Per chi soffre di colesterolo alto, le statine rappresentano il trattamento principale al quale affidarsi per migliorare le proprie condizioni di salute. Si tratta di un gruppo di farmaci usati per abbassare i livelli di grassi nel sangue, in particolare dei trigliceridi e delle lipoproteine a bassa intensità (LDL). Purtroppo alcuni pazienti sono intolleranti alle statine e devono ricorrere a delle cure alternative per tenere sotto controllo i livelli di colesterolo. Tra queste è possibile menzionare farmaci come l’ezetimibe e gli inibitori di PCSK9, degli anticorpi monoclonali che riducono i livelli di LDL-C di almeno il 50 – 70%. La comunità scientifica è costantemente alla ricerca di nuovi trattamenti per il colesterolo alto e di recente un nuovo studio ha messo in evidenza i possibili benefici derivanti dall’utilizzo dell’acido bempedoico.
I risultati del trial CLEAR Outcomes, che ha studiato gli effetti dell’acido bempedoico sui pazienti affetti da colesterolo alto e intolleranti alle statine, sono stati presentati a New Orleans nel corso del congresso annuale dell’American College of Cardiology, organizzato in collaborazione con la World Heart Federation, e pubblicati sulla rivista scientifica New England Journal of Medicine. La molecola si è dimostrata efficace nel ridurre i livelli di grassi nel sangue nella popolazione presa in esame, pari a circa il 10% dei pazienti con colesterolo a livello globale.
Scendendo più nello specifico, nei pazienti trattati con l’acido bempedoico si è registrata una riduzione media di circa il 20-25% dei livelli di colesterolo, contro un calo del 10% circa nei partecipanti sottoposti al placebo. Inoltre, la cura ha ridotto il tasso di eventi cardiovascolari, senza però incidere sulla mortalità. Lo studio sul trattamento si è svolto tra dicembre 2016 e agosto 2019 e ha coinvolto più di 14mila pazienti intolleranti alle statine, provenienti da 1200 centri in 32 Paesi.
“Le statine sono la pietra miliare della riduzione del rischio nei pazienti con colesterolo LDL elevato”, ha spiegato Steven E. Nissen, responsabile dello studio e ricercatore dell’Heart Vascular & Thoracic Institute at Cleveland Clinic. “La maggior parte delle persone può assumere statine, ma alcune non possono. Questo è il primo studio che ha affrontato direttamente il problema de pazienti intolleranti alle statine”, ha aggiunto.
In Italia, dove circa tre milioni di persone soffrono di ipercolesterolemia, l’acido bempedoico sarà disponibile dalla fine di marzo 2023. Si tratta di un’ottima notizia per i pazienti intolleranti alle statine, che avranno a disposizione un trattamento alternativo per tenere sotto controllo il colesterolo alto. Perrone Filardi, il presidente della Società italiana di cardiologia (Sic), ha definito l’acido bempedoico una “nuova importante arma”. Nel 90% dei casi “l’intolleranza (alle statine, ndr) causa mialgia e crampi. Negli intolleranti, l’acido bempedoico ha dimostrato di ridurre in maniera efficace il colesterolo ed i rischi cardiovascolari; in particolare, lo studio ha evidenziato una riduzione del 23% del rischio di infarto nei pazienti ad alto rischio”. Anche per gli altri pazienti l’arrivo di un nuovo trattamento rappresenta un importante passo avanti. “L’acido bempedoico potrà essere affiancato efficacemente alla terapia con statine o farmaci anti-lipidici in tutti i pazienti che necessitano di una riduzione aggressiva dei livelli di colesterolo”.
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