Durante le festività natalizie ci si concede qualche libertà in più a tavola, ma attenzione alle esagerazioni: dopo le abbuffate i livelli di colesterolo nel sangue, come confermato da uno studio pubblicato dall’Università di Copenaghen, si arriva a una crescita del 20%. Ma cosa si può fare per tornare a valori normali? Partiamo dal capire che cos’è il colesterolo.
Che cos’è il colesterolo
Il colesterolo appartiene alla famiglia dei lipidi o grassi ed è una delle componenti della membrana delle cellule. Presente nel sangue e in tutti i tessuti, in quantità fisiologiche è indispensabile per la costruzione di cellule sane, ma quando è in eccesso costituisce uno dei fattori di rischio maggiori per malattie cardiache, ictus o arteriopatie agli arti inferiori. Viene definito ‘colesterolo alto’ un valore superiore a 240 mg/dl. Il colesterolo presente nel sangue viene trasportato all’interno di strutture molecolari chiamate lipoproteine. Ci sono le lipoproteine a bassa densità o Ldl (Low Density Lipoprotein), considerate colesterolo “cattivo” perché trasportano l’eccesso di colesterolo dal fegato alle arterie, e quelle ad alta densità o Hdl (High Density Lipoprotein), definite colesterolo “buono” perché aiutano la rimozione del colesterolo dal sangue e la sua eliminazione tramite i sali biliari, proteggendo il cuore e i vasi sanguigni.
Come comportarsi dopo l’abbuffata
Il primo approccio dopo una o più mangiate fuori dall’ordinario è adottare o tornare a uno stile di vita equilibrato: dieta corretta e sana, consumando con regolarità frutta, verdura, derivati dei cereali, legumi e pesce, e un’adeguata attività fisica per stimolare la produzione di colesterolo “buono” e garantirsi una maggiore protezione. Se praticata in maniera costante, almeno 2/3 volte alla settimana, l’attività fisica contribuisce a mantenere sotto controllo anche il peso corporeo, il quale rappresenta un altro fattore di rischio per il benessere cardiovascolare.
Cosa mangiare
Da evitare, soprattutto dopo le abbuffate, gli alimenti ricchi di grassi saturi e idrogenati come gli insaccati, i fritti, i dolci, le merendine e i formaggi stagionati. Quanto ai metodi di cottura, meglio adottare quelli senza l’ausilio di grassi aggiunti, come la bollitura, la cottura a vapore, al microonde o alla griglia e tralasciare la frittura in padella o nella friggitrice. Nel caso in cui questi accorgimenti non bastassero, sarà necessario rivolgersi a uno specialista che eventualmente deciderà se ricorrere a terapie farmacologiche per mezzo di statine. L’errore da non commettere è tornare alle cattive abitudini o smettere di curarsi quando i livelli di colesterolo cominciano ad abbassarsi. Inoltre, chi già soffre di ipercolesterolemia deve prestare ancora più attenzione durante le feste.