Prevenire è meglio che curare. Un modo di dire che vale sempre, soprattutto se si parla di ostruzione delle arterie coronariche. Una situazione molto ma molto pericolosa per il nostro organismo e la nostra salute. Ed è fondamentale, appunto, lavorare tanto sulla prevenzione. Una cosa che ha voluto ricordare anche l’ex ciclista Filippo Pozzato, a cui è stata diagnosticata un’occlusione causata da una placca di colesterolo: “Bisogna sempre farsi controllare. Mi hanno rilevato questo problema alla coronaria, ostruita per il 75%, e mi hanno detto che avrei rischiato un’ischemia o un infarto e abbiamo subito deciso per l’intervento. È importante fare controlli periodici accurati”.
Ma come si può capire di avere le coronarie ostruite? L’ostruzione delle coronarie può passare inosservata per molto tempo, anche oltre 10 anni (o giù di l’), fino al momento in cui sopraggiungono i primi sintomi della patologia, che possono essere anche molto forti. Di cosa si sta parlando? Dolore toracico, difficoltà respiratorie, gonfiore alle gambe, fino a un principio di attacco cardiaco, la complicazione più grave dell’ostruzione coronarica, che può causare infatti aritmia, infarto, ictus e insufficienza cardiaca.
Da qui il discorso della prevenzione, che ci può salvare la vita. Come si fa? Monitorando e facendo attenzione soprattutto al colesterolo e all’alimentazione e tenendo sotto controllo le patologie che possono aumentare il rischio di occlusione delle arterie coronariche. Inoltre, è possibile eseguire degli esami per valutare lo stato di salute delle coronarie: l’occlusione delle arterie può essere scoperta attraverso una prova da sforzo e una coronarografia. Durante questo esame viene inserito un piccolo catetere e fatto arrivare al cuore tramite l’arteria per individuare le possibili ostruzioni. Diventano importanti anche le analisi del sangue per valutare i principali fattori di rischio come colesterolo e glicemia.
Sono diverse le cause per l’ostruzione delle coronarie. Una di queste, sono gli alti livelli di LDL. Possono causare un’occlusione coronarica a causa delle placche che si formano all’interno delle arterie a causa dell’accumulo di colesterolo. Quindi, tutto ciò che può portare a un aumento del colesterolo come il fumo o la cattiva alimentazione aumenta il rischio di ostruzione delle coronarie. Non solo. Bisogna stare attenti alla pressione alta, che non dovrebbe superare i 140/90 mmHG.
Inoltre, ci sono patologie che rappresentano un fattore di rischio. Come, ad esempio, il diabete, l’insulino-resistenza, l’obesità e la sindrome metabolica. Altri fattori di rischio possono essere dei precedenti casi in famiglia di cardiopatia coronarica e l’età avanzata: le probabilità di un’ostruzione coronarica aumentano dopo i 45 anni negli uomini e dopo i 55 nelle donne. I livelli di rischio sono diversi. E in base a questi, c’è un modo per trattare un’ostruzione delle coronarie. Si va dalla terapia medica fino alla chirurgia. Di solito si inserisce un bypass coronarico, ma è anche possibile – come accaduto al già citato ex ciclista Filippo Pozzato – inserire degli stent, tubicini metallici usati per riparare le arterie e per impedire che si ostruiscano nuovamente (sono inseriti durante gli interventi di angioplastica).
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