Conservanti, cosa sono e a cosa stare attenti

Che si tratti di cibi o bevande, la conservazione degli alimenti è una delle tecniche che permette di far durare la spesa più a lungo, dando la possibilità di consumare un prodotto anche dopo parecchio tempo. Tutto senza perdere gusto, colore e consistenza dell’alimento scelto. Una tecnica antica e che oggi più che mai è considerata un vero e proprio salva vita per tanti produttori.

Cosa sono i conservanti alimentari?

Rientrano nella famiglia dei conservanti alimentari tutte quelle sostanze che vengono aggiunte a cibi e bevande per prolungarne la conservazione nel tempo, mantenendo invariato gusto, colore e consistenza di ogni prodotto. Anzi, talvolta addirittura migliorandolo, grazie all’integrazione con altri additivi.

Entrando più nello specifico, i conservanti rallentano la proliferazione di microbi all’interno degli alimenti – come muffe, batteri o lieviti – contrastando allo stesso tempo il deterioramento causato da fattori chimici (come l’ossidazione) o fisici (per esempio, l’effetto che l’esposizione prolungata alla luce o a fonti di calore può provocare in un alimento).

Conservanti, cosa sono e a cosa stare attenti
Pexels / Christian Naccarato

Quali sono i conservanti più usati?

Utilizzate fin dal XIV secolo, le tecniche di conservazione sono state sempre più affinate nel tempo e oggi ciò che più di tutto aumenta la durabilità di un alimento è l’utilizzo di specifici additivi.

Prodotti come carne, pesce o latticini, sono tra i più soggetti a deperire rapidamente se non trattati correttamente ed è per questo che l’utilizzo di conservanti è fondamentale.

La maggior parte delle aziende ne è consapevole e infatti, quotidianamente, ricorre all’utilizzo sia di conservanti di origine naturale che di altri modificati chimicamente in laboratorio.

Tra questi troviamo in particolare numerosi antimicrobici (es. acido sorbico, acido benzoico, natamicina) e antiossidanti (es. acido ascorbico, tocoferolo, acido citrico), sicuramente i più utilizzati nella conservazione degli alimenti più diffusi in Italia e in Europa.

Conservanti, cosa sono e a cosa stare attenti
Pexels / Alexy Almond

I conservanti sono pericolosi?

Sia il Parlamento Europeo che il Consiglio Europeo hanno sviluppato e redatto negli anni un sistema di etichettatura dettagliato per quanto riguarda la rintracciabilità dei diversi conservanti in ogni prodotto alimentare, così da fornire le necessarie informazioni a ogni consumatore in fase di acquisto.

Nonostante questa rigida regolamentazione, restano però alcuni interrogativi legati all’utilizzo dei conservanti alimentari, come, per esempio, se essi siano o meno dannosi per la salute.

Per questo, è giusto sottolineare che, come dimostrano diversi studi autorevoli, la maggior parte dei conservanti utilizzati nell’industria alimentare non costituisce un pericolo per la salute dei consumatori, anche se l’utilizzo di alcuni additivi specifici deve essere tenuto sotto controllo.

Nello specifico è importante fare attenzione a nitrati e nitriti, utilizzati spesso nella conservazione di carni e insaccati. Sebbene il loro utilizzo non sia di per sé pericoloso, il loro contatto con il metabolismo umano può convertirli in nitrosammine, ovvero composti cancerogeni che, a dosi massicce, possono aumentare il rischio di tumori gastrici e all’esofago.

Per questo è sempre bene controllare e limitare l’assunzione di cibi e bevande che al loro interno contengano questi specifici conservanti.

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