Una donna in attesa di un bambino, nei mesi estivi, è più esposta ai rischi della disidratazione. Ecco i motivi per i quali deve adottare alcune precauzioni
Una donna in gravidanza nei mesi estivi è più esposta ai rischi della disidratazione. Per questo motivo è fondamentale che adotti alcune precauzioni per difendersi dalle temperature elevate e prevenire complicanze. Al Corriere della Sera, Antonio La Marca, professore di ginecologia e direttore della clinica di ostetricia e ginecologia del Policlinico di Modena, ricorda quali. In primis, “si raccomanda alla donna che aspetta un bambino per affrontare il caldo è di non dimenticarsi di introdurre ogni giorno una quantità di liquidi adeguata, pari ad almeno 2,5 litri d’acqua, che corrispondono a circa 12 bicchieri pieni”.
E ancora: “Durante la gestazione, infatti, il suo fabbisogno idrico è maggiore, perché aumenta il volume di sangue in circolazione, in conseguenza della necessità di irrorare gli organi in crescita, quali utero e placenta”, ha spiegato. Anche perché un apporto insufficiente di acqua, insieme alla perdita di liquidi e sali minerali attraverso la sudorazione causata dalla calura estiva, può portare alla disidratazione. Da qui ci sono possibili sintomi: crampi muscolari, ipotensione, palpitazioni, vertigini, pelle e mucose secche.
Sempre al Corriere della Sera, il professore Antonio La Marca ha detto che una “donna che in gravidanza soffre di ipertensione, anche se con la terapia dovrebbe riuscire a tenere sotto controllo i valori, ha comunque una probabilità più alta di andare incontro a sbalzi di pressione dovuti a disidratazione ed esposizione eccessiva a temperatura elevate e clima umido”.
Poi ha messo in guardia da un altro pericolo: “La disidratazione facilita l’insorgenza di infezioni alle vie urinarie: l’ingrossamento dell’utero determina una pressione sulla vescica che modifica la sua normale anatomia e porta a un conseguente mancato svuotamento completo dell’organo, favorendo il ristagno urinario e la proliferazione di batteri cattivi nel caso in cui non si beva abbastanza acqua. Se si introducono pochi liquidi, infatti, si riduce l’attività di filtraggio del sangue esercitata dai reni e, quindi, la produzione di urina e il lavaggio della vescica che avviene attraverso il transito della pipì”.
C’è da dire che il caldo estremo, che stiamo vivendo in questi ultimi anni con i cambiamenti climatici (il 2023 è stato quello più rovente di sempre), fa aumentare i rischi di nascite premature, soprattutto per le gestanti con patologie croniche, quali diabete, ipertensione e ipertiroidismo, come ha ricordato il professore Antonio La Marca. Quindi, è meglio poter prevenire tutti gli effetti del caldo (ipotensione, debolezza, disidratazione, parto prematuro e colpi di calore, cioè stati di forte malessere con nausea, tachicardia, sudorazione eccessiva fino alle convulsioni), ed evitare di stare sotto il sole nelle ore centrali della giornata.
“In particolare, alla donna in gravidanza si consiglia di restare in luoghi freschi e asciutti dalle 12 alle 18 e di preferire le prime ore del mattino per fare passeggiate all’aria aperta. Per non creare un ambiente serra è utile socchiudere gli scuri o abbassare le tapparelle e per non prendersi tosse e raffreddore l’aria condizionata va limitata e va privilegiata la funzione di deumidificazione del climatizzatore, che consente di eliminare l’eccesso di umidità nell’aria”.
Ed eccoci agli ultimi consigli, ma non per questo meno importanti degli altri. Un’altra indicazione del professore Antonio La Marca al Corriere della Sera è quella di indossare indumenti in fibre naturali (cotone e lino), che facilitano la traspirazione della cute. L’abbronzatura non è vietata ma prima di prendere il sole bisogna sempre proteggere la pelle. “Vanno applicate creme solari con filtri anti-uva e anti-uvb e con un fattore di protezione molto alto, di 50 o 50+. L’esposizione ai raggi solari in gravidanza, per effetto dell’aumento di melanina in reazione all’innalzamento degli estrogeni, può generare la comparsa di macchie cutanee irreversibili”.
Infine, per sopportare il clima torrido è bene, infine, controllarsi a tavola. “Fare pasti frequenti, leggeri e digeribili. Mangiare frutta e verdura di stagione, ricordandosi di lavarla accuratamente, anche con amuchina, contribuisce a mantenere idratato il corpo. Evitare bevande zuccherate, perché la gestazione aumenta la resistenza all’insulina, e quelle gassate, perché peggiora i sintomi della cattiva digestione che accusa di solito la donna incinta”, ha concluso il professore Antonio La Marca. Tutti consigli importanti e da seguire. Il caldo, rovente, ci farà compagnia ancora per un bel po’.
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