarigione (controindicazione temporanea);
Obesità;
Eccessiva magrezza;
Psoriasi grave.
Fino al 2015, nessuno studio scientifico o clinico ha dimostrato l’efficacia terapeutica della coppettazione. Per questo motivo, molti medici sconsigliano questa pratica, soprattutto quando esistono trattamenti di medicina tradizionale efficaci per determinate condizioni di salute, definendola una pseudoscienza.
Nel 2008, il divulgatore scientifico britannico Simon Singh e il medico Edzard Ernst hanno pubblicato un libro intitolato “Aghi, pozioni e massaggi” (titolo originale: “Trick and Treatment”), in cui affermano chiaramente che non esistono evidenze scientifiche a sostegno dell’efficacia terapeutica della coppettazione per qualsiasi condizione di salute.
Inoltre, un recente comunicato della American Cancer Society ha sottolineato che non ci sono prove convincenti che la coppettazione abbia effetti antitumorali. Anzi, l’associazione avverte che questa pratica può comportare rischi significativi, come ustioni.
Giulia De Sanctis
Laureata in Comunicazione e Valorizzazione del Patrimonio Artistico Contemporaneo, collaboro attivamente con riviste e testate web del settore culturale, enogastronomico, tempo libero e attualità.