Quattro italiani su dieci hanno difficoltà a dormire. Questa notizia decisamente preoccupante è stato estrapolato dai dati di un’indagine condotta da Statista Consumer Insights. I nuovi numeri emersi fanno luce sulla prevalenza del problema nei diversi paesi, affliggendo più di un terzo degli intervistati in ciascuna popolazione intervistata e oltre il 40% negli Stati Uniti, Francia, Sud Africa e Italia. Per disturbi del sonno si intendono i problemi legati all’addormentamento o al mantenimento del sonno, compresa l’insonnia. Agli intervistati è stato chiesto se avessero avuto disturbi del sonno nei 12 mesi precedenti l’indagine. Ecco tuttiìo quello che è stato scoperto da queste interviste.
Il sonno degli italiani, ecco tutti i dati e come fare per dormire di più e meglio
In tutti i paesi inclusi nella ricerca, è stato appurato che le donne avevano maggiori probabilità di aver avuto disturbi del sonno rispetto agli uomini. In Italia la differenza è stata particolarmente marcata (54% delle donne contro 34% degli uomini). Negli Stati Uniti la differenza è stata di 7 punti percentuali (43% donne contro 36% uomini).
Secondo la Sleep Foundation, le donne hanno maggiori probabilità di soffrire di insonnia. I ricercatori affermano che questo è il risultato di una combinazione di fattori basati sul sesso, come la produzione di ormoni, e di differenze basate sul genere, che “potrebbero essere guidate da disparità sociali e culturali”. Anche la predisposizione a determinati problemi di salute fisica o mentale viene citata come possibili fattori che si ritiene portino a tassi più elevati di insonnia nelle donne.
Dormire bene, come tutti sanno, è fondamentale per aiutare il nostro organismo, soprattutto la mente, a rimanere in salute e abbassare la probabilità di sviluppare malattie e altre diverse problematiche.
Dormire bene, infatti, consente di vivere bene, recuperare le energie necessarie durante la giornata, preservare il sistema immunitario, mantenere in salute il sistema cardiovascolare e tenere in equilibrio il metabolismo. Dormire male, invece, molto spesso può portare allo sviluppo di difficoltà nel mantenere la concentrazione, forte irritabilità, cattivo umore e difficoltà nell’apprendimento, oltre che problemi più gravi, come perdita di memoria, diabete, malattie cardiache, ictus e malattie neurodegenerative come il morbo di Alzheimer.
Numerosi studi supportano, dunque, l’idea che la qualità del sonno sia la caratteristica fondamentale per prevenire il declino neurologico con l’avanzare dell’età.
I problemi di sonno interessano molte persone, influenzando a volte la qualità della vita e interferendo con le normali funzioni del corpo. Affrontare e risolvere tali disturbi può essere sfidante, poiché la mancanza di sonno può portare a stanchezza persistente, ridotta concentrazione e irritabilità. Un’insonnia prolungata, come abbiamo detto, può anche comportare conseguenze negative per la salute.
La maggior parte delle persone dovrebbe dormire tra 7 e 8 ore per notte per avere un riposo adeguato e recuperare le energie per affrontare le ore di veglia. Tuttavia, è bene sottolineare che non tutti hanno le stesse esigenze, infatti ci sono individui noti come “dormitori lunghi” che hanno bisogno fino a 10 ore di sonno a notte. Allo stesso tempo, ci sono anche i “dormitori brevi”, per i quali 5-6 ore di sonno sono sufficienti per sentirsi bene senza eccessiva sonnolenza durante il giorno o stanchezza.
L’insonnia è comune, ma non è l’unico disturbo del sonno. Ci sono cause personali come i problemi d’umore, la depressione, l’ansia, oltre a questioni come la sindrome delle “gambe inquiete”. Quest’ultima è caratterizzata da un’irrequietezza intensa alle gambe, ostacolando il paziente nell’avvio del sonno notturno.
Una qualità del sonno compromessa può derivare da elementi che sconvolgono il naturale ciclo sonno-veglia. Questi fattori, a volte, sono legati a specifiche patologie sistemiche, disfunzioni tiroidee, insufficienza cardiaca o ipertensione. Altre influenze disturbanti sul sonno possono includere caffè, alcol, nicotina, cibi abbondanti e attività fisica nelle 3-4 ore precedenti il riposo notturno.
Se i disturbi del sonno diventano cronici è necessario contattare il proprio medico, il quale potrebbe suggerire alcune opzioni terapeutiche, iniziano dalla melatonina. In seguito, si potrebbe considerare l’uso di benzodiazepine o ipnoinducenti, farmaci che facilitano l’insorgenza del sonno. È bene sottolineare che non tutti hanno disturbi nello stesso modo: alcune persone faticano ad addormentarsi ma poi dormono regolarmente, altre hanno difficoltà a mantenere un sonno costante e prolungato, altri ancora si svegliano molto presto al mattino, il che potrebbe essere legato a un disturbo depressivo. In questo caso, al posto degli ipnoinducenti, si potrebbe considerare l’uso di antidepressivi.
La consulenza di un professionista diventa cruciale quando si nota che questo problema persiste nel tempo, influenzando notevolmente la qualità della vita. I sintomi possono variare, e tra questi troviamo irritabilità, difficoltà di concentrazione al lavoro, problemi nell’ultimare progetti e difficoltà a mantenere l’attenzione per periodi prolungati. Se si manifestano tali segnali, è consigliabile consultare un medico.
Lo specialista, in questi casi, procederà con la polisonnografia, un test che registra l’attività elettroencefalografica insieme ad altri parametri come il tono muscolare, l’attività respiratoria, i movimenti oculari e la frequenza cardiaca. Questa analisi fornisce una valutazione approfondita del sonno, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo.
Come fare per aumentare la qualità del sonno con metodi naturali?
La National Sleep Foundation, oltre a riportare la media di ore di sonno necessarie all’organismo, in base alle fasce di età, presenta, sul proprio sito, una serie di consigli utili per aumentare la cosiddetta “igiene del sonno” e riuscire ad avere un sonno coerente e ininterrotto.
Ecco la lista di consigli:
- mantenere un programma di sonno stabile, in modo tale da sincronizzare l’orologio biologico del proprio corpo e avere minore difficoltà nell’addormentarsi;
- rendere la propria camera da letto confortevole eliminando qualsiasi tipo di distrazione;
- seguire una routine rilassante prima di andare a dormire, evitando soprattutto alcol, tabacco, caffeina e bevande energizzanti;
- adottare abitudini sane durante il giorno.
La tecnologia, negli ultimi anni, per fortuna sta facendo passi da gigante anche nel settore della qualità del sonno, ad esempio con la creazione degli smartwatch, i quali hanno la capacità di monitorare e valutare il sonno e sono in grado di dare consigli su come riuscire ad aumentarne la qualità.
Dormire bene è uno dei pilastri dello stile di vita ed è bene adottare abitudini sane e seguire piccoli consigli per avere una qualità alta del sonno e fare del bene alla propria salute.