La cisticercosi è una patologia derivata dal parassita Taenia solium (T. solium), che provoca la formazione di cisti in varie regioni corporee, escludendo l’intestino. Questa malattia è diffusa soprattutto in regioni dove le condizioni igienico-sanitarie sono carenti, come Sud America, Africa subsahariana e Asia. Ma di cosa si tratta esattamente? Quali sono i sintomi tipici di questa infezione? Esistono delle cure efficaci? Ecco la risposta a queste e ad altre domande.
Tutto quello che c’è da sapere a proposito della cisticercosi
La cisticercosi è, come abbiamo detto, una malattia parassitaria causata dalla forma larvale, conosciuta come cisticerco, del verme piatto e allungato Taenia solium. Gli individui, dopo aver consumato carne di maiale cruda o poco cotta infettata da larve o vermi adulti di T. solium, possono sviluppare un’infezione intestinale chiamata teniasi. L’ingestione di uova espulse con le feci umane può invece condurre allo sviluppo di cisticercosi, spesso dovuta alla contaminazione fecale degli alimenti. Dopo l’ingestione delle uova, queste si schiudono nell’intestino, liberando oncosfere, forme immature del parassita racchiuse in un involucro embrionale. Le oncosfere penetrano quindi la parete intestinale e viaggiano attraverso il flusso sanguigno verso muscoli, tessuti sottocutanei, occhi, encefalo, meningi, fegato e altri organi, dove si trasformano in cisticerchi, le forme larvali. La cisticercosi di solito è asintomatica o provoca solo una minima risposta tissutale nella maggior parte degli organi. Tuttavia, se le larve invadono il sistema nervoso centrale, possono causare neurocisticercosi, caratterizzata da sintomi più o meno gravi. Vediamo quali sono.
I sintomi della cisticercosi
Il periodo tra l’infezione e la comparsa dei sintomi può variare da alcuni mesi a diversi anni. Il numero di cisti o cisticerchi presenti in un individuo può oscillare da uno a più di mille. Generalmente, le cisti vive non sono riconosciute dal sistema immunitario dell’ospite. Al contrario, si verifica una risposta infiammatoria acuta e significativa quando le cisti degenerano o muoiono, rilasciando antigeni che attivano il sistema immunitario. I cisticerchi possono localizzarsi nei muscoli scheletrici e cardiaci, nella pelle e nei tessuti sottocutanei, dove formano noduli palpabili, nei polmoni, nel fegato e in altri tessuti, compresa la mucosa della bocca. Nella maggior parte dei tessuti, l’infezione causa sintomi lievi e si risolve spontaneamente.
Le manifestazioni cliniche più significative si osservano, invece, quando l’infezione coinvolge il sistema nervoso centrale, conosciuto come neurocisticercosi. I sintomi dipendono dal numero, dalla posizione, dalle dimensioni e dallo stadio dei cisticerchi, e dall’intensità della risposta infiammatoria dell’ospite. Le convulsioni o crisi epilettiche sono la manifestazione clinica più comune, osservata nel 70-90% delle persone sintomatiche, e si stima che circa il 30% delle persone con epilessia nei paesi endemici sia affetto da neurocisticercosi. Altre manifestazioni cliniche meno comuni ma più gravi includono l’ipertensione endocranica, l’accumulo di liquidi nel cervello (idrocefalo), la meningite cronica e le anomalie del nervo cranico. Nei casi più gravi, se non trattata, la neurocisticercosi può portare a ictus cerebrale o morte improvvisa.
La neurocisticercosi può manifestarsi come forma “parenchimale” o “extraparenchimale“. La forma parenchimale si verifica quando le cisti si sviluppano all’interno del tessuto cerebrale, mentre la forma extraparenchimale si verifica quando si sviluppano cisticerchi in altre aree come le meningi, lo spazio sub-aracnoideo, i ventricoli cerebrali, la colonna vertebrale o gli occhi. La malattia parenchimale, caratterizzata da un numero limitato di cisti, ha generalmente una buona prognosi a lungo termine anche senza terapia, rispetto alla malattia parenchimale con un gran numero di cisti e alla forma extraparenchimale. Esiste anche una forma rara chiamata “cisticercosi racemosa” che è caratterizzata dallo sviluppo di cisti insolitamente grandi, multilobulari e raggruppate nello spazio sub-aracnoideo e nelle meningi. I cisticerchi localizzati nel midollo spinale possono causare infiammazione delle radici nervose e problemi motori dovuti a compressione. Se invece invadono l’occhio, possono causare disturbi visivi, congiuntivite e perfino distacco della retina.
Come si effettua la diagnosi
Per la diagnosi della cisticercosi, il medico ha il compito di raccogliere informazioni sui sintomi, eventuali viaggi in Paesi a rischio e abitudini alimentari. Gli esami del sangue possono rilevare anticorpi contro il parassita, ma non sempre danno risposte sicure al 100%, soprattutto per infezioni lievi. Le radiografie possono mostrare calcificazioni nei muscoli o negli organi infetti, segno della morte dei cisticerchi. Per la neurocisticercosi, è necessaria la tomografia computerizzata (TC) o la risonanza magnetica nucleare dell’encefalo, più sensibile nel rilevare le cisti morte. Le dimensioni e le caratteristiche delle lesioni determinano il trattamento. Le persone con diagnosi di cisticercosi e i loro familiari dovrebbero essere testati per l’infezione intestinale da Taenia solium, per curarla e prevenire la trasmissione delle uova ad altri individui.
Esistono delle terapie efficaci?
Nella maggior parte dei casi, la cisticercosi si risolve naturalmente senza necessità di farmaci. Le terapie più comuni e urgenti mirano a gestire le complicazioni neurologiche della neurocisticercosi. Queste possono includere l’uso di farmaci anticonvulsivanti e corticosteroidi, nonché interventi chirurgici come l’impianto di uno shunt ventricolare per ridurre l’edema o altri interventi per ridurre la pressione intracranica. Le cisti negli occhi e nel midollo spinale possono richiedere interventi chirurgici per la loro rimozione. Nei pazienti con sintomi e lesioni multiple, che coinvolgono diversi organi e tessuti, può essere prescritto un trattamento con farmaci antiparassitari specifici, da somministrare sotto stretta supervisione medica. Tuttavia, è importante notare che la morte delle larve indotta da questi farmaci può causare una risposta infiammatoria che può peggiorare i sintomi. In questi casi, possono essere prescritti anche farmaci anti-infiammatori come i corticosteroidi in combinazione con gli antiparassitari. Questo trattamento non è raccomandato per i pazienti con cisti calcificate, poiché indicano la morte del parassita. Anche se la terapia antiparassitaria è efficace, potrebbe essere necessario continuare l’uso di farmaci anticonvulsivanti e altri farmaci sintomatici, poiché la malattia può essere irreversibile.
Prevenzione
Attualmente non esiste un vaccino disponibile per la prevenzione della cisticercosi. Tuttavia, il controllo della malattia si concentra sulla prevenzione della trasmissione fecale-orale delle uova da individui affetti da teniasi. Identificare e trattare le persone infettate con Taenia solium, i cosiddetti vettori, sono misure cruciali per la sanità pubblica, in grado di interrompere il ciclo di trasmissione del parassita e prevenire la diffusione della malattia.
Risulta essere essenziale seguire le norme igieniche e adottare precauzioni, specialmente durante i viaggi in aree dove l’infezione è diffusa e le condizioni igieniche sono precarie. Queste precauzioni includono lavarsi accuratamente le mani con acqua calda e sapone dopo aver usato il bagno, cambiato i pannolini e prima di manipolare il cibo, lavare e sbucciare la frutta e le verdure crude prima di consumarle, e preferire l’acqua imbottigliata o bollita a quella di rubinetto.