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Cura di sé

Combattere con la rabbia: scrivere le emozioni e stracciare il foglio

Gestire la rabbia non è facile. Bisogna saperla governare perché se si perde il controllo in più occasioni tutto questo può mettere a dura prova la salute e le relazioni sociali. Quando ci si arrabbia, si dicono cose che non pensano e allora è meglio evitare di farlo. Ed è stato dimostrato che una situazione di rabbia costante porta a contratture muscolari, problemi digestivi, insonnia, emicrania ma anche ulcera o calcoli e problemi agli occhi, ad esempio congiuntiviti e fotofobia. In sostanza, bisogna imparare a gestire sia quella lieve (una semplice irritazione) sia intesa (rabbia estrema). Adesso una tecnica per controllarla è stata messa alla prova scientificamente: un gruppo di ricerca dell’Università di Nagoya, in Giappone, ha dimostrato come scrivere le proprie emozioni negative su un foglio di carta è bastato a calmare, nei partecipanti, il sentimento provato. Solo a patto, però, che i fogli scritti fossero da loro successivamente distrutti.

Fogli | pixabay @Denwud

La ricerca

Ci può aiutare la meditazione, gli esercizi fisici, il relax e l’umorismo, ma i risultati di questo studio, pubblicati da poco su Scientific Reports di Nature e ripresi dal Corriere della Sera, sono il culmine di anni di ricerche precedenti sull’associazione tra la parola scritta e la riduzione della rabbia e su come alcune interazioni con oggetti fisici possono controllare l’umore di una persona. Come è stato portato avanti questa ricerca? Gli scienziati hanno chiesto a un gruppo di volontari (studenti universitari di 21anni di media) di scrivere brevi opinioni su alcuni temi sociali e hanno detto loro che il lavoro sarebbe stato valutato. Le valutazioni che hanno ricevuto erano di proposito molto negative. I ricercatori avevano dato apposta un punteggio basso in termini di intelligenza, interesse, cordialità, logica e razionalità. Ed erano stati aggiunti commenti non proprio carini. Da qui è stato chiesto ai partecipanti di scrivere i loro pensieri su questi commenti, dando priorità a tutto quello che aveva scatenato le loro emozioni di rabbia. Ed ecco la parte finale della ricerca. I partecipanti sono stati divisi in due gruppi. Uno aveva il compito di distruggere i fogli scritti buttandoli nel cestino o passandoli in un trita-documenti. L’altro, invece, doveva conservarli.

Penne | pixabay @patrykdzido

I risultati

Ed ecco che tutti i partecipanti hanno riportato un livello di rabbia più elevato dopo aver ricevuto i commenti offensivi. Ma i livelli di rabbia delle persone che avevano distrutto i fogli sui quali si erano sfogati erano poi tornati al loro stato iniziale. Chi aveva invece conservato quanto scritto aveva sperimentato solo una piccola diminuzione della rabbia generale. Come si può vedere, questo metodo di gestione della rabbia è particolarmente semplice ed efficace rispetto a magari altri modus operandi. In Giappone tra l’altro, esiste una tradizione, conosciuta come “hakidashisara”. Al santuario Hiyoshi a Kiyosu, appena fuori Nagoya, esiste un festival annuale nel quale le persone rompono piccoli dischi che rappresentano cose che li fanno arrabbiare. Un po’ come questa ricerca che cerca di aiutare le persone a non rovinare la propria quotidianità da scatti di ira. Che, appunto, fanno male anche alla nostra salute.

Salvatore Riggio

Lo sport nel cuore. Ho iniziato questo meraviglioso viaggio seguendo il calcio giovanile, per poi ritrovarmi a seguire "i grandi" e a scovare notizie sgomitando tra un avvenimento e un altro, cercando di andare sempre oltre a ciò che vediamo. La curiosità come fonte vitale, la passione come benzina. Senza tralasciare ciò che accade nel mondo, lontano da un campo di calcio.

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