L’ecografia è un metodo diagnostico che impiega onde sonore ad alta frequenza. Questa procedura è largamente utilizzata grazie ad alcune caratteristiche fondamentali: è economica, veloce, sicura e facilmente replicabile. Sebbene le onde sonore possano interferire con la struttura della cromatina (il DNA delle cellule), a differenza delle radiazioni ionizzanti come i raggi X utilizzati nella radiografia, la riparazione, nell’ecografia, avviene sempre. Questa caratteristica rende l’ecografia un’opzione sicura anche per il monitoraggio durante la gravidanza. Non molti sanno, però, che prima di sottoporsi a un’ecografia è necessario prepararsi. Ecco in che modo.
Il processo di preparazione per un’ecografia coinvolge una serie di modifiche dietetiche e comportamentali da seguire prima dell’esame, al fine di ottimizzare la precisione diagnostica. Queste istruzioni possono variare notevolmente a seconda della parte del corpo sottoposta all’esame, e diversi centri medici potrebbero fornire raccomandazioni leggermente diverse, considerando anche lo stato di salute del paziente. Ma vediamo come prepararsi in base alla zona del corpo in cui viene effettuata l’ecografia.
Per garantire il successo dell’ecografia, è fondamentale che il tratto digerente sia il più possibile vuoto da residui solidi o gassosi. Di conseguenza, nei due giorni precedenti l’esame, si raccomanda una dieta basata principalmente su carni e pesci lessati o grigliati, formaggi stagionati in quantità moderate e frutta pelata. È importante evitare verdure, bevande gassate, alcolici, pane, pasta e altri cereali, soprattutto quelli integrali. È consigliabile arrivare all’esame dopo almeno 8 ore di digiuno da un pasto a basso contenuto di grassi. Durante questo periodo, è consentito solo l’assunzione di acqua non gassata, evitando caramelle, dolci e fumo di sigaretta. Alcuni centri suggeriscono anche l’uso di carbone vegetale o simeticone nei giorni precedenti l’esame per ridurre ulteriormente la formazione di gas nel tratto gastrointestinale, da assumere dopo i pasti principali.
Oltre alle direttive per l’ecografia dell’addome superiore, è essenziale che la vescica sia piena. Quindi, un’ora prima dell’esame (dopo aver svuotato la vescica), si consiglia di bere gradualmente un litro di acqua liscia a piccoli sorsi, trattenendo l’urina fino alla fine dell’ecografia. Nei pazienti con gravi problemi cardiorespiratori o renali, o in altre situazioni che limitano l’assunzione di liquidi, si consiglia di non urinare per 4-6 ore, continuando a bere normalmente secondo le proprie abitudini.
Nella giornata dell’esame (dopo aver svuotato la vescica), si consiglia di bere un litro di acqua naturale un’ora prima dell’ecografia, assumendola gradualmente e senza fretta. È importante trattenere l’urina fino alla fine dell’esame. In caso di controindicazioni all’ingestione abbondante di liquidi (come anziani, debilitati, pazienti in dialisi, ecc.), il paziente deve evitare di urinare per almeno 4-5 ore prima dell’esame, continuando a bere normalmente secondo le proprie abitudini quotidiane.
In aggiunta alla procedura di preparazione per l’addome inferiore, è consigliabile effettuare un clistere di pulizia dell’ampolla rettale, come ad esempio con Clismafleet (disponibile in farmacia), da una a tre ore prima dell’esame. È importante arrivare all’esame con l’ampolla rettale pulita e la vescica piena (preferibilmente evitando di urinare per alcune ore e bevendo acqua non gassata nell’ora precedente l’esame).
Per le fasi precoci della gravidanza (fino a 10 settimane), è consigliato svuotare la vescica un’ora e mezza prima dell’appuntamento e bere gradualmente un litro d’acqua non gassata, trattenendo l’urina fino alla fine dell’esame.
Per le fasi intermedie della gravidanza (10-20 settimane), è opportuno svuotare la vescica un’ora prima dell’appuntamento e bere gradualmente 700 ml d’acqua non gassata, trattenendo l’urina fino alla fine dell’esame.
Per le fasi avanzate della gravidanza (dopo la 20esima settimana), si consiglia di svuotare la vescica un’ora prima dell’appuntamento e bere gradualmente 250 ml d’acqua non gassata, trattenendo l’urina fino alla fine dell’esame.
Per evitare rischi di gravi emorragie, è fondamentale interrompere l’assunzione di farmaci che influenzano la coagulazione del sangue, come il warfarin (coumadin), l’acenocumarolo (Sintrom) e i FANS (Cardioaspirina, Aspirinetta, paracetamolo, ibuprofene, ecc.); lo stesso vale per gli integratori a base di erbe con proprietà simili, come il Ginkgo Biloba, lo zenzero e l’aglio. La durata della sospensione è determinata dal medico (che può arrivare fino a due settimane), il quale valuta anche la necessità di terapie alternative. Nel caso di una biopsia epatica, è necessario digiunare per almeno otto ore. Se non è richiesto un digiuno completo, è comunque consigliabile consumare pasti leggeri con moderazione nell’ultima occasione prima dell’esame.
Di solito, le ecografie transvaginali, della tiroide, dei testicoli e degli organi superficiali non richiedono alcuna preparazione specifica, a meno che non sia diversamente indicato dal medico specialista.
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