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Come scegliere o cambiare il pediatra: la guida

La scelta del pediatra di libera scelta è una delle tappe più importanti per i neo-genitori che devono decidere quale medico accompagnerà la crescita del proprio figlio. A livello pratico, la procedura non è complessa, ma soprattutto per chi è alle prese con il primo figlio non è facile scegliere a quale medico affidarsi e districarsi tra le carte necessarie per la sua attivazione. Ecco, dunque, quali sono i passaggi principali per la scelta del pediatra, quali documenti sono necessari, come funziona la procedura online e quali aspetti considerare nella scelta.

Scelta del pediatra: cosa prevede il Servizio sanitario nazionale

Il Servizio sanitario nazionale prevede obbligatoriamente un pediatra di libera scelta per ogni bambino di età compresa tra 0 e 6 anni. Dai 6 ai 14 anni, invece, i bambini possono essere assistiti indifferentemente da un pediatra oppure dal medico di famiglia; mentre al raggiungimento dei 14 anni, la revoca del pediatra è automatica. L’unica eccezione è rappresentata da bambini affetti da handicap o patologie croniche che possono continuare a essere seguiti dal pediatra fino all’età di 16 anni. La scelta del pediatra, come detto, è a discrezione dei genitori, che possono decidere tra uno dei medici convenzionati appartenenti al distretto sanitario di riferimento della famiglia.

Immagine | Pixabay @AlexKhaizeman

Come attivare il servizio

Per scegliere il proprio pediatra di fiducia, come accade per la scelta dei medici di medicina generale, basta recarsi presso gli uffici dell’Asl del comune di residenza, per consultare l’elenco dei pediatri che operano nel proprio Comune o nei Comuni limitrofi e che non avendo raggiunto il tetto massimo di assistiti, ne possono accogliere di nuovi. Nel caso del secondo o terzo figlio, qualora il pediatra abbia già in cura un fratellino o una sorellina è possibile essere presi in carico subito. Una volta selezionato il medico, è necessario comunicarlo all’ufficio competente dell’Asl, fornendo i dati del genitore e del bambino, anche con un’autocertificazione, se l’iscrizione avviene immediatamente dopo la nascita. Procedura che può anche essere fatta online nelle Asl dove questo servizio è disponibile.

I documenti necessari

Per poter attivare il servizio sono necessari il certificato di nascita del proprio figlio e il codice fiscale, o una dichiarazione sostitutiva, oltre all’autocertificazione di residenza e alla tessera sanitaria. È poi necessario indicare uno tra i pediatri tra quelli presenti nella lista dei medici convenzionati. L’iscrizione viene fatta subito.

Cosa considerare nella scelta del pediatra?

Al di là delle procedure burocratiche necessarie per legge, ci sono diversi altri aspetti soggettivi da considerare nella scelta del pediatra che seguirà i propri figli. È importante, per esempio, tenere in considerazione la distanza dello studio pediatrico rispetto al proprio domicilio e la facilità nel raggiungerlo. L’eventuale presenza di barriere architettoniche nel tragitto potrebbe, per esempio, essere un problema quando si utilizza un passeggino. È, inoltre, fondamentale che tra paziente e medico si instauri un solido rapporto di fiducia. Il metodo più classico che può guidare nella scelta è il passaparola con genitori che si conoscono. Ma può essere anche utile consultare i forum di genitori e le recensioni online per aumentare le informazioni a propria disposizione utili alla decisione finale.

Immagine | Pixabay @RitaE

Come cambiare il pediatra

È possibile cambiare il pediatra recandosi presso gli uffici dell’Asl del comune di residenza, o attraverso il sito del Fascicolo Sanitario Elettronico. In quest’ultimo caso è necessario disporre della Tessera sanitaria del figlio minorenne da inserire una volta aver effettuato l’accesso al Fascicolo Sanitario Elettronico.

Jennifer Caspani

Comasca, poco più che 20enne, dal 2018 scrivo per alcuni grandi editori italiani occupandomi principalmente di salute e benessere, scienze e tecnologia. L’empatia è il mio punto di forza, soprattutto se si tratta di comprendere le emozioni delle persone più introverse, ancor meglio se hanno quattro zampe, una coda scodinzolante e tanta voglia di rincorrere un bastone.

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